Dal 25 al 29 settembre a Torino, tra le sale del Circolo dei lettori, i teatri e numerosi spazi di incontro e cultura della città, Torino Spiritualità torna con Come legni storti. L’imperfezione, l’errore, l’inciampo. Un legno storto: così Immanuel Kant, di cui ricorre il terzo secolo dalla nascita, definiva l’essere umano, traendone la conclusione che da una creatura così tortuosa e complessa non potesse mai nascere qualcosa di perfettamente dritto.
Il Programma
Mercoledì 25 settembre, il festival apre con una serata di appuntamenti, tutti alle 21, in tre diversi luoghi nel cuore della città: alle 21 al Teatro Gobetti lo scrittore Paolo Nori, accompagnato dal violoncello di Enrico Bronzi, legge gli scritti di Daniil Charms, figura che tra il 1905 e il 1942 in una città che prima si chiamava Pietroburgo, poi Pietrogrado, poi Leningrado, ha studiato i testi di un signore che scriveva delle cose tutte sbagliate. L'appuntamento ha il titolo, A me interessano solo le scemenze.
Alla stessa ora, alla grande chiesa di San Filippo Neri, don Alberto Ravagnani, impegnato nel quotidiano a intrecciare comunione e community, discute con l’autore radiofonico Riccardo Pedicone della trama delle relazioni umane, dove ogni filo è imperfetto e nessuno può bastare a sé stesso. La serata inaugurale di Come legni storti si conclude con un ricordo del premio Nobel Rita Levi-Montalcini, a partire dalla sua opera biografica Elogio dell’imperfezione: alle ore 21 al Circolo dei lettori ne discutono la nipote della scienziata, Piera Levi-Montalcini, presidente della Levi-Montalcini Foundation, e la divulgatrice scientifica Beatrice Mautino.
La seconda giornata di Torino Spiritualità, giovedì 26 settembre, apre con In cammino verso la verità, incontro a cura del Comitato Interfedi della Città di Torino (Circolo dei lettori, h 18) e, alla Biblioteca dell’Educatorio della Provvidenza (h 18), con il dialogo a tre voci sulle articolazioni dell’incompiutezza con Roberto Catalano, esperto di dialogo interreligioso, il giornalista Michele Genisio e Giulio Meazzini, direttore della rivista “Città Nuova” (a cura di Fondazione Alberto Colonnetti). Al Teatro Gobetti (h 18.30) nel dialogo in musica Ho ancora tanti errori da commettere (ti prego lasciameli fare) il cantautore Vasco Brondi e il monaco e tanatologo Guidalberto Bormolini, con la moderazione di Armando Buonaiuto e Angelo Trabace al pianoforte, si confrontano sui diktat del “dover essere” e sulla libertà di sbagliare.
All’Accademia delle Scienze (h 18.30), la lezione dello storico Alessandro Vanoli segue gli itinerari degli errori che sono diventati grandi scoperte portandoci sulle rotte di Cristoforo Colombo, Magellano e James Cook. Alla Chiesa Battista (h 18.30) la teologa Ilenya Goss, il giornalista Gabriele Beccaria e il filosofo Federico Vercellone discutono di scienza e fede alla luce dell’imperfezione. All’Aula Carle dell’Azienda Ospedaliera dell’Ordine Mauriziano (h 20.30), il Gruppo Stanza del silenzio dell’Ospedale propone il percorso itinerante L’imperfezione nella malattia. Testimonianze silenziose di rinascita. Alle h 21, presso l’Aula Magna della Cavallerizza Reale, il filosofo della scienza Telmo Pievani riflette sugli inciampi evolutivi a partire da una domanda: «comprereste un’auto usata da Homo Sapiens?». In contemporanea al Circolo dei lettori, il critico d’arte e saggista tedesco Daniel Schreiber dialoga con Jonathan Bazzi sullo stigma della solitudine: che cosa significa oggi vivere soli, per scelta o accidente? Al Teatro Gobetti (h 21) chiudono la giornata la filosofa Maura Gancitano, il tanatologo Davide Sisto e la scrittrice Giulia Muscatelli dialogando di perfezioni innaturali ed educazione emotiva a partire dal fenomeno dei virtual influencer con La perfezione innaturale.
