La settima edizione di Archivissima, il primo festival dedicato alla promozione e alla valorizzazione dei patrimoni archivistici, si svolgerà a Torino dal 6 al 9 giugno 2024.
Nato nel 2018 dalla precedente esperienza del format La Notte degli Archivi – ideato nel 2016 da Promemoria Group con l’intento di restituire pubblicamente ai cittadini la ricchezza informativa e narrativa contenuta nei patrimoni degli archivi storici di enti, istituzioni, grandi aziende – il Festival accoglierà nel 2024 la nona edizione della Notte, che si terrà venerdì 7 giugno, e si concluderà poi domenica 9 con la Giornata Internazionale degli Archivi.
Archivissima si svolgerà principalmente nella straordinaria cornice della sede torinese delle Gallerie d’Italia (Piazza San Carlo 156), polo museale di Intesa Sanpaolo che il pubblico di Archivissima presente agli eventi potrà visitare gratuitamente negli orari di apertura.
Alcuni degli incontri ospitati nel palinsesto, in continuità con la vocazione sinergica della manifestazione, si svolgeranno in collaborazione con altre realtà culturali torinesi e non tra cui: Biennale Tecnologia, OGR Torino, il Circolo dei Lettori, la Pinacoteca Agnelli in tandem con la Collezione Maramotti, la Mediateca Rai, La Stampa, Museimpresa, il Museo Nazionale del Cinema - Festival Cinemambiente, il Polo del ‘900. Tutti gli appuntamenti, come di consueto, saranno ad accesso gratuito.
«Archivissima è il festival che continua a sorprenderci tutti, addetti ai lavori e appassionati del settore» ha dichiarato Andrea Montorio, CEO di Promemoria Group e ideatore del Festival «È incredibile pensare che, da quando abbiamo lanciato la Notte degli Archivi, ormai nove anni fa, siamo riusciti a coinvolgere nel progetto quasi 1.000 archivi, oltre 450 solo nell’ultimo anno. Un risultato che ci dà nuove prospettive per il 2024 e ci porta a riflettere sul peso crescente che gli archivi stanno acquisendo nel panorama culturale contemporaneo. Archivissima guarda al futuro e si prepara a una nuova edizione, che metterà sempre più in risalto il ruolo dell’heritage, come strumento capace di preservare e valorizzare storie che resistono alla prova del tempo».
Tema di questa nuova edizione sono le Passioni: componenti tanto ostinate quanto viscerali, connesse all’istinto vitale, alla sopravvivenza, alla riproduzione. Dirompenti, caleidoscopiche, totalizzanti, spesso distruttive, le passioni sono state per secoli il fulcro dell’affermazione di sé e un potente nesso tra individui, rapporti privati e vita pubblica, motore essenziale per la trasformazione della società.
Gli archivi ci regalano infatti appigli solidi per continuare ad orientarci in una realtà sempre più confusa: indagando il loro ricorso e i meccanismi con cui si sono diffuse, decodificando gli atteggiamenti passionali e il modo in cui sono stati letti e tradotti nel mondo.
Archivissima24 accompagnerà idealmente il viaggio speciale che il Teatro delle Forme e la Rete Italiana di Cultura Popolare, partner del Festival, intraprenderanno verso L’isola di Espérer, un luogo immaginario cantato da una fiaba che verrà raccontata lungo tutta la penisola, da Lampedusa a Bardonecchia, ripercorrendo la storia e la strada di coloro che sono partiti o arrivati alla ricerca di un posto utopico in cui per poter vivere serve solo un certificato di esistenza.
Lungo il viaggio, tanti archivi da scoprire, per raccontare la memoria dei luoghi e delle persone migranti, di chi ha – o è stato – accolto.
Da questa edizione, grazie alla collaborazione con Visit Piemonte, saranno organizzate visite guidate presso gli archivi del territorio torinese e piemontese pensate per i giornalisti di testate nazionali e operatori della comunicazione, al fine di promuovere percorsi di scoperta e valorizzazione degli archivi come enti culturali capaci di generare percorsi virtuosi presso pubblici più ampi.
La Notte degli Archivi, appuntamento clou del Festival, si svolgerà venerdì 7 giugno. Realizzata dall’associazione culturale Archivissima, la manifestazione giunge alla sua nona edizione; dal 2020 coinvolge gli archivi di tutte le regioni italiane, evolvendo in un format nazionale patrocinato da ANAI, Associazione nazionale archivistica italiana.
