Dal 15 gennaio e fino al 19 febbraio sono tantissime le iniziative in programma a Torino in occasione del Giorno della Memoria, che si celebra in tutto il mondo il 27 gennaio per commemorare le vittime dell'Olocausto.
La data scelta per celebrare il Giorno della Memoria non è casuale, perché proprio il 27 gennaio del 1945 fu il giorno della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz da parte dell'Armata Rossa.
«Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza. Queste parole, pronunciate dalla Senatrice Liliana Segre, ci mettono di fronte a una verità profonda, alla forza di un valore che, oggi più che mai, dobbiamo sentire nostro e diffondere» scrive il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo - presentando i tanti eventi in programma per il Giorno della Memoria.
Prosegue Lo Russo: «Oggi, mentre ci accostiamo al tema della memoria, dobbiamo renderci conto con ancora maggiore consapevolezza di come tenere vivo il ricordo degli spaventosi eventi del passato sia fondamentale per evitare di ricadere negli stessi, terribili errori. Ricordiamo milioni di vite spezzate, vittime innocenti di una cieca volontà di distruzione, e lo facciamo non soltanto per un senso di doveroso rispetto e devozione verso il loro sacrificio, ma per il bene comune, per il futuro nostro e delle generazioni che verranno [...] Il Giorno della Memoria non ci mette soltanto di fronte agli avvenimenti accaduti molti anni fa, porta alla nostra attenzione una responsabilità fondamentale, ricordandoci che i semi che generarono quell’odio cieco e terribile non sono totalmente debellati. Sta sempre più a noi contrastare la possibilità che questi semi germoglino nuovamente.
La cultura dell’odio e dell’indifferenza, che costituì la base su cui si fondò la spaventosa strategia di morte alla base dello sterminio avvenuto per mano nazifascista, va combattuta attraverso la diffusione di una cultura del ricordo, del rispetto, dei diritti e dell’uguaglianza [...] La nostra intera comunità può essere resa migliore attraverso il riconoscimento del valore della Memoria, fondamentale perché gli errori del passato non si ripetano mai più, e il sacrificio delle tante vite spezzate dall’odio sia onorato, sempre».
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Mercoledì 24 gennaio
Ore 21.00 | Teatro Baretti – via Baretti, 4
Concerto per il Giorno della Memoria
Concerto con musiche composte nei campi di concentramento. Musiche scelte
dal Maestro Giacomo Agazzini del Conservatorio di Torino e tratte dal libro
Antologia Musicale Concentrazionaria di Francesco Lotoro presidente della
fondazione Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria. Il concerto sarà
aperto da un brano eseguito dalla Scuola Popolare di Musica di San Salvario.
A cura di: ANPI Nicola Grosa, Conservatorio Statale “Giuseppe Verdi” di Torino, Comunità Ebraica di Torino, Associazione Baretti
Ingresso a offerta libera con prenotazione obbligatoria a Info@anpinicolagrosa.it
Info: Info@anpinicolagrosa.it - https://anpinicolagrosa.it/2024/01/03/concerto-per-il-giorno-della-memoria/
Giovedì 25 gennaio
Ore 20.30 | Auditorium Rai “A. Toscanini” – via Rossini, 15
Concerto n. 10 Matvienko – Concerto per il “Giorno della Memoria”
Dmitry Matvienko, vincitore della Malko Competition di Copenaghen nel
2021, debutta sul podio dell’Orchestra Rai e propone un programma legato
al Giorno della Memoria che vede la suggestiva esecuzione di due brani dal
Quatuor pour la fin du temps di Messiaen, scritto in campo di concentramento, oltre all’Ottava Sinfonia di Šostakovič detta “Sinfonia della vittoria”, scritta nel 1943, in un momento particolarmente drammatico della
storia dell’URSS, impegnata in una guerra massacrante e spaventosa contro
la Germania nazista.
Lo spettacolo verrà replicato venerdì 26 gennaio alle ore 20.00 con diretta/
differita su RAI 5 alle ore 21.15.
A cura di: Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai
Biglietti: Poltrona numerata: Platea 30€ - Balconata 28€ - Galleria 26€ -
Abbonati 20€ - Under35 15€. Ingresso: Intero 20€ - Under35 9€.
La vendita dell’ingresso si effettua solamente in biglietteria la sera dei concerti a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo, salvo disponibilità posti in sala.
Info: Biglietteria dell’Auditorium Rai “A. Toscanini”,
via Rossini 15 / 011 810 4653 oppure 810 4961 / biglietteria.osn@rai.it
Sabato 27 gennaio
Ore 21.00 | Auditorium Giovanni Agnelli - via Nizza, 280
Concerto di Luca Barbarossa e la Social Band
Luca Barbarossa torna a Torino il 27 gennaio per un live in occasione della
Giornata della Memoria. Accompagnato dalla Social Band, ripercorrerà i
suoi più grandi successi fino a quelli più recenti contenuti nell’ultimo album
“La verità sull’amore”.
