La Stagione d’Opera e di Balletto inizia il 1° ottobre con Manon Manon Manon (1 - 29 ottobre), un evento unico che per la prima volta offre un omaggio originale dedicato a Manon Lescaut.
I tre nuovi allestimenti sono firmati dal regista francese Arnaud Bernard, al suo debutto al Regio, che ha scelto di sviluppare un progetto drammaturgico incentrato su tre epoche iconiche del cinema francese.
La trilogia è programmata secondo un calendario che permetterà al pubblico di assistere ogni giorno a un titolo diverso, oltre alla possibilità di goderne nell’arco di un unico fine settimana, lo spazio ideale per chi visita Torino e vuole aggiungere una preziosa offerta al già ricco carnet culturale della città.
E chi meglio di Manon Lescaut è in grado di incarnare l’essenza stessa della gioventù ribelle e avventurosa? Questa giovane donna, con le sue contraddizioni, i suoi dilemmi morali e la sua potente forza vitale, è l’icona di questa età: passionale, impulsiva, vulnerabile e in cerca di significato. Le tre produzioni vedranno salire sul podio Renato Palumbo, Evelino Pidò e Guillaume Tourniaire; Erika Grimaldi, Ekaterina Bakanova e Rocío Pérez saranno le tre protagoniste. Main Partner della produzione è Intesa Sanpaolo che si riconferma accanto al Teatro Regio nelle sfide più appassionanti della Stagione.
L’inaugurazione della Stagione d’Opera e di Balletto 2024/2025 è il 23 novembre con Le nozze di Figaro, l’opera più frizzante e umana di Wolfgang Amadeus Mozart, che compose la musica più adatta per esprimere le emozioni di ogni tipo di innamorato, dimostrando di essere un fine psicologo oltre che un genio del teatro musicale.
La gioventù è qui ben rappresentata nella sfida alle convenzioni sociali e con la forza ribelle e intraprendente incarnata da Figaro e Susanna, che aspirano alla libertà e all’autonomia, come il giovane paggio Cherubino, che spesso, a causa della sua ingenuità e impetuosità, si trova a vivere situazioni buffe e teneramente imbarazzanti.
L’allestimento, per la prima volta a Torino, è del regista spagnolo Emilio Sagi che grazie al gusto classico ed elegante, è garanzia di stile e piacevolezza. Artisti carismatici e affermati vestiranno i panni dei protagonisti: Vito Priante e Monica Conesa saranno il Conte e la Contessa, Giorgio Caoduro sarà Figaro, Giulia Semenzato Susanna e Josè Maria Lo Monaco Cherubino.
Sul podio salirà Leonardo Sini, giovane maestro sardo che si è già particolarmente distinto sulla scena operistica per la sua direzione sempre solida e attenta. L’opera sarà in scena fino all’1 dicembre.
Dicembre è, come da tradizione, il mese dedicato alla danza. Dal 12 al 18 proponiamo il balletto romantico per eccellenza: Giselle su musica di Adolphe-Charles Adam nella versione coreografica di Aleksej Fadeečev e nell’interpretazione dei solisti e del corpo di ballo del Balletto dell’Opera di Tbilisi.
Una partitura raffinatissima che dipinge l’innocenza, la vulnerabilità e la fragilità tipiche della giovinezza che incarna il personaggio di Giselle riuscendo a rappresentarne la fugacità. Dal 21 al 30 dicembre, la magia del Natale si trasforma in musica grazie al talento straordinario di Pëtr Il’ič Čajkovskij autore della meravigliosa partitura de Lo Schiaccianoci, che incanta gli ascoltatori sin dal 1891.
Il Balletto dell’Opera di Tbilisi propone la fatata edizione coreografica di Nina Ananiashvili e Aleksej Fadeečev, con scene e costumi ispirati ai libri di fiabe ottocenteschi. Innocenza, meraviglia, avventura e fantasia offrono una visione magica del mondo attraverso gli occhi di una giovane ragazza.
Il 2025 inizia con tre spettacoli straordinari il 3, 4 e 5 gennaio: la grande danza con Roberto Bolle e gli interpreti internazionali nell’ormai celeberrimo Roberto Bolle and Friends: una produzione ARTEDANZASRL.