Già forte del successo delle scorse edizioni, la Notte degli Archivi si conferma appuntamento irrinunciabile per gli enti del settore e in questa edizione coinvolgerà oltre 450 realtà, che parteciperanno singolarmente o organizzate nelle 22 reti territoriali o tematiche. Il tema della passione sarà declinato attraverso i punti di vista più vari, per soddisfare ogni tipo di curiosità.
Tutte le venti regioni italiane saranno rappresentate, con particolare concentrazione in Piemonte, Toscana, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio. Sono presenti l’Archivio Centrale dello Stato, trenta archivi di Stato, realtà no-profit, aziende, enti religiosi, università, privati. La manifestazione cresce ancora in termini di eventi: saranno circa 180 quelli organizzati sul territorio nazionale nella serata del 7 giugno, e quelli che animeranno la città di Torino per l’intera durata del Festival con le iniziative di “Archivissima extra”.
Molto importante anche la dimensione digitale, con il sito web archivissima.it che dalle ore 18.30 del 7 giugno pubblicherà centinaia di video e podcast inediti sul tema delle passioni, prodotti dagli archivi italiani.
Quest’anno non hanno aderito solo gli archivi, ma anche 20 scuole da ogni parte d’Italia e una addirittura dall’Argentina (Islands International School). I ragazzi, di ogni età, si sono cimentati nel raccontare storie di passione scoperte durante la loro esperienza in archivio: gli scritti migliori, selezionati da una giuria di qualità, entreranno a far parte di una pubblicazione che verrà presentata nell’autunno 2024.
Nella sede principale del Festival, le Gallerie d’Italia - Torino di Intesa Sanpaolo, a partire dalla Notte degli Archivi e prima di ogni incontro del palinsesto, sarà visibile al pubblico, la mostra immersiva Il cuore mio non dorme mai. Una e centomila passioni che con tutta la potenza visionaria del digitale, racconterà di come le passioni abitino gli archivi, perché è dalle passioni e dal loro calore che passa la via per generare i cambiamenti. Ed è dagli archivi, depositari del nostro passato, che si disegna la possibilità di ricombinare e generare nuovi mondi, mescolando i tasselli della memoria che preziosamente custodiscono. A cura di Archivissima la mostra valorizzerà, tra gli altri, materiali appartenenti ai patrimoni degli archivi storici di Archivio Iren Storia, Archivio Museo Egizio di Torino, Archivio personale di Carlo Massarini, Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo, Archivio Salvatore Ferragamo, Archivio Storico Comune Torino, Archivio Storico del Museo Nazionale del Cinema, Archivio Storico del Teatro Regio di Torino, Archivio Storico e Museo Lavazza, Archivio Storico Intesa Sanpaolo, Archivio Storico TIM, Biblioteca Museo Teatrale SIAE, Centro di Documentazione Giovanni Canestrini - Museo dell'Auto Centro Studi del Teatro Stabile di Torino, Fondazione Gianni Minà ETS, Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci - Archivio Ezio Bosso, Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, Fondazione Angelo Pezzana - FUORI!, Heritage Lab Italgas, Historical Archives of the European Union, Museo Archivio Reale Mutua, Polo del '900. Le note sulla colonna sonora della Mostra immersiva sono di Ezio Bosso: Violin Concerto n.1 EsoConcerto II Adagio.
In occasione della Notte degli Archivi, il Museo Archivio Reale Mutua ospiterà l'incontro con Petros Markarīs, drammaturgo, sceneggiatore e scrittore di origini armene, che presenterà il racconto scritto per la Rassegna Culturale del Museo.
Mentre il Museo Lavazza propone una speciale visita con l'archivista: un percorso inedito alla scoperta dei segreti dell'Archivio Storico e del Museo Lavazza. Tra oggetti custoditi e retroscena, sarà la voce dell'archivista a raccontare le pagine nascoste tra documenti e aneddoti. Al termine della visita, i coffelier del Museo proporranno un'inedita coffee experience nella Piazza Verde di Nuvola.
L’Archivio Iren Storia ha collaborato alla realizzazione della mostra immersiva Il cuore mio non dorme mai. Una e centomila passioni attraverso un nucleo di immagini che documenta come le passioni accompagnino il lavoro quotidiano nelle diverse sfaccettature del grande gruppo al servizio e al fianco dei cittadini.
Sarà invece ospite dell’Heritage Lab Italgas lo psicanalista e saggista Massimo Recalcati per l’incontro dal titolo La nostalgia come gratitudine, ispirato ai documenti conservati nell’Archivio storico e nel Museo Italgas.