Ingresso libero su prenotazione su vivaticket.com
Domenica 28 gennaio
Ore 18.00 | Sala concerti La Boule di ESTEMPORANEA – via Courmayeur, 16
Lieto Fine – Concerto per il Giorno della Memoria
Da Leone Sinigaglia a Goran Bregović: ricordare il Giorno della Memoria
attraverso la musica, per cercare di andare oltre la rabbia, la rassegnazione
o il desiderio di vendetta. Rimane, nel profondo, il dovere di raccontare
e rimanere uniti per far sì che, almeno nell’utopia, un lieto fine riesca ad
essere possibile. Un concerto con musicisti d’eccezione per rendere onore a
chi ha sperato che l’umanità potesse essere migliore.
Spettacolo scritto e raccontato da Lucia Margherita Marino; Corrado Margutti, tenore; Massimo Bairo, violino; Luciano Meola, clarinetto; Tamara
Bairo, viola; Fortunato D’Ascola, contrabbasso; Sara Musso, pianoforte.
A cura di: ESTEMPORANEA – Arte, Musica, Teatro
Ingresso libero riservato ai tesserati con prenotazione obbligatoria.
Sarà possibile tesserarsi il giorno stesso (costo dai 5€ ai 20€).
Info e prenotazioni: biglietteria@estemporanea.eu / 334 232 0012
Domenica 28 gennaio
Ore 21.00 | Fondazione Merz – via Limone, 24
Concerto Quando la musica è memoria
In occasione delle celebrazioni della Giornata della Memoria, Fondazione Merz
e OFT presentano il concerto Quando la musica è memoria di Sergio Azzolini,
Madaski e Sergio Berardo con un programma musicale in cui le istanze di
rifiuto di cancellazione delle memorie storiche e ambientali prendono forma
e coralità negli spazi della Fondazione Merz, all’interno della mostra dell’artista palestinese Khalil Rabah. Passando tra gli ulivi della Palestina si odono
antiche voci sacre della grecità sostenute dal canto di specie marine a rischio
di estinzione (Hymne à Apollon di Limenio III sec. A.C.) in eco di un antico
canto di monaci tibetani (Dung di Willy Merz). Dal lavoro Monolog di Isang
Yun, compositore coreano imprigionato e perseguitato negli anni ‘60 si giunge
infine alla gioia della ribellione festosa delle danze occitane, con i pirati d’alpeggio del Gran Bal Dub di Berardo e Madaski. Protagonisti di questo concerto:
Sergio Azzolini una leggenda del fagotto, strumento che richiama le antiche civiltà agropastorali mediterranee, il musicista elettronico Madaski, sensibile da
sempre alle sollecitazioni delle culture sopraffatte e l’instancabile ricercatore,
vero e proprio attivista della promozione della cultura occitana Sergio Berardo.
A cura di: Fondazione Merz e OFT - Orchestra Filarmonica di Torino
Biglietto compreso in quello d’ingresso.
Consigliata la prenotazione a biglietteria@fondazionemerz.org / 011 197 19437
Info: www.fondazionemerz.org
Venerdì 19 gennaio
Ore 20.00 | EcoMuseo Nesta – via San Gaetano da Thiene, 6
Io comandavo Auschwitz
Un viaggio onirico nella mente di Rudolf Höss, il primo comandante di Auschwitz, l’unico vero nazista ad aver raccontato gli orrori dei campi con estrema lucidità. Lo spettacolo, scritto e interpretato da Walter Revello, porta lo
spettatore in un diverso punto di vista, al fine di scandagliare a fondo la realtà
umana della banalità del male.
Non adatto ad un pubblico particolarmente sensibile.
Lo spettacolo verrà replicato sabato 20 alle ore 20.45 e domenica 21 alle ore
17.00.
A cura di: Libere Gabbie
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria
Info e prenotazioni: www.liberegabbie.org
Sabato 20 gennaio e domenica 21 gennaio
Ore 11.00 | corso Valdocco, 4/A
Percorso alla scoperta delle Pietre d’Inciampo con incursioni teatrali
Torino ha accolto sino ad oggi 143 Pietre d’Inciampo o Stolpersteine: un
monumento diffuso, partecipato dal basso, ideato e realizzato dall’artista
tedesco Gunter Demnig per ricordare le singole vittime della deportazione
nazista e fascista. L’artista produce piccole targhe di ottone poste su cubetti
della dimensione dei porfidi delle pavimentazioni stradali, che vengono incastonati nel selciato davanti all’ultima abitazione scelta liberamente dalla
vittima. L’attività prevede un itinerario a piedi nel centro di Torino, attraverso il quale i partecipanti potranno riscoprire la storia e la memoria delle
persecuzioni nazi-fasciste e delle deportazioni avvenute nella nostra città
negli anni che vanno dal 1943 al 1945. Durante il percorso intorno alla
Pietre d’Inciampo alcuni giovani attori daranno voce e corpo ai luoghi della
Memoria e alle biografie delle vittime della Deportazione.
Evento riproposto il 3 febbraio e 4 febbraio.