Il fine settimana di Torino Spiritualità. La giornata di venerdì 27 settembre comincia al Circolo dei lettori (h 11) con Gli imperfetti della Bibbia: meditare tra cielo e terra con Giacobbe, appuntamento a cura del CIS - Centro Ignaziano di Spiritualità che, sempre al Circolo (h 17), propone anche l’incontro Tra riflessione ed esperienza: meditazione, immagini e affetti. Più tardi, nella splendida Sala Mappamondi dell’Accademia delle Scienze (h 18) i filosofi Diego Marconi e Massimo Mori discutono di verità e tentativi per raggiungerla, mentre al Polo Culturale CAM - Culture and Missions (h 18), l’antropologa Elisabetta Gatto e Andrea Montefusco della Luiss Business School dibattono sull’errore come percorso di conoscenza di sé e del mondo. Dio è un solerte navigatore satellitare se siamo disposti ad ammettere «forse mi sono perso»: al Teatro Gobetti (h 18.30) ne discutono il teologo Paolo Curtaz e il sacerdote Ermes Ronchi.
Alla stessa ora al Circolo dei lettori, L’energia dell’errore. Intorno a Viktor Šklovskij è una nuova lezione di Paolo Nori sulla necessità di sbagliarsi e sull’arte dello straniamento, così preziosa nella letteratura; in contemporanea, sempre al Circolo, Romano Madera, filosofo e psicoanalista, ragiona sulla misericordia come principio del pensare, del sentire e dell’agire. In serata al Teatro Gobetti (h 21) la band Perturbazione omaggia Fabrizio De André portando sul palco La buona novella, un concerto che porta nuova luce all’umanità imperfetta e scartata che popola l’album capolavoro dell’indimenticato cantautore. Ancora in serata (h 21), presso il Circolo dei lettori, due conversazioni: Se non erro. Appunti scientifici e filosofici per cercatori imperfetti è il dialogo tra il filosofo e conduttore radiofonico Pietro Del Soldà, il fisico Piero Martin e la giornalista scientifica Alessandra Viola; mentre del grande teologo, partigiano e pastore protestante Dietrich Bonhoeffer, incarcerato per ordine di Hitler, discutono i biblisti Ludwig Monti e Mario Cucca.
Sabato 28 settembre del XX Torino Spiritualità inizia presto, con una serie di esercizi per lo spirito: nel giardino del Polo artistico e culturale Le Rosine (h 8.30) Le ferite che portiamo è una meditazione guidata da don Paolo Scquizzato e sonorizzata dalle campane tibetane di Simone Campa, mentre la storica dell’arte Federica Tammarazio e l’attrice Elisa Occhini, accompagnate dalle musiche di Pierpaolo Berta, conducono al Cimitero Monumentale la passeggiata Anime erranti (h 10 e h 17), per incontrare storie di uomini e donne che hanno fatto dell’errore un segno distintivo del loro cammino; in contemporanea, presso il Circolo dei lettori, il priore dell’abbazia di Novalesa MichaelDavide Semeraro e la monaca zen e vicepresidente Unione Buddhista Italiana Elena Seishin Viviani, moderati dal giornalista Francesco Antonioli, si confrontano sui “discepoli sbagliati” Giuda e Devadatta, figure del tradimento nel Cristianesimo e nel Buddhismo; mentre alla moschea Dar As-Salam, la COREIS - Comunità Religiosa Islamica Italiana invita a visitare la moschea gestita dalla comunità bangladese, dove il responsabile COREIS Piemonte Abd al-Tawwab Colucci, il responsabile del dialogo Interreligioso dell’associazione Abd al-Ghafur Masotti e Salman Abd al-Hakam Trotti, consulente sui temi ambientali, conversano sulla misericordia e il perdono di Dio nell’Islam. Al contempo alla Parrocchia di San Secondo (h 11) si dialoga sugli imperfetti della Bibbia: una meditazione tra cielo e terra con Abramo e Sara, ne discutono suor Enrica Bonino e padre Guido Bertagna. Clou della mattina al Teatro Gobetti (h 11): l’attore Silvio Orlando, dialoga con Armando Buonaiuto nella