Alle 18.30 nel Binario 3 delle OGR Torino, ci sarà Massimo Osanna per OGR Talks, la rassegna di incontri dedicati alla cultura contemporanea delle OGR Torino. Per la prima volta, attraverso la lente appassionante dell’archeologia e con un approccio inedito e multidisciplinare, Osanna darà la parola a oggetti e reperti di per sé muti, a cui restituisce biografia e facoltà di parola, perché ci raccontino qualcosa di chi li ha realizzati, usati, trasformati in memoria – o distrutti, preconizzando l'oblio. Dai frammenti ceramici alle fibule d’argento, dalle incisioni alle sepolture miste, dagli arcolai di pietra alle coppe da vino, a schiudersi di fronte al lettore è il mondo sorprendente di un archivio a cielo aperto, quello dei parchi e dei musei archeologici dell’Italia Meridionale, custodi della storia inedita delle connessioni e dell’incontro tra popoli.
Al Circolo dei Lettori si terrà un incontro dedicato a Gianni Minà dal titolo Un inguaribile curioso. Le passioni di Minà, la passione per Minà, con Loredana Macchietti Minà e Francesca Emilia Minà e il giornalista de La Stampa Antonio Barillà. Una vita fuori dal coro, quella di Gianni Minà, eppure così intonata da essere entrato nelle vite dei suoi lettori, ascoltatori, ammiratori diventando una presenza costante, quasi amica. Tra mille motivazioni, umane e professionali, spicca sicuramente la grande intuizione alla base di ciascun rapporto da lui tessuto: quello di vivere la vita come arte dell’incontro, come una grande e viva passione da sviscerare in mille rivoli. Lo testimoniano, oggi, i documenti del suo archivio, voluto dalla Fondazione che porta il suo nome.
E lo raccontano, in un incontro speciale durante Archivissima 24, due delle persone che hanno preso a cuore il compito di continuare a far vivere le sue storie, attraverso l’implementazione crescente del portale a lui dedicato: la moglie Loredana Macchietti Minà e la figlia Francesca Emilia Minà. Sessanta minuti per curiosare assieme, attraverso documenti e fotografie edite e inedite, in cinque ambiti presi simbolicamente a pretesto per raccontare Gianni e le sue grandi passioni: il cinema, la musica, lo sport, la politica, l’amicizia.
Durante la Notte degli Archivi, Rai Teche Mediateca presenterà, per Archivissima 24, due contenuti apparentemente distanti tra loro: l’epopea di Franco Basaglia, nel centenario della sua nascita, e la rappresentazione dell’Italia “vista dalla Luna” in un anno di cambiamenti come fu il 1969. Il ciclo di podcast “Archivi della Follia. In cerca di Franco Basaglia” ripercorre in 10 puntate le tappe fondamentali dell’esperienza professionale e umana del grande psichiatra, a partire dagli anni Cinquanta nel manicomio di Trieste, dove Basaglia comprende che la malattia è la malattia da manicomio, lungo tutto un percorso che porterà all’approvazione della Legge 180 che cambierà il nostro sguardo sulla “malattia mentale”.
Con Vanessa Roghi e Andrea Borgnino. La proiezione di 1969 - L’Italia vista dalla Luna di Franco Brogi Taviani è un filmato che tratta l’allunaggio come una metafora poetica e mediatica per ripercorrere i grandi eventi che segnarono la storia del Paese in quell’anno così denso di avvenimenti e presagi. Uno sguardo esteriore sull’Italia, curioso di conoscere cosa facevano gli italiani mentre Armstrong metteva piede sul suolo lunare fino al termine della missione con un ammaraggio nell’Oceano Pacifico. I fatti, gli eventi, le visioni, la strage di piazza Fontana, le spinte sociali per nuovi diritti civili, gli scandali, la moda, le manie, i film, il Premio Strega, il varietà, i quiz, tutto legato da un ordito musicale: le canzoni di quell’anno diventano il vivace collante narrativo di quella grande avventura. Interverranno Franco Brogi Taviani, Emanuele Gagliardi e Silvia Rosa Brusin.
La Biblioteca Civica Centrale ospiterà due incontri, il primo Cuore d’Oro con Giulia Vola e Cecilia Cognigni, che dialogheranno intorno al volume da cui l’incontro prende il nome. Un anno fa Giulia è partita per il Perù insieme al fotografo Stefano Stranges per conoscere Màxima Acuña Atalaya De Chaupe, l'attivista andina "Dama de la Laguna Azul" simbolo della lucha per la Pachamama e il diritto indigeno nella miniera d'oro di Yanacocha. Da questo viaggio è nato un lavoro di reportage giornalistico (raccontato tra gli altri su “Il Venerdì” e “Specchio”). Ispirandosi a questa sua esperienza e alla figura di Màxima, Giulia ne ha tratto infine una versione narrativa, raccontata appunto nel volume pubblicato da Acquario editore.