A cura di: Museo Diffuso della Resistenza e della Deportazione, della Guerra
dei Diritti e della Libertà in collaborazione con la Cooperativa O.D.S. – Operatori Doppiaggio e Spettacolo
Partecipazione libera fino a esaurimento posti
Info: Prenotazioni presso la biglietteria Museo Diffuso Receptionsancelso@
polodel900.it / 011 011 20780. Referente: Andrea Ripetta, andrea.ripetta@
collaboratori.comune.torino.i
Mercoledì 24 gennaio
Ore 18.00 | Circolo dei lettori – via Bogino, 9
Le storie di Lucette
Un tassello di memoria nella storia della Shoah: è la testimonianza di Lucette
Golberg, oggi novantenne, raccolta nel libro Storie di Lucette, di Franca Rizzi
Martini, che tratta le vicende della protagonista e della sua famiglia ebrea polacca, emigrata in Francia e poi vittima delle deportazioni naziste. Sarà un dialogo
- condotto dall’editrice Silvia Maria Ramasso - fra l’autrice e la protagonista, con
l’intervento di Daniele Valle, presidente del Comitato Resistenza e Costituzione
Regione Piemonte e Dario Disegni, presidente della Comunità Ebraica di Torino.
A cura di: Neos edizioni, con il patrocinio della Comunità Ebraica di Torino
Ingresso libero
Info: Info@neosedizioni.it / 011 741 3179
Mercoledì 24 gennaio
Ore 19.00 | Galleria Subalpina - Galleria Subalpina, 16
Passage – Conversazione per i posteri
Proveniente da Colonia e in fuga dall’incubo nazista, Walter Benjamin giunge
a Parigi il 18 marzo 1933. Non tornerà più in Germania. Concluderà suicida
la sua vita di esiliato a Port Bou in Spagna, nel 1940. Quando scende dal treno
nella capitale francese a pochi giorni dalla nefasta vittoria elettorale di Hitler
del ‘33 ha 41 anni. Parigi è la città europea che, dopo Berlino, ama di più; la
considera la vera capitale del ventesimo secolo. Ai passages parigini dedica la
sua opera più geniale, nella sua Bibliothèque Nationale trascorre i momenti di
maggiore serenità, di più importante concentrazione intellettuale. Egli stesso
si trasforma nel flâneur descritto nei suoi lavori e i passages diventano lo scenario preferito di tante sue divagazioni.
Questo Passage teatrale, Conversazione con alcuni posteri, viene creato in una
città psicologicamente parigina, anzi nella città “più psicologicamente parigina”, come ebbe a dire Piero Gobetti, e appunto nella cornice di un passage, la
Galleria dell’Industria Subalpina o più semplicemente la Galleria Subalpina,
che collega, a Torino, piazza Castello e piazza Carlo Alberto. Ma accanto allo
stupore gioioso per le scoperte del girovagare affiora la tristezza di una dolorosa condizione di esule e di un futuro segnato. Da un’idea di Sergio Ariotti,
con Paolo Musio.
Dal 24 al 27 gennaio 2024. Il 27 gennaio replica aggiuntiva per le scolastiche
alle ore 11.00.
A cura di: TPE – Teatro Piemonte Europa e Festival delle Colline Torinesi
Biglietti: posto unico 10€; posto unico per scolastica 5€. Spettacolo itinerante
in Galleria Subalpina, posti limitati. Ai partecipanti verranno forniti auricolari
per fruire lo spettacolo in cuffia.
Info: TEATRO ASTRA via Rosolino Pilo, 6 / 011 563 4352 (mar-sab ore 16-19)
/ www.fondazionetpe.it
Giovedì 25 gennaio
Ore 10.00 | Casa del Teatro Ragazzi e Giovani – corso Galileo Ferraris, 266
Fino a quando la mia stella brillerà – Storia di Liliana Segre
“Perché non posso più andare a scuola papà?” “Perché siamo ebrei, Liliana”.
Una storia dolorosa, indimenticabile, quella di Liliana Segre che a soli 13 anni
viene deportata nel campo di concentramento di Auschwitz. Una storia di cui
il mondo deve farsi portatore per tramandare quello che è stato e che non deve
mai più accadere. Un racconto che nasce dalla personale esigenza di aiutare le
giovani coscienze a familiarizzare con fatti dolorosi che fanno parte del nostro
passato attraverso gli strumenti più adatti. Il testo, scritto da Daniela Palumbo,
ci parla in modo semplice, diretto. Racconta di un’infanzia felice e spensierata,
quella di Liliana bambina, di un’adolescenza stravolta, di un viaggio al limite
della sopravvivenza e di una prigionia che si fatica ad immaginare. Di un ritorno, difficile, faticoso e di un amore, infine, che fa rinascere.
Consigliato a un pubblico dagli 11 anni in su.
Una produzione M.i.l.k. - Minds In a Lovely Karma / La Piccionaia, con Margherita Mannino, drammaturgia Daniela Palumbo, regia Lorenzo Maragoni,
costumi Silvana Galota, musiche originali Filippo Cosentino.
Lo spettacolo verrà replicato venerdì 26 gennaio alle ore 10.00.
A cura di: Fondazione TRG
Ingresso a pagamento riservato alle scuole
Info: www.casateatroragazzi.it
Giovedì 25 gennaio
Ore 10.30 | Casa del Teatro Ragazzi e Giovani – corso Galileo Ferraris, 266
Come sorelle
Due famiglie: quella Segre con due figlie, Loredana e Lucilla e quella Folliero con una figlia, Bettina. Loredana e Bettina sono talmente amiche che un
giorno Bettina propone a Loredana di diventare sorelle di sangue, perché
se si è solo amiche nel corso della vita ci si può anche perdere, ma se si è
sorelle, lo si è per sempre. Nessun pericolo minacciava la loro vita di bambine finché non venne il tempo delle parole sottovoce. Prima di quel tempo
per la strada c’era rumore di festa, di vita felice. Poi furono proprio le voci a
cambiare intonazione ed intensità: anche uno scemo si sarebbe accorto che
la gente non rideva più come prima. La gente improvvisamente sembrava
incapace di salutarsi guardandosi dritto negli occhi.
