Netamiau perché sei morta. Ingiunzione a una bambina di Lo Stagno di Goethe e Unione Culturale F. Antonicelli, una fiaba cruda, con l’accompagnamento live di una violoncellista, che si fa satira feroce e spinge a riflettere su situazioni attuali: la strategia della menzogna imperante, i genocidi subiti usati come carta di credito per commetterne altri, l’industria della violenza e le guerre sistematiche che riducono interi popoli a carne da macello, mero fattore di un calcolo economico e geostrategico (dal 21 al 26 maggio, ore 21.30, Tingel Tangel).
Io Amo Italia, il primo testo da autrice e interprete di Sofija Zobina, è un monologo semi-autobiografico in cui un’attrice vorrebbe parlare con il pubblico ma viene costantemente interrotta da sua madre, una spogliarellista straniera. Nata in Lituania nel ’99, Sofija Zobina si laurea in recitazione alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, al cinema ha lavorato con Alice Rohrwacher (La Chimera) e Maurizio Nichetti (Amiche Mai), ha partecipato a serie tv Netflix e Rai (Summertime, Il Clandestino) e a teatro è stata diretta da Serena Sinigaglia e Maurizio Schmidt (dal 21 al 26 maggio, ore 20, Vinile).
Il fuoriclasse di e con Marco Ripoldi, nasce nella periferia di Milano, figlio del noto mister della squadra di calcio e della maestra storica del paese. Fin da subito vive una doppia pressione, a scuola e in campo. Di solito chi da piccolo va bene a scuola non è forte a giocare a calcio e chi è forte a giocare a calcio difficilmente va bene a scuola. Il protagonista aveva la possibilità di fallire in entrambe le cose e in un certo senso può dire di avercela fatta. Marco Ripoldi studia giurisprudenza per poi finire sui palcoscenici per colpa del comico Paolo Rossi. Dal 2011 è uno dei volti noti de Il Terzo Segreto di Satira, collettivo che dal web è arrivato al cinema con l’opera prima Si muore tutti democristiani di cui è protagonista. Ha lavorato anche con Elio Germano, Claudio Bisio, Neri Marcorè, Dario Fo, Enzo Jannacci (dal 21 al 26 maggio, ore 21.30, Vinile).
Gran Passato. Canzoni storie e qualcos’altro con I Moderni è uno spettacolo tra stand-up comedy e musica live, uno show interattivo eseguito dal vivo (chitarra, cajón e tastiere) e scritto per tre voci, in un semi-perenne medley di canzoni di ieri e di oggi. Tra cover celebri, brani a cappella e giri armonici che tornano e ritornano, si scopre che il grande dono della musica pop è quello di saper parlare ai propri tempi giocando con la musica di tutti i tempi, rendendo l’originalità un concetto del tutto relativo (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 21.30, Magazzino sul Po). Un estratto dello spettacolo sarà anche un evento speciale per La Giornata della Terra di sabato 20 aprile ai Musei Reali.
L’Ulisse di Joyce. Ovvero: scompisciarsi a Dublino in compagnia di Mr. Bloom, liberamente tratto da Ulisse di James Joyce, di e con Alessandro Ciacci e Giuseppe Armillotta è un invito per gli spettatori a vivere da protagonisti un’avventura ricca e complessa lasciandosi ammaliare da un’inedita fusione di parole e musica, eseguita dal vivo da Alessio Zanovello, e a esplorare un universo caleidoscopico accompagnato dalle parole di James Joyce ma soprattutto a scompisciarsi dalle risate in compagnia di Mr. Bloom, interpretato dal comico Alessandro Ciacci, da anni nel cast artistico di programmi tv targati Comedy Central (dal 21 al 26 maggio, ore 21.30, Lombroso 16).
In Canto Ergo Sum di Circo Madera la vera protagonista di questa storia “raccAntata” è la voce: l’attrice sfrutta la loop station per registrare dal vivo diversi suoni e sovrapporli l’uno all’altro fino a creare una sorta di orchestra vocale (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 20, Casa Fools).
Generazione Pasolini con Marta Bulgherini e Nicolas Zappa è lo spettacolo su Pasolini che su Pasolini non è: scanzonato, irriverente, desantificante, profondamente accusatorio, terribilmente onesto e, sempre, imprescindibilmente appassionato (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 20, Tingel Tangel).
Il codice del volo. Dagli studi, i disegni, gli scritti, gli appunti di Leonardo della Compagnia del Sole racconta la vita, le peripezie, i miracoli e i segreti del più grande genio dell’umanità, la sua particolarissima personalità, ma soprattutto la sua voglia di conoscere e insegnare. Perché Leonardo voleva volare? Protagonista assoluta è la curiosità, l’inquieta tensione dell’uomo verso la scoperta, l’incredibile capacità umana di arrivare oltre i limiti (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 21.30, Lombroso 16).
Le cinque rose di Jennifer con Marina Bassani di Teatro Selig ruota intorno a un personaggio eccentrico, malinconico e romantico, a tratti istrionico: Jennifer, femminiello che vive nella periferia di Napoli, trascorre le giornate accerchiata dalla sua collezione di scarpe in attesa della telefonata di Franco, uomo con il quale sogna di sposarsi. Il suo unico contatto con il mondo è attraverso il telefono e la radio, verso i quali nel tempo ha sviluppato un rapporto quasi morboso (dal 21 al 26 maggio, ore 20, Kontiki).
Paolo Sorrentino vieni devo dirti una cosa è un racconto di e con Giuseppe Scoditti che, pur partendo dal mondo dello spettacolo, diventa una storia universale sulla forza dei sogni, su quella che è la sfida, soprattutto per le nuove generazioni, di realizzare i propri obiettivi e le proprie ambizioni. Giuseppe Scoditti ha fatto un provino per un film di Paolo Sorrentino e non è stato preso. Adesso Giuseppe vuole dire delle cose a Paolo, tutto quello che non gli ha detto dopo quel no. Scoditti è attore e autore, si diploma alla Scuola Grassi nel 2014, ha partecipato a programmi televisivi come Italia’s Got Talent, Quelli che il Calcio e Bar Stella e lavorato al cinema con Pierluigi Ferrandini nel film Percoco, il mostro d’Italia e con Nanni Moretti (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 19.30, Cine Teatro Baretti).
Mis Smarco di e con Valentina Illuminati porta in scena un’attrice, molte personalità e altrettanti personaggi. Alternando narrazione, dialoghi e monologhi, la protagonista condivide un percorso, una sfida, una trasformazione (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 20, Magazzino sul Po).
L’uomo che sussurrava “aiuto!” di Onda Larsen racconta la storia di Mario, una persona riservata e tranquilla che un giorno qualunque di un mese qualunque dice al suo eccentrico amico Max che diventerà papà. Max, preso dall’entusiasmo, pubblica la notizia sui social: “Mario diventerà Papa”, ma dimentica l’accento ed ecco che, nonostante le smentite, il popolo della rete ci crede, la notizia diventa virale e persino il Vaticano deve trovare il modo di uscire dal garbuglio (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 21.30, Spazio Kairòs).
La tecnica della Mummia. Difensore d’ufficio di AMAranta Indoors è una storia di rigenerazione sociale, che avviene grazie a uno degli strumenti più potenti in possesso dell’essere umano: l’immaginazione. I due protagonisti iniziano a salvarsi proprio nel momento in cui attuano il gioco della messa in scena del finto processo, un gioco (che è poi quello del teatro) che da sempre permea la natura dell’uomo, facendoli tornare per alcuni istanti bambini (dal 28 maggio al 2 giugno, ore 20, Lombroso 16).
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