Durante la serata sarà possibile vedere anche le foto di Stranges.L’incontro Un intenso sentimento di stupore con Silvia Mazzucchelli e Enea Brigatti, è invece dedicato a Giulia Niccolai che è stata fotografa, scrittrice, poetessa, monaca buddista, traduttrice, saggista: una delle figure culturali piú importanti e meno conosciute del Novecento italiano. Giovanissima fotografa, legata al circolo che si ritrovava al bar Jamaica a Milano, Giulia viene in contatto con i fotografi che hanno fatto la fotografia italiana del dopoguerra: Ugo Mulas, Mario Dondero, Alfa Castaldi.
Ma il suo è uno stile unico, moderno, preciso e scapigliato a un tempo, che mette alla prova nei suoi viaggi: a diciott’anni prende un’auto e la macchina fotografica e attraversa l’Italia da Nord a Sud; poi l’America di Kennedy, Martin Luther King, dei cambiamenti eccitanti e travolgenti. Finché a un certo punto, sentendo che le sue immagini potevano essere usate e manipolate dai media per cui lavorava, decide di smettere, chiuderle in tre valigie (lasciandole per la maggior parte inedite) e iniziare un’altra delle sue molte, generose, felici, imprevedibili vite. Un intenso sentimento di stupore è il libro che nasce dall’apertura di quei tre bagagli, pieno di una vita che ora è il momento di recuperare e ricordare, grazie al racconto di chi lo ha fatto con lei, la curatrice Silvia Mazzucchelli.
Presso il Cinema Massimo si terrà la proiezione di ArmandoCeste2024 (ITALIA 2024, 45’) regia al montaggio di Alberto Ruffino. Concepito come un trittico in split screen, il documentario ripropone i materiali girati e montati tra il 1996 e il 2008 dal regista Armando Ceste. Un omaggio al suo sguardo di cineasta critico e attento e, al contempo, un’occasione per riflettere sulle trasformazioni che i territori e l'ambiente hanno subito in base alle diverse scelte politiche e ai cambiamenti socio-culturali del Paese. La confisca dei beni e dei terreni alla mafia (Liberaterra), la crisi della FIAT (Fiatamlet e Variazioni), le lotte e le proteste dal basso (Rosso/Askatasuna, Abdellah e i suoi fratelli, Erri De Luca dopo Genova) hanno lasciato una traccia indelebile sulle città e le loro periferie, mutandone per sempre la fisionomia, la storia e la memoria.
Il tema #passioni si addice perfettamente all'opera e alla vita di Armando Ceste che ha sempre portato avanti in maniera libera e indipendente le sue idee e i suoi progetti, creando spesso situazioni condivise a partire dal CCM di Torino fino a Walls and Borders (2009) passando per l'esperienza più che mai attuale di Senza FIATo? (2003).
Per raccontare la sua figura ci affidiamo alle parole di Gaetano Capizzi, fondatore di CinemAmbiente, festival a cui Ceste è sempre stato molto legato: "Tra Ceste, Signetto e Tannoia, Armando era quello ad avere l’approccio più militante alla macchina da presa. L’esperienza degli anni della contestazione e del Collettivo Cinema Militante avevano segnato la sua estetica in modo profondo. In lui azione politica e cinema erano sinonimi. Amava Godard e condivideva la distinzione tra cinema politico e fare cinema in modo politico, teorizzata nel manifesto del 1970 dal Gruppo Dziga Vertov di cui Godard faceva parte. I suoi film non erano film di denuncia diretta, ma volevano essere azioni politiche, il suo modo di fare politica". Bisognava Muoversi, immagini altre della Torino di fine millennio, 2018.Verrà inoltre eccezionalmente aperto al pubblico il 7 giugno (su prenotazione) il caveau del Museo Nazionale del Cinema, contenente una parte importante delle collezioni di fotografie, manifesti, memorabilia, apparecchi di cinema e precinema. Per info e prenotazioni www.museocinema.it
Sempre in occasione della Notte degli Archivi, protagoniste inedite saranno anche le statue di dei e faraoni in un nuovo allestimento temporaneo ospitato nell’atrio e sotto le arcate del Museo Egizio e dell’Accademia delle Scienze, che richiama quello di 200 anni fa quando le stesse arrivarono per la prima volta a Torino dall’Egitto. Accompagnati da uno spettacolo musicale in collaborazione con la Fondazione Giubergia e la De Sono, i curatori del Museo, Beppe Moiso e Tommaso Montonati, responsabili dell’archivio storico fotografico, attraverso documenti d’archivio, lettere dell’epoca e curiosità storiche racconteranno la nascita a Torino del più antico Museo Egizio al mondo.