Consigliato a un pubblico dai 6 anni in su.
A cura di Compagnia Teatrale Mattioli, liberamente ispirato al racconto Sorelle di Lia Levi e al racconto Il tempo delle parole sottovoce di Anne-Lise
Grobety. Testo e regia di Monica Mattioli e M. Parmagnani, con Monica
Mattioli.
Lo spettacolo verrà replicato venerdì 26 gennaio alle ore 10.30.
A cura di: Fondazione TRG
Ingresso a pagamento riservato alle scuole
Info: www.casateatroragazzi.it
Venerdì 26 gennaio
Ore 11.30 | Museo Diffuso della Resistenza - corso Valdocco, 4/A
Deragliamenti
Il Museo Diffuso della Resistenza ospita la performance della Fondazione
TRG Deragliamenti realizzata nell’ambito del progetto Theatre of Remembrance, iniziativa di Theater Na De Dam, finanziata all’interno del bando
European Remembrance - 2023 (CERV-2023-CITIZENS-REM). Attraverso la
rielaborazione di interviste a uomini e donne che hanno vissuto gli anni
della Seconda guerra mondiale, riporteremo alla luce piccole grandi storie,
di ragazzǝ e cittadinǝ di allora, coinvoltǝ dalla guerra. Le interviste vengono
ideate e condotte da ragazzǝ di oggi. Nel processo creativo che porta alla
performance presentato in occasione della Giornata della Memoria, non
sono solo guidati, ma diventano portatorǝ e “traduttorǝ”, attraverso i loro
corpi e i loro linguaggi, di storie che hanno raccolto personalmente e di cui
sono e si sentono gelosǝ custodi.
Lo spettacolo sarà replicato il 27 gennaio alle ore 11.00.
A cura di: Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra,
dei Diritti e della Libertà e della Fondazione TRG
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Info: Biglietteria Museo Diffuso Receptionsancelso@polodel900.it / 011 011 20780
Referente: Andrea Ripetta, andrea.ripetta@collaboratori.comune.torino.it
Sabato 27 gennaio
Ore 19.30 | Teatro Gobetti – via Rossini, 8
Spettacolo L’Istruttoria di P. Weiss
In occasione della Giornata della Memoria, gli allievi della Scuola per Attori
del TST portano sul palco L’istruttoria. Un’ideale staffetta generazionale che
rievoca l’Olocausto con la forza di un coro di giovani voci. Weiss scrisse questo testo dopo aver assistito al processo di Francoforte (1963 – 1965) contro
alcuni funzionari di Auschwitz, il primo tentativo da parte della Germania
di affrontare le responsabilità individuali del genocidio. Regia di L. Lidi.
Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Gobetti da martedì 23 a domenica 28
gennaio 2024.
A cura di: Teatro Stabile di Torino, Teatro Nazionale
Biglietto: intero €28,00* - ridotto di legge €25,00 - ridotto €21,00 - ridotto
under25 € 15,00 (*escluse commissioni online). Biglietti in vendita sull’app
TST, online su www.teatrostabiletorino.it oppure presso la Biglietteria TST
di piazza Carignano, 6 (orario mart/sab 13.00/19.00, dom 14.00/19.00).
Info: www.teatrostabiletorino.it - Info@teatrostabiletorino.it
Sabato 27 gennaio
Ore 20.00 | Piccolo Regio Puccini - piazza Castello, 215
Il diario di Anna Frank
Dall’alloggio segreto che la protegge e la imprigiona durante l’occupazione
nazista, Anna vive più di due anni separata dal mondo e scrive un diario, dal
contenuto fortemente emotivo: racconta l’ammirazione per la natura, i suoi
primi turbamenti amorosi, alternando temi inquieti e dolorosi a sublimi inni
alla libertà. La voce della speranza squarcia il buio della tragedia.
Opera monologo in due parti. Libretto e musica di Grigorij Frid; Claudia Urru
soprano nel ruolo di Anna Frank. Con gli allievi delle classi di strumento del
Conservatorio “G. Verdi” di Torino. Regia di Anna Maria Bruzzese; scene di
Claudia Boasso; costumi di Laura Viglione; ombre e messinscena di teatro
d’ombra a cura di Controluce Teatro d’Ombre; sagome originali di Cora De
Maria; luci di Lorenzo Maletto. Allestimento Teatro Regio Torino.
Fascia d’età consigliata: 11-18 anni.
Lo spettacolo verrà replicato domenica 28 gennaio alle ore 16.00.
A cura del Teatro Regio Torino in collaborazione con il Conservatorio “G.
Verdi” di Torino
Biglietti: intero 20€ - under 18 10€. Biglietteria Teatro Regio (piazza Castello
215) - Tel. 011 8815 241/242. Orario di apertura: da lunedì a sabato 11-19;
domenica 10.30 - 15.30; un’ora prima degli spettacoli.
