In quella che sarà una giornata particolare per tutti, i due protagonisti si troveranno a comparare le loro vite, tanto lontane per estrazione sociale e culturale, quanto accomunate dallo stesso sentimento di rassegnazione e voglia di riscatto davanti ad una identità negata, una resa che induce Gabriele, condannato al confino, a meditare il suicidio, e Antonietta in balia dell’inesorabile deriva che la vita le ha riservato nel ruolo marginale,ì in un mondo al maschile, tra sei figli e un marito padrone che la tradisce regolarmente. L'incontro di questi mondi esplode lentamente aprendo i loro sguardi verso la realtà che li circonda. I due si annusano, si riconoscono: sono due umiliati, due calpestati, due ultimi.
La loro la storia è sempre attuale: è quella di coloro che non hanno voce. Ne scaturisce il disperato bisogno di rifugiarsi nell'altro per lenire l'orrore che li pervade, lasciando fluire il bisogno di amare e sentirsi amati, raccontarsi per ritrovarsi quando tutto sembra ormai privo di senso. Per sentirsi finalmente liberati.
oppure