Torino, 11/04/2019.
240 immagini che raccontano più di 40 anni di storia. Sono gli scatti tratti dall’archivio Publifoto, agenzia fondata a Milano nel 1937, con il nome Keystone, da Vincenzo Carrese, poi acquisito da Intesa Sanpaolo nel 2015, ora in mostra da Camera. Nel mirino è l’esposizione curata da Aldo Grasso, editorialista del Corriere della Sera e massmediologo, e da Walter Guadagnini, direttore del centro italiano per la fotografia di Torino, che sarà vistabile dal 13 aprile al 7 luglio 2019.
Si tratta della prima mostra emersa dall’imponente archivio dell’agenzia fotografica, che raccoglie in totale 8 milioni di immagini, la cui catalogazione è in divenire. Per mettere in piedi questo viaggio nella storia italiana, organizzato secondo le sezioni tipiche di un giornale, dallo sport alla cultura, i curatori si sono concentrati sul periodo compreso tra il 1939, quando l’agenzia cambiò nome diventando Publifoto, e il 1981, anno della scomparsa di Vincenzo Carrese.
«Il lavoro del fotografo – ha spiegato Aldo Grasso – è duplice: da un alto saccheggia e conserva, dall’altro denuncia ma consacra. Ogni raccolta di fotografie è quindi un viaggio avventuroso, il racconto passionale di questo viaggio animato dal ricordo di imprese mirabolanti, personaggi, apparizioni, che mantengono intatta la vivezza». E compaiono, ad esempio, momenti storici anche legati alla città di Torino, come la tragedia di Superga, della quale, il prossimo 4 maggio, ricorreranno i 70 anni. I rottami dell’aereo sul quale viaggiava il Grande Torino, avvolti nella nebbia della collina, poi l’immenso fiume di persone accorse al funerale della squadra.
Ma ci sono anche altri momenti, come il concerto dei Beatles a Milano nel 1965, con i fan in delirio, oppure tappe fondamentali dello sviluppo del Paese come la costruzione della rete autostradale italiana. «La nostra banca è custode di uno straordinario patrimonio – ha aggiunto Michele Coppola, executive director arte, cultura e beni storici di Intesa Sanpaolo – ricco di opere d’arte e di documenti di grande valore storico. La nostra attenzione non risponde a esigenze commerciali, ma alla passione con cui vogliamo contribuire alla crescita del Paese». Questa, poi, è solo la prima tappa, la miniera di informazioni conservate nell’archivio consentirà, in futuro, di dare vita ad altre mostre.
«Siamo onorati – ha commentato Emanuele Chieli, presidente di Camera – di essere la sede ufficiale per mostrare al pubblico il prezioso materiale fotografico dell’Archivio Publifoto. La valorizzazione del patrimonio fotografico rientra tra gli obiettivi d Camera». Una parte delle immagini, peraltro, sarà condivisa con la mostra Noi… non erano solo canzonette, in corso alla Società Promotrice di Belle arti di Torino.
«La nostra – ha concluso Walter Guadagnini – è una mostra con molti testi scritti, più di quanto siamo abituati a fare, ma era opportuno giocare sull’idea di giornale che abbiamo costruito. L’effetto finale è merito di chi ha curato l’allestimento». La mostra avrà un’anteprima speciale e gratuita la sera di venerdì 12 aprile, dalle 19 alle 23, in occasione della Notte degli archivi, che aprirà la seconda edizione del festival Archivissima.
Di Paolo Morelli