Info e vendita on line: www.teatroregio.torino.it
Domenica 28 gennaio
Ore 17.00 | EcoMuseo Nesta – via San Gaetano da Thiene, 6
Liebe Liebe Liebe – Buona cena signori Goebbels
La sera del 1° maggio 1945 Magda e Joseph Goebbels, appena divenuto nuovo
Führer del Reich, consumano la loro ultima cena insieme, dopo aver dato la morte
ai loro sei figli. Un dialogo freddo e serrato che li pone a confronto con i loro sogni,
le realtà e l’illusione perversa di aver operato nel giusto. Uno spettacolo inconsueto,
al quale si affianca un’inconsueta colonna sonora suonata dal vivo.
Spettacolo non adatto ad un pubblico particolarmente sensibile.
A cura di: Libere Gabbie
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria
Info e prenotazioni: www.liberegabbie.org
Al Circolo dei Lettori è in programma il ciclo di incontri La memoria difficile. Ricordare, dimenticare, negare
Mercoledì 24 gennaio
Ore 19.00 | Galleria Subalpina - Galleria Subalpina, 16
Passage – Conversazione per i posteri
Proveniente da Colonia e in fuga dall’incubo nazista, Walter Benjamin giunge
a Parigi il 18 marzo 1933. Non tornerà più in Germania. Concluderà suicida
la sua vita di esiliato a Port Bou in Spagna, nel 1940. Quando scende dal treno
nella capitale francese a pochi giorni dalla nefasta vittoria elettorale di Hitler
del ‘33 ha 41 anni. Parigi è la città europea che, dopo Berlino, ama di più; la
considera la vera capitale del ventesimo secolo. Ai passages parigini dedica la
sua opera più geniale, nella sua Bibliothèque Nationale trascorre i momenti di
maggiore serenità, di più importante concentrazione intellettuale. Egli stesso
si trasforma nel flâneur descritto nei suoi lavori e i passages diventano lo scenario preferito di tante sue divagazioni.
Questo Passage teatrale, Conversazione con alcuni posteri, viene creato in una
città psicologicamente parigina, anzi nella città “più psicologicamente parigina”, come ebbe a dire Piero Gobetti, e appunto nella cornice di un passage, la
Galleria dell’Industria Subalpina o più semplicemente la Galleria Subalpina,
che collega, a Torino, piazza Castello e piazza Carlo Alberto. Ma accanto allo
stupore gioioso per le scoperte del girovagare affiora la tristezza di una dolorosa condizione di esule e di un futuro segnato. Da un’idea di Sergio Ariotti,
con Paolo Musio.
Dal 24 al 27 gennaio 2024. Il 27 gennaio replica aggiuntiva per le scolastiche
alle ore 11.00.
A cura di: TPE – Teatro Piemonte Europa e Festival delle Colline Torinesi
Biglietti: posto unico 10€; posto unico per scolastica 5€. Spettacolo itinerante
in Galleria Subalpina, posti limitati. Ai partecipanti verranno forniti auricolari
per fruire lo spettacolo in cuffia.
Info: TEATRO ASTRA via Rosolino Pilo, 6 / 011 563 4352 (mar-sab ore 16-19)
/ www.fondazionetpe.it
Giovedì 25 gennaio
Ore 9.30 | Accademia delle Scienze, Sala dei Mappamondi - via Accademia
delle Scienze, 6
L’antigiudaismo nella cultura europea
Il convegno prende le mosse dalla distinzione semantica tra antisemitismo
e antigiudaismo. Sebbene ormai usato nel senso generale di avversione al
popolo ebraico, il termine antisemitismo nella sua accezione più stretta si
riferisce all’elemento etnico. L’antigiudaismo esprime invece l’avversione
religiosa e culturale all’ebraismo. Già presente nella cultura classica, l’antigiudaismo religioso trovò espressione soprattutto nella storia della Chiesa
cattolica fino al ‘900. L’antigiudaismo culturale si fonda invece sull’opposizione tra cultura ebraica, considerata espressione di egoismo particolaristico, e universalità della ragione laica. Esso nasce nell’Illuminismo, ma lascia
un’eredità che giunge anch’essa al ‘900. Il Convegno intende ricostruirne la
storia, dalle origini al ‘900, per mostrare come l’atteggiamento antiebraico
possa assumere molti volti, alcuni dei quali compatibili con posizioni culturali apparentemente innocue perché indipendenti dalla persecuzione razziale.
A cura di: Accademia delle Scienze e Comunità Ebraica di Torino
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria: www.accademiadellescienze.it/iniziative/2024/lantigiudaismo-nella-cultura-europea
Info: presidenza@accademiadellescienze.it
Giovedì 25 gennaio
Ore 10.30 | Auditorium, Palazzo San Daniele, Polo del ‘900 – via del Carmine, 14
Il passaggio del testimone: dalle microstorie alla Storia per il 27
gennaio 2024
Docenti e classi sono invitati a questo evento che nasce dal progetto “Il passaggio del testimone oggi. Dalle microstorie alla storia” a cura di Istoreto e
della Comunità Ebraica di Torino per contribuire a condividere con le nuove
generazioni la memoria della Shoah, attraverso la ricerca e la rilettura di
memorie familiari.
