Torino Fringe Festival 2024: il programma

GLI SPETTACOLI

Sono sei gli spettacoli in prima assoluta: Netamiau perché sei morta. Ingiunzione a una bambina di Lo Stagno di Goethe e Unione Culturale F. Antonicelli, una una fiaba cruda, con l’accompagnamento live di una violoncellista, che si fa satira feroce e spinge a riflettere su situazioni attuali: la strategia della menzogna imperante, i genocidi subiti usati come carta di credito per commetterne altri, l’industria della violenza e le guerre sistematiche che riducono interi popoli a carne da macello, mero fattore di un calcolo economico e geostrategico (dal 21 al 26 maggio, ore 21.30, Tingel Tangel).

Ridicola di e con Annamaria Troisi, liberamente ispirato al racconto “Il sogno di un uomo ridicolo” di Dostoevskij e riadattato al femminile, è la storia di una prostituta, di una donna e del suo dolore, un dolore silenzioso e sapientemente nascosto agli occhi di un mondo che vede e che finge di non vedere (dal 21 al 26 maggio, ore 20, Lombroso 16).

IO AMO ITALIA, il primo testo da autrice e interprete di Sofija Zobina, è un monologo semi- autobiografico in cui un’attrice vorrebbe parlare con il pubblico ma viene costantemente interrotta da sua madre, una spogliarellista straniera. Nata in Lituania nel ’99, Sofija Zobina si laurea in recitazione alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, al cinema ha lavorato con Alice Rohrwacher (La Chimera) e Maurizio Nichetti (Amiche Mai), ha partecipato a serie tv Netflix e Rai (Summertime, Il Clandestino) e a teatro è stata diretta da Serena Sinigaglia e Maurizio Schmidt (dal 21 al 26 maggio, ore 20, Vinile).

Il fuoriclasse di e con Marco Ripoldi nasce nella periferia di Milano, figlio del noto mister della squadra di calcio e della maestra storica del paese. Fin da subito vive una doppia pressione, a scuola e in campo. Di solito chi da piccolo va bene a scuola non è forte a giocare a calcio e chi è forte a giocare a calcio difficilmente va bene a scuola. Il protagonista aveva la possibilità di fallire in entrambe le cose e in un certo senso può dire di avercela fatta. (dal 21 al 26 maggio, ore 21.30, Vinile).

Papessa. Sappiate che è uno spettacolo transfemminista, scritto, diretto e interpretato da Giorgia Mazzucato, è ambientato a Tor Picarata, un borgo di fantasia che sembra un po’ l’Italia, popolato da personaggi particolari: un’attrice borghese, un sindaco deciso a riportare ordine, decoro, presepi e natalità nel paese, un’anziana cassamortara credente che parla un dialetto tutto suo e un qualsiasi #totallmen. Tutti si incontrano per l’arrivo della papessa (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 21.30, Tingel Tangel).

Ancora Non Sono Idoneo A - #ilmitodiPerseo di e con Gianni Spezzano ed è uno spettacolo in chiave ironica ispirato al mito di Perseo. Tra dèi aiutanti, vendicativi e assurdi, il viaggio metateatrale di Perseo conduce attraverso i profondi schemi comportamentali automatici che spesso rendono la vita molto difficile (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 21.30, Casa Fools).

Dalla Svizzera arriva La forme de l'âme con una performer dal vivo, Elena Boillat, musica elettronica e proiezioni dall’alto in un ambiente pervaso dal fumo. Luce e corpo si animano, si dividono, si inseguono per poi sparire nel nulla. Lo spettacolo è una coproduzione di Utopianbody, un collettivo della Svizzera italiana che sostiene e promuove artisti e progetti nel campo delle arti performative e Oggimusica, un’associazione con sede a Lugano che sostiene produzioni nelle più disparate istanze del presente musicale (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 19.30, Off Topic).

Da una coproduzione italo-franco-spagnola prende forma Rotten Hamlet. Una storia a brandelli con le maschere originali della Commedia dell’Arte di Teatro delle Temperie e Teatro Strappato, tratto da Amleto di William Shakespeare. Un Amleto cinquantenne estrae da una ventiquattrore la corona d’oro che fu di suo padre e solleva un impolverato telo bianco svelando l’antico trono di Elsinore. Ofelia, Polonia, la regina e il re Claudio sono, grazie alle meravigliose maschere, personaggi deformati, consunti e trasformati dall’immaginazione dello stesso Amleto che, sopravvissuto alle note vicende shakespeariane, ripercorre le fasi salienti della propria storia (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 21, Off Topic).

