Dal 21 al 23 giugno è in essere, ad Almese (TO), la terza edizione della manifestazione incentrata sul vitigno locale Baratuciat e dedicata agli estimatori del vino e dei sapori autentici del territorio.
Include serate di degustazione guidata con diversi vini, mercatini di produttori locali per acquisti e assaggi, gastronomia, musica e balli.
Il vitigno del Baratuciat è stato menzionato per la prima volta nel 1866 nel comune di Villarbasse. Quasi perduto è stato ritrovato nel comune di Almese da dove è ripartita la coltivazione.
La Sagra è dedicata al ricordo del cittadino Giorgio Falca, che sin dagli anni Sessanta si prese cura delle poche viti centenarie di famiglia, sopravvissute alla fillossera, tra cui il particolare vitigno a bacca bianca denominato “Baratuciat”.
Il Baratuciat è vinificato in 3 aziende in zona doc Valsusa e in circa 15 aziende al di fuori di questa zona. Mentre il vitigno viene coltivato da 25 piccole aziende nell'area compresa tra la collina morenica di Rivoli, l'alta val di Susa e la Valsangone e da 10 aziende di media grandezza in Monferrato e Langa. Un progetto di rinascita entusiasmante e comunque in evidente in espansione.
Collaborano all’evento le Associazioni di valorizzazione Tutela Baratuciat e Vitigni Storici, la Strada Reale dei vini e il Comitato Fiera Agricola Zootecnica di Milanere, nata proprio per mettere sotto i riflettori il vitigno almesino Baratuciat da cui ha origine un vino straordinario.
Il vino Baratuciat, del vitigno autoctono della zona compresa tra Villarbasse e Almese, si presta a diverse interpretazioni enologiche e a tanti brindisi di qualità, nelle tre tipologie fermo, bolla e passito da uve Baratuciat. Bacca bianca, forma ovoidale allungata, tendente al bruno in maturazione, di maturazione tardiva, buona acidità, caratterizzato da profumi di biancospino, balsamici e di frutta tropicale.