A partire dal 23 aprile e fino al 31 maggio 2024 torna, per l’11° edizione, la Festa del Libro e della Lettura di Nichelino in concomitanza con il Salone Internazionale del Libro OFF.
Un fitto programma a ingresso gratuito interamente consultabile a questo link.
In particolare si segnalano:
Mercoledì 8 maggio ore 18.00 SALONE OFF
Biblioteca civica G. Arpino Via A. Azzolina 4
Francesco Filippi presenta “Bye bye Benny! Una storia di rap e libertà” In collaborazione con Informagiovani Nichelino
In una piccola città italiana del 2024 il fascismo è ancora al potere. Italo e Giacomo sono amici e ciò che più li unisce è la passione per la musica. Ma per due sedicenni che vivono sotto regime procurarsi un visto falso, viaggiare da soli e attraversare la frontiera è un’impresa praticamente impossibile. O forse no?!
Sabato 11 maggio ore 11.00 SALONE OFF
Murales “Piero Angela” Via Torino 103
Massimo Polidoro presenta “La meraviglia del tutto” In collaborazione con Informagiovani Nichelino
Conversazione tra Piero Angela e il suo storico collaboratore Massimo Polidoro. “Questo è probabilmente l’ultimo libro che scrivo. Non pensavo di farlo, ma poi ho riflettuto che forse ne valeva la pena. Adesso vorrei dire anch’io quello che penso, le domande che mi pongo, le cose che ho compreso… È un libro che forse voglio scrivere anche per me stesso, oltre che per i lettori.”
Giovedì 16 maggio ore 18.00
Biblioteca civica G. Arpino Via A. Azzolina 4
Fabio Geda presenta ”Song of myself. Un viaggio nella varianza di genere”
Quella legata all’identità di genere è forse la più importante rivoluzione culturale di questo inizio di millennio. Questo libro è il racconto della sua esperienza e del suo viaggio dentro al mondo della varianza, ma anche la fotografia di una profonda mutazione, la delicata transizione collettiva verso un’idea di mondo nuova che sta prendendo forma sotto al nostro sguardo.
Lunedì 20 maggio ore 18.00
Biblioteca civica G. Arpino Via A. Azzolina 4
Dario Voltolini presenta “Invernale” In collaborazione con UniTRE
Racconta la malattia e la morte di un padre cinquantenne e lo sgomento del figlio. Voltolini fa emergere il proprio dolore giovanile di fronte a un evento catastrofico come l’indebolimento e la morte di suo padre: quel dolore assume un valore archetipico, esprimendo la condizione umana in tutta la sua fragilità.