A Torino arriva il Festival del Classico 2023, tra Oriente e Occidente

«Il Festival del Classico affronta un tema ambizioso, che sembra mettere in causa il peccato d’origine della civiltà occidentale: la presunzione di una superiorità che ha prodotto il millenario scontro di civiltà tra The West and The Rest. Alcuni eventi ce lo ricorderanno, come la rievocazione della tragedia di Eschilo I Persiani. Ma la lettura problematica e l’apertura all’Altro, principali eredità dei classici che vogliamo proporre nei vari eventi del festival, speriamo possano dare strumenti per poter riannodare i fili ancora spezzati della odierna rappresentazione del mondo» dichiarano il presidente onorario del Festival del Classico Luciano Canfora e il curatore Ugo Cardinale.

 Il festival apre giovedì 30 novembre in mattinata al Circolo dei lettori con l’ormai consolidato torneo di disputa classica tra due squadre di studentesse e studenti delle scuole superiori del Piemonte; la competizione si svolge al Circolo con le due semifinali, introdotte dalle lezioni di Daniele Ventre, docente a autore di Omero, Odissea per Ponte alle Grazie, e dalla lectio Verso Oriente: la catabasi degli argonauti della grecista Olimpia Imperio. Alle 18 è in programma la grande inaugurazione del Festival del Classico: Ugo Cardinale, linguista e curatore del festival, tiene la lectio Oriente e Occidente: categorie ambivalenti nell’universo globale, in cui racconta l’origine della scissione tra Oriente e Occidente passando da Costantinopoli, occidentale per cultura, ma anche Oriente per i crociati. Prosegue con Luciano Canfora che parla di Scontro o incontro? ossia dell’uso strumentale delle formule Oriente e Occidente, insieme al direttore di «Limes» Lucio Caracciolo, la giornalista de «Il Foglio» Giulia Pompili e Luca Misculin, giornalista de «il Post». In serata il Classico è al Conservatorio Giuseppe Verdi con il dialogo Iran e Persia, tra passato e presente con il pianista Ramin Bahrami, l’attivista di diritti umani e digitali Pegah Moshir Pour, Stefano Pellò, docente di Lingua e Letteratura Persiana e Studi Indo-Persiani dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e la giornalista di «Tv2000» Monica Mondo. Oltre alla  conversazione sulla ricchezza culturale della sua terra, il maestro Bahrami esegue alcuni brani classici al pianoforte, espressione di quell’armonia di culture oggi auspicata dalle donne iraniane che si battono per la libertà. 

 

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