Al centro le testimonianze di ebrei sopravvissuti durante la persecuzione,
messa in atto dal regime fascista di area piemontese a partire dal 1938, provenienti dall’archivio del progetto “Memorie di famiglia” del Centro Ebraico
Il Pitigliani di Roma e dall’archivio e dalle banche dati di Istoreto, inserite
nel portale “Il passaggio del testimone”.
Una di queste testimonianze - quella di Giorgio Segre - è stata adottata dalle
prime F, G e I del liceo “Cavour” di Torino che ne propongono la lettura performativa, accompagnata da videointerviste e inserti musicali e corali.
Intervengono Lia Segre, figlia di Giorgio, e Paola Quaglia, figlia della persona
che ha salvato Giorgio, in un’intervista incrociata a cura della classe.
Conclude la storica Anna Foa riflettendo sul rapporto tra memoria, passato
e presente.
A cura di: Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società
contemporanea “Giorgio Agosti” in collaborazione con la Comunità ebraica
di Torino
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Info: Enrica Bricchetto, enrica.bricchetto@istoreto.it
Giovedì 25 gennaio
Ore 18.00 | Circolo dei lettori – via Bogino, 9
Il ricordo della Resistenza
Il 27 gennaio del 1945 le forze Alleate aprirono i cancelli di Auschwitz e si
trovarono di fronte all’orrore. Gli occhi del mondo si posarono sullo sterminio.
Ricordare la Soluzione Finale e la devastazione prodotta in Europa e non solo
dal III Reich è l’occasione per uno sguardo sulla nostra lotta di Liberazione, su
quegli uomini e donne della Resistenza grazie ai quali l’Italia è uscita dall’incubo e ha incominciato una storia nuova, che è la nostra. A partire dal libro Storia
passionale della guerra partigiana (Laterza). Con Chiara Colombini.
A cura di: Fondazione Circolo dei lettori
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Info: www.circololettori.it
Venerdì 26 gennaio
Ore 18.00 | Circolo dei lettori – via Bogino, 9
Presentazione del libro La jazz band di Mr Goebbels (Bollati Boringhieri)
Il 30 marzo 1933, il ministro della Propaganda in Germania, Joseph Goebbels, convocò Fritz Lang nel suo ufficio e gli propose di diventare una sorta di
“Fuhrer” del cinema tedesco. Lang rispose: «Signor Goebbels, forse lei non ne
è a conoscenza, ma debbo confessarle che io ho origini ebraiche» e lui: «Non
sia ingenuo signor Lang, decidiamo noi chi è ebreo e chi no!». «Fuggii da Berlino quella notte stessa». Questo è in sintesi il meccanismo di funzionamento
della macchina propagandistica di Goebbels. Tra il 1939 e il 1945 la Germania aveva una stazione radio in onde corte in lingua inglese, il cui scopo era
fiaccare il morale del nemico. «German Calling» trasmetteva musica jazz, per
guadagnare ascoltatori in UK e USA. E ci riuscì: oltre 6 milioni di ascoltatori
giornalieri. Ovviamente faceva propaganda, fake news, e tutto quanto Goebbels ritenesse necessario distorcere sulla guerra, ma lo faceva usando il linguaggio del nemico, ovvero la musica jazz, proibita in Germania, ma usata in
quella radio. La band che suonava la musica era composta da musicisti di alto
livello, alcuni ebrei, altri omosessuali, altri tedeschi che suonando lì evitavano il servizio militare. Incredibile a dirsi, ma quella gente suonava per salvarsi
la vita e lo faceva nella macchina propagandistica di Goebbels. Il romanzo
di Lienhard mette in scena un fantomatico scrittore svizzero (Fritz Mahler),
che deve scrivere la storia (per scopi di propaganda) della radio e della band.
Un romanzo forte, convincente e altamente godibile che apre nuovi scorci
sull’orrore della propaganda nazista. Con Demian Lienhard e Petunia Ollister.
A cura di: Fondazione Circolo dei lettori
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Info: www.circololettori.it
Venerdì 26 gennaio
Ore 16.00 | Sala Conferenze, Palazzo San Celso – corso Valdocco, 4/A
Dagli archivi della memoria: i diari degli IMI
Un’analisi tra letteratura e storia della cospicua memorialistica conservata
nei diari degli internati militari italiani, accompagnata da letture tratte dai
diari conservati negli archivi degli istituti del Polo. Ci saranno interventi della storica della letteratura italiana Mariarosa Masoero, dello storico
contemporaneo Moscadelli, e della presidente Anei nazionale Anna Maria
Sambuco. Interventi di Mariarosa Masoero (storica della letteratura italiana), Stefano Moscadelli (storico), Anna Maria Sambuco (presidente Anei nazionale). Letture dai diari degli Imi a cura di Alessia Olivetti.