Una ricca e coinvolgente esplorazione del tema della gioventù, attraverso i suoi protagonisti e le loro esperienze di amore, ambizione, ingenuità e crescita personale è offerta da L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti; in scena dal 28 gennaio al 5 febbraio. Un’opera che, sin dal suo debutto nel 1832, continua a divertire e a commuovere al tempo stesso.
Nella nuova coproduzione con il Teatro Regio di Parma, il regista Daniele Menghini trasforma questo racconto d’amore in una fiaba onirica, popolata da burattini e marionette. Vestirà i panni del timido Nemorino René Barbera, tenore elegante dalla voce morbida, che considera questo uno dei suoi personaggi preferiti; il soprano Federica Guida, nel ruolo di Adina, saprà dimostrare il suo talento versatile tanto nei numeri vivaci quanto in quelli sentimentali; accanto a loro due esperti e brillanti artisti: Paolo Bordogna come Dulcamara e Davide Luciano come Belcore. Dirige il maestro Fabrizio Maria Carminati, esperto interprete del repertorio belcantistico.
Dal 28 febbraio all’11 marzo va in scena Rigoletto, uno dei capolavori di Giuseppe Verdi che racchiude pagine memorabili, opera potente al centro della quale vi è un giullare deforme la cui crudeltà unita al cinismo lo porteranno a perdere il suo unico tesoro, l’adorata figlia Gilda, che incarna l’innocenza e la vulnerabilità tipiche della giovinezza.
La passione tra Gilda e il Duca è intensa e travolgente, ma anche minacciata dalle convenzioni sociali e dalle forze oscure che circondano i personaggi. Forte è sicuramente il tema della responsabilità e della conseguenza delle azioni, che sottolineano la fragilità e l’effimero della giovinezza. Il ruolo del titolo è affidato al baritono George Petean; il tenore Piero Pretti, applauditissimo come Riccardo nel recente Un ballo in maschera, è il duca di Mantova; Giuliana Gianfaldoni è Gilda.
Il nuovo allestimento è firmato da Leo Muscato: il pluripremiato regista torna al Regio con il team creativo artefice della felice produzione di Agnese di Ferdinando Paer vincitrice del premio Abbiati nel 2019. Dirige il Maestro Nicola Luisotti, un esperto dell’opera italiana, acclamato a livello internazionale.
Ambizione, passione, conflitti generazionali e follia rendono La dama di picche di Pëtr Il’ič Čajkovskij (3-16 aprile) un’interessante rappresentazione del tema della gioventù. Čajkovskij lo considerava il suo miglior lavoro in assoluto: compose l’opera nel 1890 spinto da un’ispirazione travolgente, su un libretto del fratello tratto da un racconto breve di Puškin, uno dei più celebrati poeti russi. La tragedia di Hermann, un uomo che perde ogni speranza di felicità e di amore a causa della sua ossessione per il gioco d’azzardo, ispirò al musicista le sue arie più emotive e disperate.
Nell’allestimento firmato da Richard Jones per la Welsh National Opera di Cardiff, l’azione si sposta nella Russia del primo Novecento, in cui convivono i relitti della grandiosità imperiale e il caos post-rivoluzionario. Le allucinazioni di Hermann acquistano così risvolti grotteschi e vengono risolte scenicamente in modo sorprendente. Il tenore Mikhail Pirogov è Hermann, Jennifer Larmore la contessa, Zarina Abaeva è Liza e Vladimir Stoyanov il principe Eleckij. Il giovane maestro Valentin Uryupin, dopo il suo brillante esordio al Regio nel 2023 con La sposa dello zar di Rimskij-Korsakov, torna a dirigere i complessi artistici del teatro. Lo spettacolo, per la prima volta a Torino, è realizzato in coproduzione con il Teatro Comunale di Bologna, la Den Norske Opera di Oslo e la Canadian Opera Company di Toronto.
Dal 15 al 27 maggio presentiamo una nuova produzione dell’opéra romantique Hamlet di Ambroise Thomas. La tragedia di Shakespeare (cui l’opera è liberamente ispirata) si accende con nuovi episodi per dare spazio a danze e cori pieni di colore; allo stesso tempo, conserva le sue scene più tenebrose e violente, qui esaltate da una musica straordinaria. Il finale è tutt’altro che scontato.
