Mercoledì 26 febbraio, alle ore 21, presso il Teatro Concordia (Corso Puccini, 10078 Venaria Reale - Torino) è in scena L'assaggiatrice di Hitler, spettacolo di Sandro Mabellini, con la drammaturgia di Gianfranco Pedullà e Rosella Postorino, interpretato da Silvia Gallerano e Alessia Giangiuliani, musiche dal vivo con Marlene Fuochi fisarmonica e voce.
Lo spettacolo è la trasposizione scenica del romanzo Le assaggiatrici di Rosella Postorino, vincitore di numerosi premi nazionali e internazionali, tra cui il Premio Campiello 2018 e il Prix Jean-Monnet 2019. La versione teatrale – nello sforzo di restare fedele allo spirito originale del romanzo – indaga la possibilità per ogni individuo di scivolare nella colpa senza averlo scelto, di colludere con il Male semplicemente per istinto di sopravvivenza. E indaga la condanna tutta umana a dover assaggiare il mondo per vivere, ma con il rischio costante e ineludibile di morire. Di tutto questo è metafora il nazismo, che con la sua violenza invade l’Europa e la vita di Rosa Sauer, la protagonista.
Rosa Sauer è un personaggio di invenzione, ma il suo lavoro è ispirato a quello di Margot Wölk, donna realmente esistita che poco prima di morire confessò di essere stata, da giovane, un’assaggiatrice di Hitler.
La storia comincia nell’inverno del ’43, quando la ventiseienne Rosa – rimasta sola dopo che il marito Gregor è partito per il fronte russo – si rifugia dai suoceri a Gross Partsch, un villaggio di campagna della Prussia orientale, per sfuggire alle bombe sganciate su Berlino. Il paese si trova in prossimità di quella che veniva chiamata Wolfsschanze, Tana del lupo, quartier generale di Hitler nascosto e mimetizzato nella foresta. Su segnalazione delle autorità locali, insieme ad altre nove giovani donne, Rosa viene forzosamente reclutata e stipendiata per assaggiare tre pasti al giorno e sventare così – a rischio della propria vita – un eventuale tentativo di avvelenamento del Führer.
Tra le assaggiatrici si intrecciano rapporti di amicizia e rivalità, fino a quando, nella primavera del ’44, non arriva in caserma un nuovo comandante, Albert Ziegler, che instaura un clima di terrore. Inaspettatamente tra lui e Rosa nasce una complicità ambigua, una relazione erotica, o forse sentimentale, che è soprattutto una primordiale forma di resistenza alla deumanizzazione che il nazismo infligge, non solo alle assaggiatrici-cavie, ma anche ai funzionari delle SS, loro carnefici.
Biglietto: intero 20 euro, ridotto 18 euro + d.p.