A cura di: Archivio nazionale cinematografico della Resistenza e Istoreto in
collaborazione con Istituto di Studi storici Salvemini, Fondazione Istituto
piemontese Antonio Gramsci e Anei
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Info: Paola Olivetti, info@ancr.to.it - Barbara Berruti info@istoreto.it
Sabato 27 gennaio
Ore 17.00 | Polo del ‘900 e Museo Diffuso della Resistenza -
via del Carmine, 14
Memoria, ora
Per il 27 gennaio 2024, Giornata della Memoria, la compagnia PEM Impresa Sociale costruirà una performance site specific all’interno degli spazi
del Polo del ‘900. Si prevede un percorso di costruzione drammaturgica, a
partire dagli spunti sopra citati. Oltre alla parola parlata sarà fondamentale
il canto. Saranno presenti canti in lingue diverse, frutto di tradizioni antiche, e canti che vengono dalla musica contemporanea. Una babele di lingue
e suoni, perché anche il suono sarà necessario a comporre il racconto. Tra
azioni, canti, narrazione, allestimento e regia saranno coinvolti 16 componenti di PEM. Dalle ore 17 alle ore 20, rispettando la massima capienza
della struttura, gruppi di visitatori saranno accolti all’interno del Museo
Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della
Libertà. All’interno del Museo, già ricco di attività interattive e spunti di
riflessione, i visitatori potranno assistere ad una performance esperienziale
nella galleria sotterranea. Uno, due spettatori alla volta si troveranno vis à
vis con un membro della compagnia: un momento esperienziale immersivo
che si replicherà ogni 10 minuti, volto ad abitare la zona più remota del
Museo, in linea con la natura “diffusa” dello stesso. Contemporaneamente
- sempre dalle 17 alle 20 - una performance collettiva animerà lo spazio
della Sala del 900. Le attrici e gli attori daranno luogo alla performance e
allo scoccare di ogni ora gli spettatori potranno scegliere se continuare ad
assistere o uscire per continuare la visita del Museo. Per regolare l’afflusso,
gli ospiti potranno, dunque, assistere alla performance collettiva in seguito
alla visita al Museo o, viceversa, potranno assistervi il tempo loro necessario
ad attendere l’orario della visita. Il viaggio attraverso i palazzi, le sale e i
racconti mira ad accumulare una compagine di esperienze che conducano a
riflettere insieme sul passato, sul presente e sul futuro nostro, come singoli
e come specie umana.
A cura di: Compagnia PEM - Potenziali Evocati Multimediali con la regia
di Gabriele Vacis
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Info: reception@polodel900.it / 011 088 3200
Venerdì 26 gennaio
Ore 11.30 | Sala Rossa, Palazzo Civico – piazza Palazzo di Città, 1 e online
Celebrazione istituzionale del Giorno della Memoria e consegna
delle Medaglie d’Onore conferite con Decreto del Presidente della
Repubblica ai cittadini italiani deportati nei lager nazisti
Alla presenza del Sindaco, della Presidente del Consiglio Comunale, del Prefetto e delle autorità. Orazione ufficiale di Elena Loewenthal, direttrice della
Fondazione Circolo dei Lettori.
La celebrazione verrà proposta in diretta streaming sui canali multimediali
della Città di Torino.
A cura di: Città di Torino
Info: cerimonialegabinettosindaco@comune.torino.it / 011 011 22254
Sabato 27 gennaio
Ore 20.00 | Ritrovo alla Stazione di Porta Nuova, binario 17
Fiaccolata da Porta Nuova a Le Nuove
Italiani, ebrei e stranieri hanno sofferto la prigionia dura, persecutoria e
fatale nelle carceri torinesi Le Nuove durante la Seconda guerra mondiale,
in particolare nel 1943-45.
La mancanza di testimoni diretti è purtroppo perdita di esempi di vita illuminanti, di storie normali significative, di narrazioni credibili, di contesti
esperienziali inimmaginabili. Oggi, i deportati rischiano di essere dimenticati o commemorati secondo le nostre rappresentazioni mentali. Sono
di nuovo condannati a non avere una loro voce, una loro appartenenza
all’umanità; a non essere nemmeno soggetti della propria memoria comunicativa.
Lo scopo della ricorrenza istituzionale del Giorno della Memoria è testimoniato dall’associazione Nessun uomo è un’isola, che gestisce il Museo Carcere Le Nuove di Torino, con la tradizionale fiaccolata lungo corso Vittorio
Emanuele II. Partenza dalla Stazione di Porta Nuova (binario 17 di fronte
alla lapide dell’ANED) fino al Museo Carcere “Le Nuove” di Torino.
A cura di: Associazione Nessun uomo è un’isola ONLUS – Museo Carcere
Le Nuove
Info: segreteria@museolenuove.it, www.museolenuove.it
Da lunedì 08 a martedì 30 gennaio
Ore 10.00 - 16.00 | Polo del ‘900, Galleria delle immagini - via del Carmine, 13
Disobbedire. Resistere. Gli internati militari italiani –
visite guidate per le scuole
Visite-laboratorio per classi singole di scuola primaria e secondaria della
durata di 2 ore all’interno della mostra Disobbedire. Resistere. Gli internati
militari italiani. L’obiettivo è avvicinare gli e le studenti, attraverso l’uso di
fonti coeve, a una vicenda complessa e poco conosciuta, quella relativa ai
militari italiani che dopo l’8 settembre 1943 rifiutano di combattere con le
forze nazifasciste. Ogni classe riceverà un link a materiali utili a preparare
la visita alla mostra.
A cura di: Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società
contemporanea “Giorgio Agosti” e Archivio nazionale cinematografico della Resistenza.
