La Video Game Zone al Museo del Cinema

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Torino, 02/07/2024.

Il Museo Nazionale del Cinema di Torino lancia la Video Game Zone, una delle prime aree permanenti in Italia e nel mondo interamente dedicata ai videogiochi all'interno di un'istituzione museale.

Situata in una cappella dell'Aula del Tempio nella Mole Antonelliana, Video Game Zone è stata organizzata da Domenico De Gaetano, direttore del museo, e Fabio Viola, in collaborazione con l'Università di Torino.

Il percorso espositivo

Il percorso espositivo permette al visitatore di immergersi nel mondo dei videogiochi grazie a una proiezione centrale che propone un montato di film e serie tv che hanno citato, omaggiato o si sono ispirate al videogioco e alla gaming culture, dalle grandi produzioni hollywoodiane passando per il cinema indie fino alle più recenti serie TV.

Tra questi ricordiamo Tron (1982) di Steven Lisberger, War Games - Giochi di Guerra (1983) di John Badham, Kung-Fu Master (1988) di Agnès Varda, Super Mario Bros. (1993) di Annabel Jankel e Rocky Morton, EXistenZ (1999) di David Cronenberg, Lara Kroft: Tomb Raider (2001) di Simon West, Pixels (2015) di Chris Columbus, Stranger Things (episodio 1, stagione 2) (2017) dei Fratelli Duffer, Ready Player One (2018) di Steven Spielberg e The Last of Us (stagione 1, episodio 1) (2023) di Craig Mazin e Neil Druckmann.

Quattro postazioni audiovideo mostrano le intro e i trailer dei videogiochi, dev. diaries e altri materiali che ne raccontano il processo di realizzazione, integrati da immagini di repertorio relative al making of e al game play che danno uno spaccato dell’evoluzione dell’estetica del videogioco e delle tecniche di produzione, dal rotoscope all’introduzione della motion capture e dei segmenti di live action. L’allestimento è completato da teche espositive contenenti concept art e appunti, sketches e documenti di design, nonché assets di preproduzione e props provenienti dai vari universi narrativi videoludici.

I materiali in mostra comprendono numerosi oggetti tra cui alcuni layout disegnati a mano di Broken Sword (1996), la pagina del copione per la voce fuori campo di Gone Home (2013), diversi oggetti di scena usati per i segmenti di live action di Alan Wake II (2023), la telecamera Vicon T160 e quattro maschere utilizzate per riprese motion capture e numerose pagine di sceneggiatura di Detroit: Become Human (2018), la figura da collezione a grandezza naturale di “BBPOD” in Death Stranding Director’s Cut (2021).

La collezione di videogiochi

Oltre alla realizzazione di un’area dedicata, il Museo Nazionale del Cinema ha intrapreso una campagna di acquisizione legata al mondo del gaming, che non si limita alla versione giocabile ma include rari e inediti materiali di produzione e game design, quali concept art, manuali tecnici, appunti, storyboards, disegni preparatori, sceneggiature e oggetti utilizzati internamente nelle fasi creative prima del rilascio. Questi materiali di alto valore museale, che vengono spesso persi o cancellati, sono testimonianze fondamentali e sottolineano come il processo che porta alla realizzazione di un videogioco sia, in molti casi, simile alla realizzazione di un film. La saletta Video Game Zone prevede una rotazione dei materiali esposti, che va di pari passo con il processo di acquisizione, permettendo ai visitatori di scoprire ogni volta oggetti e documentazione riconducibili a differenti fasi creative e a titoli diversi.

Le prima tranche di acquisizioni include 13 titoli: Alan Wake 2 (Remedy Entertainment, 2023), Another World (Éric Chahi, 1991), Assassin’s Creed® Mirage (Ubisoft, 2023), Braid (Number None, 2008), Broken Sword (Revolution Software, 1996), Death Stranding Director’s Cut (Kojima Productions, 2021), Detroit: Become Human (Quantic Dream, 2018), Final Fantasy VII (Square Enix, 1997), Gone Home (Fullbright, 2013), Heavy Rain (Quantic Dream, 2010), Life Is Strange (Square Enix, 2015), Prince of Persia (Jordan Mechner, 1989), Red Dead Redempion (Rockstar Games, 2010). Il piano delle acquisizioni verrà progressivamente implementato con nuove opere, tra cui Her Story (Sam Barlow, 2015), Telling Lies (Annapurna Interactive, 2019) e Immortality (Half Mermaid, 2022).