conversazione-spettacolo La vita è una prova generale (e quando sei pronto, muori), con la partecipazione “non casuale” dell’attrice Maria Laura Rondanini. Nel corso dell’appuntamento, Silvio Orlando omaggia le pagine del grande scrittore Vasilij Grossman, con la collaborazione di Gianni Denitto al sax, clarinetto ed elettronica, e la scultura scenica di Roberto Abbiati. Al Circolo dei lettori (h 11.30) la storica Vanessa Roghi celebra i sessant'anni di un’opera giovanissima, Il Libro degli errori di Gianni Rodari. La programmazione pomeridiana comincia con Chandra Candiani che, in dialogo con il curatore del festival e accompagnata dalle sonorizzazioni e dalla tromba di Giorgio Li Calzi, presenta I visitatori celesti (Einaudi): la vecchiaia, la malattia, la morte e la salvezza sono i quattro ineluttabili visitatori celesti che portano sì dolore, ma anche trasformazione (al Cinema Massimo, h 14.30). Se oggi è ritenuto uno dei capisaldi della letteratura, all’epoca della pubblicazione Moby Dick fu un fiasco editoriale. Da quelle poderose pagine, l’attore Roberto Abbiati ha tratto Una tazza di mare in tempesta, piccolo miracolo di illusionismo e artigianato teatrale, che va in scena, sia sabato che domenica, nel buio di una stiva di legno allestita nella Sala musica del Circolo dei lettori. Ciascuna replica, della durata di 25’, è riservata a un massimo di 22 spettatori (sabato 28: h 16 / 16.45 / 17.30 / 18.15. In replica domenica 29: h 15 / 15.45 / 16.30 / 17.15). Di persone che corrono e soprattutto di chi non riesce a star loro dietro e cade, discutono i giornalisti Riccardo Staglianò e Niccolò Zancan con Eva Giovannini al Polo Artistico e Culturale Le Rosine (h 16). All’Accademia delle Scienze (h 16) i fisici Nadia Pastrone e Stefano Bagnasco discutono di Scienza: quando l’errore non è uno sbaglio, mentre alla Moschea Dar al-Iman (h 16), si parla di Dio, nella tradizione islamica, Il Perfetto e l’Infallibile, e delle creature imperfette e fallibili, con Aisha Lazzerini, commissione Affari giuridici COREIS, e Yahya Pallavicini, imam moschea al-Wahid di Milano. Religioso francescano, innovatore spirituale, fine conoscitore delle grandi e millenarie religioni e “uomo consapevole”, padre Andrea Schnöller ha contribuito al risveglio meditativo degli ultimi decenni, invitando uomini e donne a ritornare a sé stessi: Schnöller è all’Aula Magna della Cavallerizza reale (h 16.30) per un dialogo con lo studioso di spiritualità Maciej Bielawski, il teologo Vito Mancuso e il giornalista Franco Stefanoni. Arriva dall’Inghilterra Matthew Ichihashi Potts, docente di Morale della Harvard Divinity School che, in dialogo con la teologa Morena Baldacci e con la moderazione del direttore editoriale di EDB Gianluca Montaldi, si inoltra nel complesso terreno del perdono, tra Nuovo Testamento e letteratura contemporanea (Circolo, h 16.30). Al Centro Teologico (h 17), il CIS - Centro Ignaziano di Spiritualità propone una riflessione sulle scelte che decidono chi siamo. Dall’esperienza dei Death Café, preziosi spazi di discussione che Torino Spiritualità ha proposto nel corso dell’edizione 2023 dedicata agli “assenti”, nascono ora i Fail Café, occasioni di condivisione realizzate in collaborazione con l’Ordine Psicologi Piemonte, per ritrovarsi insieme in maniera conviviale e provare a dare dignità alla fallibilità che sempre siamo, imparando a stare nelle nostre imperfezioni; due gli appuntamenti, condotti dagli psicologi Andrea Lazzara e Omar Fassio: sabato (h 18) e domenica (h 10). Intanto, all’Accademia delle Scienze (h 18) il filosofo Maurizio Ferraris e il professore Guido Saracco dialogano di errori fruttuosi, tra umano e Intelligenza Artificiale. Di