Ingresso libero
Info: Enrica Bricchetto, enrica.bricchetto@istoreto.it
Venerdì 26 gennaio
Ore 10.00 - 18.00 | Museo Nazionale della Montagna - piazzale Monte dei
Cappuccini, 7
Apertura della mostra Le ossa della terra. Primo Levi e la montagna
(26 gennaio – 13 ottobre 2024)
In occasione del Giorno della Memoria 2024, il Museo Nazionale della Montagna, in collaborazione con il Centro Studi Primo Levi, presenta una mostra dedicata alla figura di Primo Levi e al suo rapporto con le terre alte. Levi
e la sua opera memoriale più importante, Se questo è un uomo, sono universalmente noti; meno conosciuti rimangono altri ambiti della sua attività e
della sua personalità. Chimico e letterato, scienziato e poeta, Levi fu anche
un grande appassionato di montagna: un amore che, nato nell’adolescenza,
lo accompagnerà per tutta la vita. A cura di Guido Vaglio con Roberta Mori.
Orari di apertura mostra: mar-ven 10.30-18.00 / sab-dom 10.00-18.00 dal
26 gennaio al 13 ottobre 2024.
A cura di: Museo Nazionale della Montagna, in collaborazione con il Centro
Studi Primo Levi. Progetto realizzato con CAI – Club Alpino Italiano e Città
di Torino e con il sostegno di Regione Piemonte, Camera di Commercio,
Industria, Agricoltura e Artigianato di Torino, Consiglio Regionale del Piemonte – Comitato Resistenza e Costituzione.
Ingresso: 10€, ridotto 7€, gratuito per studenti fino a 25 anni e con Abbonamento Musei. Il biglietto è comprensivo di accesso alle mostre temporanee.
Info: posta@museomontagna.org / 011 660 4104
Sabato 27 gennaio
Ore 18.00 | casadarT&cresciani - via Rocciamelone, 7/f
Inaugurazione della mostra Scritture Ultime - Per una memoria del
futuro
Expo Collettiva Moodboard + Lecture: “La Giornata della Memoria” non
dovrebbe limitarsi alla commemorazione dell’evento storico, ma anche ricordare le vittime di altri genocidi e atrocità, ad esempio il contemporaneo
conflitto tra Israele e Palestina. La Giornata della Memoria potrebbe essere
un momento per riflettere sulla necessità di porre fine alla discriminazione,
alla disuguaglianza e alla violenza. Dovremmo tutti impegnarci a costruire
un futuro in cui poter vivere in pace e sicurezza, senza paura di essere perseguitati o uccisi per motivi religiosi, di etnia o nazionalità. In questo spirito,
“Scritture Ultime - Per una memoria del futuro” è un invito a riflettere sulla
necessità di una memoria condivisa e di un futuro di pace.
Espongono Artisti e studenti di scuole elementari.
La mostra è visitabile dal 27 gennaio al 2 febbraio su appuntamento.
A cura di: studi e ricerche contemporanee di casadarT&cresciani + Gli Artimani APS
Ingresso libero
Info: casadartecresciani@gmail.com - Info@gliartimani.com /
349 269 6898 - 347 814 2012 - 011 188 36752
Sabato 27 gennaio
Ore 18.00 | Polo del ‘900, Palazzo San Daniele - via del Carmine, 14
Touch, una mostra di Piero Cavagna e Giulio Malfer
Come possiamo trasformare la memoria in qualcosa di tangibile, sensibile,
andando oltre i meri dati della Storia e delle storie? Ci sono tre tipi di memoria sensoriale, legata alla vista, all’udito e al tatto. L’ultima, la memoria
aptica, ci permette di elaborare informazioni che hanno a che fare con sensazioni, quali il dolore, o il freddo, che ci riportano a una dimensione fisica
e propriocettiva, vanno ad approfondire le informazioni visive che lavorano
su un piano più astratto di analisi ed elaborazione degli eventi. Touch è un
progetto di Piero Cavagna e Giulio Malfer che si interroga sulle modalità
del ricordo, coinvolgendo alcuni studenti con i quali hanno preso parte al
viaggio del Treno della Memoria nel 2015 e poi nel 2019. Una serie di fogli
riportano dei testi stampati a rilievo con inchiostro bianco, mentre altri
dei quadrati neri stampati su carta fotosensibile che si attiva solo grazie al
calore delle mani, svelando i volti di alcuni ragazzi e ragazze vittime della
Shoah. A muro, i ritratti dei giovani che gli autori hanno accompagnato alla
scoperta di una parte così tragica della storia del ‘900 tengono fra le mani
strisce di garza che riportano i nomi di altrettante vittime dell’Olocausto e
chiudono un circolo visivo che mette in connessione passato, presente e una
nuova attivazione della nostra percezione del futuro. L’esposizione è anche
una pubblicazione racchiusa in un cofanetto di legno, anch’esso realizzato
dagli studenti con la supervisione dei due autori, una scatola della memoria
che crea un’ulteriore connessione fra dimensione personale e collettiva.
La mostra sarà aperta fino al 24 febbraio.
A cura di: Giulio Malfer
Ingresso libero
Info: reception@polodel900.it / 011 088 3200
Per tutti gli altri eventi in occasione del Giorno della Memroia è disponibile il programma completo