Sul sito del Museo Nazionale del Cinema nell’area ‘Collezioni’ è stata predisposta una nuova sezione dedicata alla collezione dove sarà possibile consultare le acquisizioni del Museo e le schede tecniche di ogni videogioco https://www.museocinema.it/it/collezioni/videogiochi.

La masterclass di David Cage


A inaugurare la nuova area sarà una Masterclass con David Cage, fondatore di Quantic Dream. Artista visionario con una carriera che abbraccia tre decenni, l’autore francese ha costantemente dimostrato la sua capacità di innovare, firmando capolavori come
 Fahrenheit (2005), Heavy Rain (2010), Beyond: Two Souls (2012) e Detroit: Become Human (2018). Cage parteciperà a un confronto con il direttore Domenico De Gaetano e Fabio Viola, offrendo la propria visione creativa ed esplorando le convergenze tra cinema e videogiochi.

Alla fine della Masterclass, David Cage riceverà il premio Stella della Mole per il fondamentale contributo e per il suo approccio pioneristico allo sviluppo narrativo nell’intersezione tra cinema e videogiochi con la seguente motivazione: Da oltre 25 anni David Cage ha aperto una nuova strada al modo in cui si concepiscono e fruiscono i videogiochi. Andando oltre i modelli tradizionali basati su sfide complesse, azioni frenetiche e game over, le produzioni della società francese Quantic Dream si distinguono per la straordinaria capacità di combinare narrazione emotiva, tecniche cinematografiche avanzate e innovazioni tecnologiche.

C’è un prima ed un dopo David Cage nella considerazione del videogioco come linguaggio ed espressione culturale. La sua visione creativa, espressa attraverso titoli iconici come ‘Heavy Rain’, ‘Beyond: Two Souls’ e ‘Detroit: Become Human’, ha dimostrato come i videogiochi possano esplorare tematiche profonde, stimolare riflessioni etiche e sociali, e coinvolgere emotivamente il pubblico. Grazie a lei, milioni di giocatori hanno potuto vivere esperienze narrative uniche, caratterizzate da scelte morali complesse e storie ricche di pathos e introspezione.

Il Museo Nazionale del Cinema di Torino, riconoscendo il valore del suo contributo artistico e la sua dedizione alla sperimentazione e all'innovazione, è onorato di assegnarle il premio Stella della Mole.

Con questo riconoscimento, celebriamo il suo impegno nel trasformare il panorama videoludico e nel promuovere la cultura del videogioco contribuendo ad un avvicinamento tra i due media che siamo qui, oggi, a celebrare.

«Nella mia carriera ho sempre sostenuto l'idea che i videogiochi siano una forma di espressione creativa, proprio come il cinema o la letteratura – sottolinea David Cage. Da oltre 60 anni il Museo Nazionale del Cinema di Torino esplora l'impatto del cinema sulla società e l’apertura di uno spazio permanente dedicato ai videogiochi è una pietra miliare per i media interattivi. Come creatore, sono onorato che siano esposti i nostri giochi Heavy Rain e Detroit: Become Human e sono entusiasta di celebrare l’apertura della mostra con una Masterclass. Sarà l'occasione per discutere di come i videogiochi e il cinema si influenzano a vicenda per spingere i confini della narrazione».

Inoltre, come in precedenti masterclass, da mercoledì 3 luglio 2024 l’incontro con David Cage sarà fruibile in streaming on-demand sulla piattaforma InTO CINEMA http://www.intocinemamuseum.com

DAVID CAGE (1969)

Da oltre 25 anni David Cage crea videogiochi all'avanguardia nella narrazione interattiva. I suoi giochi permettono ai giocatori di compiere scelte che influenzano la storia, dando vita a esperienze ricche di emozioni che li incoraggiano a mettere in discussione i propri sentimenti e valori morali. Fondatore e mente creativa dello studio Quantic Dream, ha scritto e diretto titoli acclamati come Omikron: The Nomad SoulFahrenheit: Indigo ProphecyHeavy RainBeyond: Two Souls e Detroit: Become Human, vendendo oltre 20 milioni di giochi in tutto il mondo e vincendo oltre cinquanta premi internazionali, tra cui tre BAFTA.

 

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