Per la prima volta al mondo in tempi moderni presentiamo in forma scenica la versione dell’opera con il ruolo di Hamlet affidato a un tenore anziché a un baritono (come tradizionalmente è invece stata sempre messa in scena); è infatti John Osborn, che ha entusiasmato il pubblico torinese nella Fille du régiment, a incarnare il principe triste, intonando il celebre monologo «Être ou ne pas être». Sara Blanch è Ophélie, la cui pirotecnica aria della follia è una vera sfida per i soprani di coloratura. Lo spettacolo ha la regia di Jacopo Spirei (al suo debutto al Regio) e la direzione di Jérémie Rhorer che, con la sua consueta sensibilità, saprà mettere in risalto le atmosfere contrastanti dell’opera. Hamlet vive una profonda crisi identitaria e di turbamento rispetto al suo ruolo nel mondo e incarna una gioventù tormentata, in conflitto con il mondo adulto. La sua ribellione contro il re, suo patrigno, riflette il conflitto generazionale e la lotta per l’indipendenza e l’autonomia.
L’ultima produzione della Stagione, Andrea Chénier di Umberto Giordano, vede il ritorno di artisti di grande statura vocale e interpretativa: Gregory Kunde, Maria Agresta e Franco Vassallo. L’opera, in scena dal 18 al 29 giugno, ci fornisce meditazioni stimolanti sul tema della gioventù a partire dall’ambientazione: la Rivoluzione francese, periodo di tumulto e cambiamento sociale; il poeta Chénier sacrifica la vita per i suoi ideali e Maddalena lo segue fino al patibolo per amore. Idealismo e passione, ma anche crescita e maturità attraverso esperienze come la guerra e la morte, che insegnano a comprendere il valore della vita e delle relazioni umane. Fin dal suo debutto, nel 1896, l’opera di Giordano riscosse un enorme successo, grazie ad arie e duetti magnifici e brani memorabili, complice un libretto firmato da Luigi Illica che seppe trasformare in una tragedia ardente la biografia di un poeta francese vittima della Rivoluzione. L’opera sarà presentata in un nuovo spettacolare allestimento di Giancarlo del Monaco, esperto regista di fama internazionale che si definisce “un innovatore nel segno della tradizione”. Il podio accoglierà nuovamente il giovane maestro Andrea Battistoni, dopo la sua brillante direzione della Bohème del 2022.
Proseguono anche gli appuntamenti con le Anteprime Giovani riservate al pubblico under 30 che, nella Stagione in corso, hanno permesso a 20mila giovani di assistere agli spettacoli d'Opera.
Continua inoltre il Bimbi Club, che permette di “combinare” la passione per l’opera con la cura dei figli: mentre i genitori si godono lo spettacolo, i bambini partecipano a divertenti laboratori musicali e teatrali.
Alla Stagione d’Opera e di Balletto si aggiungono la Stagione sinfonica e le attività dedicate alle Scuole e alle Famiglie, che presenteremo prossimamente.
Proseguiamo inoltre il percorso intrapreso per rendere il Teatro sempre più accessibile, con l’introduzione di alcune novità tra cui sottolineiamo: l’unione dei settori di platea C e D in un unico settore C ancora più conveniente; sarà più facile partecipare alle Prime e apprezzare insieme il nuovo titolo in scena grazie all’allineamento del prezzo alle altre recite e, inoltre, acquistare o rinnovare l’abbonamento sarà ancora più conveniente, infatti lo sconto rispetto alla somma dei singoli biglietti passa al 30%.
I biglietti per Manon Manon Manon sono in vendita sia alla Biglietteria che online
•Da mercoledì 15 maggio fino a sabato 20 luglio: rinnovo degli abbonamenti a posto fisso esclusivamente alla Biglietteria del Teatro.•Nuovi abbonamenti a posto fisso in vendita alla Biglietteria e on line sul sito del Regio a partire da lunedì 17 giugno.•Da lunedì 15 luglio vendita dei biglietti per tutti gli spettacoli e dei carnet a scelta a 3 o 4 spettacoli.•Per agevolare le modalità di acquisto, è possibile il pagamento rateizzato degli abbonamenti e dei carnet.•Le nuove Regio Card e Regio Card Giovani 18-30 sono in vendita da lunedì 15 luglio.
Biglietteria del Teatro Regio
Piazza Castello 215 - Torino | Tel. 011.8815.241 - 011.8815.242 | biglietteria@teatroregio.torino.it
Orario di apertura: da lunedì a sabato ore 11-19; domenica: ore 10.30-15.30; un’ora prima degli spettacoli.