Presso il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano si terrà l’incontro Passioni allo specchio: la Contessa di Castiglione e l’Album Nigra con Roberto Coaloa e un video contributo di Benedetta Craveri. Se Re Vittorio Emanuele II, Napoleone III, Cavour, Nigra, Rattazzi, principi russi e ambasciatori austriaci sono alcune delle figure apicali della stagione risorgimentale, nel tourbillon della storia diplomatica del Risorgimento, una sola rifulge: è Virginia Oldoini, per tutti la Contessa di Castiglione. Donna bellissima e conturbante, concorrerà con il suo operato al processo che porterà all’unità della penisola.
Nel talk organizzato insieme al Museo del Risorgimento, la Contessa sarà al centro di una narrazione multiforme e appassionata. Abile diplomatica, pioniera dell’arte fotografica, influencer ante litteram grazie a uno sguardo attento e mai scontato alla posa fotografica, agli abiti, ai monili, agli accessori, Virginia porrà le basi per la costruzione di una “messa in scena” a uso e consumo di spettatori e ammiratori. Al centro della serata, due oggetti d’archivio davvero speciali: l’Album Nigra (una selezione di scatti eseguiti fra il 1856-1857 presso l’Atelier Mayer & Pierson di Parigi e donato dalla Contessa al diplomatico) e un prezioso bracciale a lei appartenuto e appena acquisito dal Museo per generosa donazione.
La collaborazione con ANAI Associazione nazionale Archivistica Italiana ha consentito, attraverso il Direttivo nazionale e le sezioni regionali, di estendere capillarmente l’invito alla partecipazione degli archivi. Anche MuseoCity, che si occupa di valorizzare il patrimonio culturale di Milano e provincia, ha contribuito diffondendo l’invito all’adesione tra i suoi associati. Infine MuseImpresa partecipa all’iniziativa con 27 dei suoi associati e con una rete di musei aziendali del sud Italia.
Cuore pulsante della giornata inaugurale, presso le Gallerie d’Italia - Torino si terrà la conferenza spettacolo di Luca Scarlini (cfr. focus dedicato) Eros sabaudo. Nella Torino grigia e lavoratrice, devota di Don Bosco e del lavoro a ogni costo, delle automobili e del progresso in ogni sua forma, si aggiravano immagini meno rassicuranti. Nella notte tenebrosa si aprivano tabarin, le signore del desiderio aprivano i mantelli di fronte ai passanti e il peccato, direbbe Carolina Invernizio, trionfava. Una cavalcata tra decreti di pubblica sicurezza, spettacoli censurati, azzardi canori e teatrali, mosse sbagliate, starlette, ricchi premi e cotillons che il poliedrico Scarlini farà rivivere grazie a una puntuale e approfondita ricerca d’archivio. Lo spettacolo, a inviti, sarà poi fruibile sul sito del Festival dopo la manifestazione.
In Piemonte non c’è il mare (l’acciuga: storia di un’amore) è invece il titolo del Pranzo d’archivio, con lo chef Christian Costardi e il giornalista Marco Trabucco. Se il commercio dell’acciuga si perde tra miti e storia oltre il Medioevo, il suo presente si fonde in un viaggio che dal mare arriva direttamente dentro la bagna caoda. Portando con sé l'eco di traffici illeciti e valichi montani tracciati nella via del sale e la suggestione di pagine tra le più intime della nostra letteratura, dalla Malora di Beppe Fenoglio al gioco letterario di Nico Orengo.
A grandi poteri, si dice, si accompagnano grandi responsabilità: sicuramente questo piccolo “pesce di montagna” possiede dunque quello di mischiare mondi - marinari e contadini, culinari e letterari - grazie all’oro bianco con cui lo si conserva, nei piatti e nei ricordi. Ecco, allora, per la prima volta, le acciughe alla prova del tempo: è l’amore che si fa mito e memoria, o la memoria che genera una passione? E per Christian Costardi e Marco Trabucco, la domanda delle domande: si può archiviare il gusto?
Nell’incontro Il sogno europeo, con Barbara Costa, Andrea Becherucci, Samuele Pii (EU) e Alessandra Perrazzelli, moderati da Marco Zatterin, rifletteremo intorno alle ragioni fondative dell’Europa, ai suoi valori e alla sua costituzione programmatica, a partire dal ruolo che le banche fornirono nel processo di costruzione dell'Europa, indagato grazie ai documenti dell’Archivio Storico di Intesa Sanpaolo e della Banca d'Italia nonché delle testimonianze della grande passione federalista custodita e raccontata dagli Archivi storici dell’Unione Europea. L'incontro sarà occasione per far rivivere le idee e le riflessioni di personalità quali quelle di Sergio Siglienti, Stefano Jacini, Raffaele Mattioli ma anche per raccontare il sogno europeo che da Ventotene ha alimentato la costruzione dell'Unione, animando i movimenti dei giovani federalisti.