cause e conseguenze degli errori discutono invece la scrittrice Enrica Tesio e lo scrittore e insegnante Enrico Galiano al Teatro Gobetti (h 18.30) nell’appuntamento Ma io, dove ho sbagliato?, mentre al Circolo (h 18) Neva Papachristou, insegnante di dharma e meditazione, ragiona sulla fragilità umana da una prospettiva buddhista. Della preghiera, in cui la nostra finitezza invoca l’infinitezza e della sua efficacia discutono la pastora battista Cristina Arcidiacono, l’antropologo Franco La Cecla e la storica delle religioni Maria Chiara Giorda. Mi capisci quando parlo? Se la comunicazione fallisce il bersaglio è il titolo della conversazione tra la sociolinguista Vera Gheno e la giornalista Simonetta Sciandivasci che al Circolo dei lettori (h 21), ragionano su parole imperfette, inciampi della comunicazione e ambiguità del linguaggio. Ancora, nel centenario della morte di Franz Kafka, l’attore Tommaso Ragno porta in scena al Gobetti (h 21) Una relazione per un’accademia, uno dei racconti più celebri dello scrittore boemo, con protagonista la scimmia Pietro il Rosso (produzione Argot Produzioni in collaborazione con Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito).
Domenica 29 settembre, la giornata conclusiva del festival inizia con la lectio di Vito Mancuso sul tema della XX edizione di Torino Spiritualità: Kant e il legno storto dell’umanità, in collaborazione con SOCREM - Società per la Cremazione Torino (h 10, Cinema Massimo). Alla stessa ora al Circolo dei lettori, lo scrittore e studioso di spiritualità Maciej Bielawski svela come l’opera poetica di Wisława Szymborska sia percorsa da una filosofia in cui il mondo è imperfetto e l’essere umano sbaglia di continuo. Al MAO - Museo d’Arte Orientale (h 10), invece, nell’incontro realizzato in collaborazione con Unione Buddhista Italiana, il filosofo e musicista Massimo Donà, Stefano Bettera, filosofo e presidente Unione Buddhista Europea, e la monaca buddhista Elena Seishin Viviani discutono de Le cose come sono: è possibile, per noi imperfetti esseri umani, al cospetto delle cose del mondo, rispondere con certezza alla domanda «sto dicendo il vero?». Al Centro Teologico (h 10), nuovo appuntamento con Gli imperfetti della Bibbia, a cura di CIS - Centro Ignaziano di Spiritualità. Poco dopo, al Circolo dei lettori (h 11.30), il musicista indiano R. S. Nanda Kumār, raffinato esecutore di canto carnatico e profondo conoscitore dello yoga della tradizione tantrica Śrīvidyā, si sofferma sul processo di trasformazione del sādhaka, il ricercatore spirituale esegue alcuni canti dell’antica tradizione carnatica accompagnato dal musicista Franco Rivoira. La mattinata di domenica è anche il momento dello psicoanalista Massimo Recalcati, che presenta la lectio Quando cade un maestro (Cinema Massimo, h 12). A Torino Spiritualità non può mancare un suo padre nobile: Enzo Bianchi, nella lezione Quando sono debole, è allora che sono forte (Cinema Massimo, h 12), muove dal versetto della Seconda lettera ai Corinzi e riflette sulla debolezza in cui la Grazia mostra la sua forza. Al Teatro Gobetti (h 15) l’artista marziale e pedagogo teatrale Gabriele Goria e don Paolo Scquizzato riflettono sulle trappole del perfezionismo spirituale, mentre al Circolo (h 15) arriva lo scrittore francese David Foenkinos che dialoga con Fabio Geda a partire dal suo Numero due (Astoria), romanzo che ha protagonista Martin Hill, bambino giunto a un passo dal diventare il volto di Harry Potter nella saga cinematografica più famosa al mondo. Nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale il giornalista e scrittore Mario Calabresi, a partire dal nuovo libro Il tempo del bosco (Mondadori), ragiona