In occasione di Artissima 2024, Palazzo Madama ospita Crossing, un progetto espositivo in essere dal 28 ottobre all'8 dicembre che coinvolge quattro artisti di diverse formazioni e culture, ciascuno invitato a interagire con gli spazi, la storia e la collezione del museo. La mostra offre una visione contemporanea della collezione storica, generando una nuova prospettiva che attraversa secoli di arte e tradizione.
La mostra si apre con le sculture monumentali di Frédérique Nalbandian, collocate sullo scalone juvarriano. Nalbandian, artista francese nota per il suo lavoro sulle forme classiche, rende omaggio alla fondazione romana di Palazzo Madama con tre figure ispirate a statue antiche, che a prima vista sembrano scolpite nel marmo. In realtà, queste sculture sono realizzate con un mix inusuale di materiali come stoffa e sapone, proveniente dallo storico saponificio Fer à Cheval di Marsiglia. La scelta di Nalbandian gioca sullo scambio percettivo tra l’apparente solidità del marmo e la delicatezza del sapone e del tessuto, creando un'illusione che lega la scultura classica all’estetica dell’Arte Povera. L’opera rilegge il passato con una prospettiva contemporanea, tracciando un dialogo tra l’antico e il moderno attraverso una sofisticata inversione tra materiale e immaginario.
Nella sala delle ceramiche, il percorso prosegue con i vasi di grandi dimensioni di RunoB, giovane artista nato in Cina e residente a Venezia, che rende omaggio alla vasta collezione di ceramiche storiche del museo. Durante una residenza a Nove, storica sede della manifattura ceramica vicentina, RunoB ha creato una serie di dieci vasi ispirati ai decori culinari delle ceramiche antiche. Tuttavia, reinterpretando i temi tradizionali, l’artista ha introdotto iconografie del fast-food e del take-away, offrendo una riflessione sulle abitudini alimentari contemporanee e sul modo in cui si sono evolute rispetto al passato. Il contrasto tra queste nuove immagini e le forme classiche della ceramica vicentina crea un effetto straniante e invita a riconsiderare l’arte della maiolica da un punto di vista contemporaneo e ironico.
Il percorso continua con l’installazione di Marta Sforni, che presenta un grande tondo di quasi due metri, ispirato al sontuoso lampadario del 1928 dei Fratelli Toso. Collocato nella sala dei vetri, il lampadario diventa per Sforni un punto di riferimento simbolico, una sorta di stella che si inserisce nella sua lunga ricerca su lampadari veneziani e la loro diffusione. Attraverso una tecnica pittorica raffinata fatta di sottili velature, l’artista esalta i dettagli minimi, come le bossette e i fiori, che caratterizzano questi preziosi manufatti in vetro. Sforni narra i lampadari come frammenti di una costellazione visiva che collega idealmente Murano a tutte le località dove tali opere d’arte hanno trovato una casa, in un intreccio di storie, estetiche e culture.
Infine, nella veranda juvarriana, la mostra si conclude con una grande installazione di Giuseppe Lo Cascio, giovane artista siciliano che si concentra sul tema della memoria e dell’archivio. Le sue opere modulari, costruite con schedari in metallo e cartoncino, ricordano simbolicamente le torri di Babele, accatastate come raccoglitori di conoscenza. Questi oggetti, comuni in qualsiasi ufficio, si trasformano in potenti simboli del museo come luogo di conservazione e tramandamento del sapere. Lo Cascio sottolinea il ruolo del museo come custode della memoria collettiva e come spazio dove le conoscenze si accumulano e si rinnovano nel tempo, richiamando la figura mitologica delle Muse, custodi della sapienza e ispiratrici di ogni arte.
Crossing non si limita a mostrare opere d’arte, ma propone una nuova lettura della collezione di Palazzo Madama. Attraverso un percorso concepito per “rompere” la continuità visiva, il pubblico è stimolato a fermarsi e riflettere su ciascuna opera esposta. Ogni sezione offre al visitatore informazioni dettagliate e un QR code che consente di esplorare contenuti aggiuntivi, come testi critici e immagini, creando un'esperienza più interattiva e approfondita.
La mostra invita a riscoprire la collezione del museo in chiave contemporanea, usando il lavoro di artisti internazionali come strumento per mettere in luce i legami tra passato e presente, e per evidenziare come la storia e la cultura possano essere reinterpretate e attualizzate attraverso l’arte.