Nell’incontro Taccuini. Viaggio nel mondo di Tiziano Terzani con Annalisa Camilli e Angela Terzani Staude, il pubblico del festival potrà scoprire in anteprima la prima delle quattro puntate del podcast che racconta il lavoro giornalistico di Tiziano Terzani. Curato da Annalisa Camilli e prodotto da Internazionale in collaborazione con Archivissima, il podcast celebra la vita del reporter in occasione dei vent’anni dalla sua morte (28 luglio 2004-28 luglio 2004) e nasce da un piccolo seme piantato in occasione della passata edizione della manifestazione, grazie alla scoperta del patrimonio dell’archivio Terzani custodito dalla Fondazione Cini di Venezia e ad esso donato dalla famiglia, testimone instancabile della vita e delle opere di Tiziano.
Nell’incontro Presto con fuoco. Il tempo condiviso nella musica di Ezio Bosso, Alex Asteggiano, Alessio Bertallot, Ivana e Tommaso Bosso moderati da Alberto Campo, parleranno di Ezio Bosso, contrabbassista, compositore, pianista all’occorrenza e direttore d’orchestra, che ha attraversato con coraggio e passione molte fasi artistiche e prima di diventare patrimonio collettivo dell’Italia, è stato soprattutto un musicista capace di travalicare schermi e generi, frequentando senza preconcetti diversi modelli espressivi, con composizioni e performances affidate ora, per volontà della famiglia, all’istituto piemontese Antonio Gramsci, che ne conserva l’archivio. Uno di questi frammenti di vita, nella manciata di anni tra il 2003 e il 2009, tra la residenza d’artista di Monchiero Alto e la partecipazione a MTV, sarà al centro del talk alle Gallerie d’Italia in occasione di Archivissima 24. Dunque un’occasione rara per raccontare un Ezio poco noto e per certi versi inedito, fotografato dagli scatti di Alex Astegiano - donati e confluiti nel fondo Bosso conservato al Polo del '900 - e narrato dalle parole del dj Alessio Bertallot, del giornalista Andrea Campo e dei custodi della sua memoria, la sorella Ivana Bosso e il nipote Tommaso Bosso, oggi responsabile della conservazione e sviluppo dell’eredità artistica di Ezio attraverso Buxus Edizioni & Records, società da lui costituita assieme ai familiari di Ezio dal ’21 proprio a questo scopo.
Michela Murgia è stata molte cose, e tra tutte anche la madrina di Archivissima. Non potevamo non ripartire da lei, e da dove avevamo interrotto, rendendole omaggio con l’incontro La moda come linguaggio, la moda come politica con Maria Luisa Frisa e Chiara Tagliaferri. In questo talk a essere illuminato sarà un aspetto recente delle sue tante passioni, quello della moda. Che è gusto, linguaggio e soprattutto politica, perché il corpo si porta con sé quello che siamo e quello che vogliamo essere. A parlarne saranno due persone che con lei hanno vissuto e condiviso questa passione, Chiara Tagliaferri e Maria Luisa Frisa. E con loro apriremo per la prima volta un archivio speciale, quello della memoria del telefonino in cui si stratificano i ricordi recenti, tra immagini inedite e tuffi al cuore. Un rito condiviso ma anche una riflessione sperimentale sul potere della memoria e sul ruolo a cui siamo chiamati dai nuovi supporti in cui immergiamo le nostre vite.
Nel reading La mia piccola patria di e con Marco Damilano scopriremo quante patrie ci sono negli ottant’anni della nostra storia unitaria. Quanti protagonisti, idee, eventi, luoghi, miti legano il racconto che dalla Resistenza ci ha condotti alle sfide del presente? Sullo sfondo di immagini d’archivio tratte dall’archivio Publifoto - Archivio storico di Intesa Sanpaolo e dagli archivi del Polo del ‘900, Marco Damilano guiderà il pubblico di Archivissima in un viaggio dentro la passione che ha animato i passaggi cruciali della nostra Repubblica, cucendo un racconto intessuto di conquiste collettive, cadute, inizi, addii, tragedie, rinascite. Una storia che non ci è ignota ma che vale la pena riannodare e riascoltare in un canto corale, perché come sottolinea l’autore, il paese dalle tante appartenenze e dei molti popoli che si sono incrociati e scontrati può ritrovarsi solo partendo dal riconoscimento reciproco e dell’apertura.