Da Lione Ilabyellov. Just another colorful juggling show di Carlo Cerato è un solo di giocoleria che non utilizza i classici oggetti, in 5 colori: bianco, giallo, magenta, ciano, nero. Apertamente astratto, tra Malevich e Kandinsky, ma con un carattere ironico e surrealista alla Norm MacDonald è un collage in stile Folk Circus di giocoleria, musica, luci, costumi, battute (dal 21 al 26 maggio, ore 21.30, Off Topic).

Gran Passato. Canzoni storie e qualcos'altro con I Moderni è uno spettacolo tra stand-up comedì e musica live, uno show interattivo eseguito dal vivo (chitarra, cajón e tastiere) e scritto per tre voci, in un semi-perenne medley di canzoni di ieri e di oggi. Tra cover celebri, brani a cappella e giri armonici che tornano e ritornano, si scopre che il grande dono della musica pop è quello di saper parlare ai propri tempi giocando con la musica di tutti i tempi, rendendo l’originalità un concetto del tutto relativo (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 21.30, Magazzino sul Po).

L'Ulisse di Joyce. Ovvero: scompisciarsi a Dublino in compagnia di Mr. Bloom, liberamente tratto da Ulisse di James Joyce, di e con Alessandro Ciacci e Giuseppe Armillotta è un invito per gli spettatori a vivere da protagonisti un’avventura ricca e complessa lasciandosi ammaliare da un’inedita fusione di parole e musica, eseguita dal vivo da Alessio Zanovello, e a esplorare un universo caleidoscopico accompagnato dalle parole di James Joyce ma soprattutto a scompisciarsi dalle risate in compagnia di Mr. Bloom, interpretato dal comico Alessandro Ciacci, da anni nel cast artistico di programmi tv targati Comedy Central (dal 21 al 26 maggio, ore 21.30, Lombroso 16).

In Canto Ergo Sum di Circo Madera la vera di questa storia raccAntata è la voce: l’attrice sfrutta la loop station per registrare dal vivo diversi suoni e sovrapporli l’uno all’altro fino a creare una sorta di orchestra vocale (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 20, Casa Fools).

Affogo di Gommalacca Teatro è la storia di Nicholas che sogna di diventare un campione di nuoto, ma un evento irreparabile lo costringe a fare i conti con i propri tormenti d’infanzia e la sua vera natura. Il bagno diventa la sua stanza dei ricordi e una piscina abbandonata il luogo dove aleggia lo spettro del fratello. Lo spettacolo è scritto e diretto da Dino Lopardo, attore, drammaturgo e regista teatrale e cinematografico con cui collabora Gommalacca Teatro, la compagnia di teatro di innovazione e residenza per artisti riconosciuta dal Ministero della Cultura (dal 21 al 24 maggio, ore 19.30, Off Topic).

Dio non parla svedese di e con Diego Frisina per la regia di Ludovico Buldini, è la storia di una tragedia annunciata che non vuole compiersi e che cerca in tutti i modi di rallentare la sua corsa nascondendo abilmente il dolore dietro l’ironia e il cinismo (dal 21 al 26 maggio, ore 20, Spazio Kairòs).

Generazione Pasolini con Marta BulgheriniNicolas Zappa è lo spettacolo su Pasolini che su Pasolini non è: scanzonato, irriverente, desantificante, profondamente accusatorio, terribilmente onesto e, sempre, imprescindibilmente appassionato (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 20, Tingel Tangel).

Il codice del volo. Dagli studi, i disegni, gli scritti, gli appunti di Leonardo della Compagnia del Sole racconta la vita, le peripezie,
i miracoli e i segreti del più grande genio dell’umanità, la sua particolarissima personalità, ma soprattutto la sua voglia di conoscere e insegnare. Perché Leonardo voleva volare? Protagonista assoluta è la curiosità, l’inquieta tensione dell’uomo verso la scoperta, l’incredibile capacità umana di arrivare oltre i limiti (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 21.30, Lombroso 16).

I Porci. Una gastronomia machista un leccese, un piemontese e un casertano - Alessandro Persichella, Simone Miglietta, Manuel Di Martino – si incontrano per creare una sorta di barzelletta documentaristica circa gli stereotipi mondani che li hanno attraversati, uno spettacolo che tratta il macho allo stato brado, riducendolo al ridicolo e alla tortura della tossicità maschile (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 20, Spazio Kairòs).