sulle storie delle persone e quanto sia paralizzante il timore di non stare al passo degli altri, di sbagliare scelte, percorsi, desideri e mete. Al Circolo dei lettori (h 16.30 in collaborazione con SOCREM - Società per la Cremazione Torino e Fondazione Fabretti Onlus), l’antropologo Marco Aime e la sociologa Chiara Saraceno, con l’antropologa e psicologa Cristina Vargas e le letture di Antonella Delli Gatti, esplorano il tema della colpa nel pensiero antropologico, nella tessitura dei legami famigliari e nel percorso di elaborazione del lutto. Noi imperfetti. Quando pensiamo di non farcela è invece la tavola rotonda dell’Ordine Psicologi Piemonte con lo psicoterapeuta Pietro Roberto Goisis, Georgia Zara e Giancarlo Marenco, rispettivamente vicepresidente e presidente dell’Ordine (Circolo, h 16.30). Più tardi, presso il Polo Artistico e Culturale Le Rosine (h 18.30), Elena Loewenthal, direttore della Fondazione Circolo dei lettori, tiene la lectio Riparare il mondo, accompagnata dalla musica dei Baklava Klezmer Soul: Dio crea il mondo ritirandosi e, lasciando uno spazio dove lui non c’è più, cede il passo al creato - e al male. Nessuno è perfetto, neanche il creato. Anzi. La tradizione ebraica segna passo a passo, nella vita, la natura fallibile di noi e del mondo. Alla stessa ora, in Alexa e il desiderio (in collaborazione con Banca d’Alba) lo scrittore Paolo Giordano e la scrittrice Chiara Valerio si incontrano per condividere riflessioni sul ruolo del desiderio nella nostra epoca di inarrestabile progresso tecnologico: sappiamo ancora che cosa desiderare o abbiamo demandato i nostri sogni alla tecnologia? (Aula magna della Cavallerizza Reale, h 18.30). Tra racconto e reading, speech e poesia, Alessandra Racca, poeta e performer, ci porta con delicatezza e profondità tra le sue ultime poesie, per sondare slanci e sbandamenti dell’imperfetta avventura della maternità (Circolo, h 18.30). Dell’errore nelle pagine dei romanzi, in un percorso che da Dostoevskij arriva a Marilynne Robinson, discutono la studiosa di letteratura e teologia Maria Nisii e il giornalista e scrittore Alessandro Zaccuri.
Torino Spiritualità chiude con due grandi appuntamenti: al Circolo dei lettori, la Sala grande (h 21) ospita Il varietà degli errori condotto da Davide Ferraris, performance tra il serio e il faceto in cui sul palco si avvicendano uomini e donne che, dopo aver preso parte a un workshop di narrazione, ripercorrono gli errori che hanno condizionato la vita dei narratori; mentre al Teatro Colosseo (h 21), il compositore, pianista, direttore d’orchestra e scrittore Giovanni Allevi, che a seguito della malattia ha toccato con mano la dimensione fragile dell’esistere, conversa con don Paolo Scquizzato di vulnerabilità, forza e ricerca spirituale, in un dialogo dal titolo Lo sguardo dritto sui fiori mentre cammini all’inferno.
Come ogni anno, anche in questa XX edizione di Torino Spiritualità non mancano i laboratori esperienziali della Scuola di Otium. A condurre le esperienze, alcune delle quali realizzate in collaborazione con la Fondazione FARO: il libraio e storyteller Davide Ferraris, la tanatologa Marina Sozzi, la neuropsichiatra Pia Massaglia, la psicologa Carla Gai, la filosofa Laura Campanello, la psicoterapeuta e psicodrammatista Caterina Di Chio, l’antropologa Cristina Vargas, l’educatore teatrale e regista Andrea De Magistris, il monaco Gianni Giacomelli, l’attrice e guida al canto Elena Griggio, la poeta Alessandra Racca, il visual designer Alessandro Bonaccorsi, la scrittrice Natalia Ceravolo, l’artista marziale e meditatore Gabriele Goria, la danzatrice Gabriella Cerritelli.
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