Incontreremo poi Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci, e Mario Desiati, vincitore del Premio Strega nel 2022, nell’incontro Labirinti e segreti dell’ispirazione: il nesso tra letteratura e vita. Storia e storie dal Premio Strega. È il 17 febbraio 1947 quando per la prima volta viene annunciato il Premio Strega. Qualche giorno dopo viene pubblicato Segreti dei Gonzaga, secondo libro di Maria Bellonci che quel premio l’ha ideato in seno agli Amici della domenica, un gruppo di intellettuali decisi a far rinascere la cultura italiana nell’immediato Dopoguerra. La vita della scrittrice si dividerà nei quarant’anni successivi tra l’organizzazione del riconoscimento e un’attività letteraria discontinua, sostanziata da faticose ricerche d’archivio, ma unica nel panorama italiano. La parola “segreto” la percorre dall’inizio alla fine, ancorandola ai legami labirintici ma inscindibili tra letteratura e vita. Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci, porta alla luce alcuni di questi nessi vitali a partire dalle carte conservate presso casa Bellonci. Mario Desiati, vincitore del Premio Strega nel 2022 con Spatriati, ripercorrerà invece i riferimenti, gli autori, i libri che nutrono e ispirano la sua scrittura.
Alla posta del cuore sarà dedicato l’incontro con Giovanna M. Gatti e Donato Carrisi. Attraverso epoche e media differenti, dalla carta ai social, “la posta del cuore” è uscita dai confini del format che la definisce da sempre per inglobare via via dimensioni più ampie e collettive, intercettando suo malgrado il cambiamento dei costumi e delle relazioni tra i sessi, i modi di esprimersi e di vivere i sentimenti, contribuendo nel proprio piccolo alla ricerca delle parole giuste per dire le cose. Specchio fedele in cui si è riflesso, e si riflette, l’esercizio di maturità di un popolo che scopre, avanza, osa, teme, vive, la “posta del cuore” diventa per Archivissima occasione per attingere da un repertorio di archivio e dare voce e colore a nuove risposte e antiche domande. Un po’ gioco letterario un po’ seduta terapeutica collettiva, un po’ dialogo ideale tra passato e presente, il talk avrà come protagonisti una coppia di amici speciali, Giovanna M. Gatti e Donato Carrisi, a cui è affidato il compito di indagare le passioni sottese alle storie e perché no, anche quello di provare a immaginare un nuovo atlante delle passioni.
Nell’incontro Ghiaccio Bollente: dietro le quinte di una passione, con Carlo Massarini, scopriremo come si racconta un archivio quando è vivo e sa parlare così bene, come si decide cosa portare con sé di un viaggio macinato lungo chilometri, continenti e decenni, tra generi musicali, media e nuove tecnologie, supporti e formati, in equilibrio perfetto tra materico ed effimero. Dalle interviste incise sui nastri delle audiocassette degli anni Settanta ai video impressi sul cellulare, dalle riviste di carta alle trasmissioni tv, agli scatti d’autore come fotogiornalista ai racconti nati per volere del caso e della fortuna, Carlo Massarini ci guida alla scoperta della sua memoria musicale e di quello che è diventato, per fortuna sua e nostra, un archivio pulsante fatto di documenti, immagini, supporti, ricordi, storie - che ha contribuito al contempo a formare quello di tutti noi.
Il Circolo dei Lettori ospiterà, per Archivissima, Boris Belenkin che ha fondato, alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, la più importante ONG russa nata per ricordare le vittime delle repressioni, che ha saputo trasformare un percorso clandestino, accidentato e fortuito in un progetto pubblico e trasparente, premiato nel 2022 con il Nobel per la pace. A partire da un intenso lavoro di ricerca e ricostruzione d’archivio, l’autore ripercorre la storia dell’organizzazione e dei suoi protagonisti, restituendo al tema della difesa dei diritti umani la centralità che merita. Per allargare lo sguardo sull’oggi, a guidare verso l’approfondimento del contesto sociale e politico attuale sarà una firma d’eccezione de La Stampa, Anna Zafesova. Insieme a loro ci sarà anche Marco Clementi, storico e traduttore.
