Per Giorgio Griffa la pittura è un viaggio verso l’ignoto e per spiegarsi ricorre al mito di Orfeo, il poeta che, disperato per la morte di Euridice, va nell'Ade e ottiene dagli Dei di riportarla indietro a patto che non si volti indietro mentre torna sulla terra. Per l’artista è necessario abbandonarsi a ciò che non si conosce, non girarsi indietro verso ciò che si è già vissuto. Anche per questo dipinge tracce, segni che sembra di non conoscere, ma è possibile conoscere il mondo anche “solo” tramite le ombre? “Miraggi”, l’attività per famiglie con bambini di età 6-11 anni in programma domenica 17 novembre alle ore 10.30, invita ad abbandonarsi all’ignoto dando vita a veri e propri mondi fatti di ombre, usando i pastelli a olio e scomponendo la luce nel giallo e nel nero. Il laboratorio è a cura di Elena Tortia e Greta Zambon, operatrici museali.
Segue, alle ore 15, la visita guidata alla mostra “Giorgio Griffa. Una linea, Montale e qualcos’altro”. L’esposizione si articola in diverse tappe espositive che attraversano le quattro stagioni e abbracciano più di cinquant’anni di pittura dell’artista coinvolgendo tutti gli spazi del Castello, alcuni per la prima volta, e del suo parco. Prodotta dalla Fondazione Cosso e dalla Fondazione Giorgio Griffa, è curata da Giulio Caresio e Roberto Galimberti, ideata e progettata con Giorgio Griffa, che ha anche realizzato alcune opere site specific appositamente per l’occasione.