Le cinque rose di Jennifer con Marina Bassani di Teatro Selig ruota intorno a un personaggio eccentrico, malinconico e romantico, a tratti istrionico: Jennifer, femminiello che vive nella periferia di Napoli, trascorre le giornate accerchiata dalla sua collezione di scarpe in attesa della telefonata di Franco, uomo con il quale sogna di sposarsi. Il suo unico contatto con il mondo è attraverso il telefono e la radio, verso i quali nel tempo ha sviluppato un rapporto quasi morboso (dal 21 al 26 maggio, ore 20, Kontiki).

God Save The Sex, scritto, diretto e interpretato da Stefano Santomauro, è un monologo al vetriolo, una bomba surreale che affronta il delicato e attualissimo tema del sesso nella tipica cifra comica di Santomauro (dal 21 al 26 maggio, ore 21.30, Spazio Kairòs).

Parzialmente stremata è un comedy show di Alessandro Giugliano con Marianna Folli, che attraversa in modo rapsodico
tanti momenti della vita di una donna. Tragicomica, fin da quando si ostinava a mettere in scena Agatha Christie, dopo il diploma alla Paolo Grassi Marianna Folli collabora con diversi artisti quali Paolo Rossi, Maurizio Crozza, Fausto Paravidino, Antonio Albanese (dal 21 al 26 maggio, ore 20, Tingel Tangel).

Storie per la fine del mondo è un racconto di Massimiliano Loizzi fatto di frammenti di storie tragiche, eppure comiche, che lasciano spazio a risate cariche di speranza. Urgente, profondo e attuale, racconta la crisi della società post-capitalista e di ogni comune essere umano che ha superato i 40 anni, la crisi del Mediterraneo e la crisi ambientale (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 21.30, Cine Teatro Baretti).

Paolo Sorrentino vieni devo dirti una cosa è un racconto di e con Giuseppe Scoditti che, pur partendo dal mondo dello spettacolo, diventa una storia universale sulla forza dei sogni, su quella che è la sfida, soprattutto per le nuove generazioni, di realizzare i propri obiettivi e le proprie ambizioni. Giuseppe Scoditti ha fatto un provino per un film di Paolo Sorrentino e non è stato preso. Adesso Giuseppe vuole dire delle cose a Paolo, tutto quello che non gli ha detto dopo quel no. Scoditti è attore e autore, si diploma alla Scuola Grassi nel 2014, ha partecipato a programmi televisivi come Italia’s Got Talent, Quelli che il Calcio e Bar Stella e lavorato al cinema con Pierluigi Ferrandini nel film Percoco, il mostro d’Italia e con Nanni Moretti (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 19.30, Cine Teatro Baretti).

Mis Smarco di e con Valentina Illuminati porta in scena un'attrice, molte personalità e altrettanti personaggi. Alternando narrazione, dialoghi e monologhi, la protagonista condivide un percorso, una sfida, una trasformazione (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 20, Magazzino sul Po).

L'uomo che sussurrava aiuto! di Onda Larsen racconta la storia di Mario, una persona riservata e tranquilla che un giorno qualunque di un mese qualunque dice al suo eccentrico amico Max che diventerà papà. Max, preso dall’entusiasmo, pubblica la notizia sui social: “Mario diventerà Papa”, ma dimentica l’accento ed ecco che, nonostante le smentite, il popolo della rete ci crede, la notizia diventa virale e persino il Vaticano deve trovare il modo di uscire dal garbuglio (dal 28 maggio al 2 giugno, ore
21.30, Spazio Kairòs).

A futura memoria di Crab Raumtraum parla di un lui che è un vecchio attore e di una lei che è una giovane ragazza. Lui è aggrappato alla vita con le unghie e con i denti, a quella vita da attore di giro e a quei fantasmi del passato più confortevoli dello spettro del futuro. Lei no, racconta un altro tempo, un’altra proiezione in avanti, perché è nel luogo delle possibilità, della speranza, dell’illusione. E questa distanza incolmabile fra loro diventa la loro routine, diventa la stanza-gioco in cui interpretare una versione di se stessi (dal 21 al 26 maggio, ore 21.30, Kontiki).

La tecnica della Mummia. Difesore d'ufficio di AMAranta Indoors è una storia di rigenerazione sociale, che avviene grazie a uno degli strumenti più potenti in possesso dell’essere umano: l’immaginazione. I due protagonisti iniziano a salvarsi proprio nel momento in cui attuano il gioco della messa in scena del finto processo, un gioco (che è poi quello del teatro) che da sempre permea la natura dell’uomo, facendoli tornare per alcuni istanti bambini (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 20, Lombroso 16).

Continua la lettura

oppure

vai alla pagina precedente

Argomenti trattati

Newsletter EventiResta aggiornato su tutti gli eventi a Torino e dintorni, iscriviti gratis alla newsletter