Al secondo piano della Pinacoteca Agnelli, si terrà una conversazione tra l'artista Elisabetta Benassi e Lucrezia Calabrò Visconti, capo curatrice di Pinacoteca Agnelli, dal titolo All I remember, che approfondirà i modi in cui la pratica di Benassi attraversa il concetto di archivio e la tematica delle passioni, a cui è dedicata Archivissima24. Benassi (nata nel 1966 a Roma) impiega installazione, scultura, fotografia e video per mettere in discussione le mitologie della modernità. Raccogliendo materiali che provengono dalle dimensioni artistiche, culturali e politiche della storia recente, le sue opere creano le condizioni per incontri altrimenti impossibili, fanno riemergere storie dimenticate, esplorano il potenziale sociale e politico racchiuso nella biografia degli oggetti. A partire dal suo lavoro su figure quali Pierpaolo Pasolini e Angela Davis, la conversazione lascerà emergere la sua opera come un archivio vivo da esplorare, interrogare, o con cui giocare una partita di calcio. L’incontro è realizzato in collaborazione con Pinacoteca Agnelli e Collezione Maramotti di Reggio Emilia.
Nei giorni del festival il Polo del ‘900 ospiterà diverse iniziative tra cui l’incontro Archiv.I.A.: l’intelligenza artificiale applicata agli archivi a cura di Promemoria Group nell’ambito del progetto Open Memories. Materia fredda, calcolo probabilistico, algoritmi, funzionalità: l’archivio si confronta con l’intelligenza artificiale, e insieme si misurano con la mutevole materia dei contenuti, pieni di umanità, passioni e storie. L’incontro nasce con l’intento di restituire i risultati di un lavoro di sperimentazione sull’applicazione di tecnologie di intelligenza artificiale nell’analisi e nella descrizione di contenuti d’archivio. Gli esperimenti si sono concentrati su due direttrici principali: l’utilizzo di un modello linguistico (LLM) per l’analisi e il recupero di informazioni da una biblioteca digitale, attraverso una selezione di riviste digitalizzate dalla Fondazione Donat-Cattin, conservate all’interno della piattaforma 9CentRo e la classificazione e la descrizione automatica di un set di immagini digitalizzate, provenienti dall’Archivio Fondazione Fiera Milano. Nel corso dell’incontro verranno discussi i risultati, le problematiche e le possibili evoluzioni delle nuove tecnologie applicate al lavoro di ricerca storica.
Sempre presso il Polo del ‘900 saranno visitabili diversi allestimenti: Il 13 maggio che cambiò l'Italia dedicato al tema della conquista dei diritti, con un focus speciale sulla Legge sul divorzio, a cura della Fondazione di studi storici Gaetano Salvemini (dal 13 maggio al 9 giugno); Ezio Bosso: Postcards from Far Away. Fotografie di Alex Astegiano a cura della Fondazione Istituto Antonio Gramsci di Torino (dal 6 giugno al 6 luglio), Architetture emozionali: Ivrea, città industriale del XX secolo a cura di Gianni Oliva (dal 6 all’8 giugno). Inoltre, tra i vari incontri si terranno: La passione del pensiero libero. Il fondo archivistico di Franco Cordero con Bruno Quaranta e Angela Condello, Nuovi archivi in 9centro e progetti di sviluppo, una presentazione dell'Archivio Ebraico Terracini e del Fondo Cabaret Voltaire - Archivi di Edoardo Fadini dell'Unione culturale, e Conquiste del '900, presentazione del podcast a cura di Chora Media.Saranno organizzate anche delle visite guidate alla Biblioteca e agli archivi a cura dei bibliotecari e archivisti del Polo del '900 (su prenotazione).
In occasione di Archivissima, il Teatro Regio di Torino porterà in scena Il teatro che visse due volte. I segreti della ricostruzione del Regio, venerdì 7 giugno, nell’ambito della notte degli Archivi, con replica il 12 giugno presso il Piccolo Regio. Molti teatri d’opera hanno incontrato le fiamme nella loro vita, ma forse nessuno al mondo ha conosciuto una così lunga, enigmatica e appassionante storia per giungere alla propria ricostruzione come il Teatro Regio. L’attrice Laura Curino, tra i maggiori interpreti del teatro di narrazione, ce la fa rivivere a partire dalla funesta notte dell’incendio, l’8 febbraio 1936, fino alla sbalorditiva rinascita del 10 aprile 1973 con Maria Callas, nell’avveniristico teatro di Carlo Mollino. In una Torino a prevalente missione industriale e in anni segnati dai sommovimenti del ’68, tra dibattiti e scontri socio-politici, rinvii, ripensamenti e sterzate dell’ultimo momento, lo spettacolo, nato da un’idea di Paolo Cantarella, mette in scena l’intrigante racconto, in parole e immagini, scritto da Vittorio Sabadin. Regia, video e luci di Marco Rampoldi. Immagini e video provenienti da: Rai Teche, Istituto Luce, Archivio La Stampa, Archivio Gazzetta del Popolo, Archivio Storico Città di Torino e Archivio Storico Teatro Regio Torino.