Torna il Festival del Classico, il progetto della Fondazione Circolo dei lettori che apre uno spazio di confronto tra passato e presente, alla luce del patrimonio dei classici, lavorando attraverso un paradigma interpretativo ancorato alla memoria del passato ma capace di orientare il futuro. Cosmo. La natura e i viventi è il tema della 7. edizione, che esplora in un continuo dialogo tra passato e presente mondi che hanno prodotto opere immortali e alimentato il pensiero filosofico e scientifico.
Attraverso argomenti come i miti di creazione, il rapporto tra natura e legge, l’azione dell’uomo sul mondo naturale, il festival offre una panoramica su mitologia, filosofia e scienze. Il festival, presieduto da Luciano Canfora e curato da Ugo Cardinale, è in programma a Torino dal 28 novembre al 1 dicembre e si unisce alle celebrazioni dei 18 anni della Fondazione Circolo dei lettori concludendo l’autunno dei festival della Fondazione dopo Scarabocchi (12-14 settembre, a Novara), Torino Spiritualità (25-29 settembre) e Radici (24-27 ottobre, Torino). In questa edizione, parallelamente alla programmazione del Festival del Classico, nasce Sei un mito, un nuovo filone a cura della giornalista Letizia Tortello e della docente Giulia Olivero, pensato per studenti e studentesse di Scuole secondarie di primo e di secondo grado. Il progetto si articolerà in diversi momenti, in cui i miti classici assumeranno una veste tutta nuova, tutta da scoprire. Un viaggio che intreccia passato e presente, tra storie senza tempo e riflessioni contemporanee.
Il festival apre giovedì 28 novembre al Circolo dei lettori con la Prima disputa classica, format modello del festival, che vede due squadre di studenti delle Scuole superiori del Piemonte confrontarsi a partire dalla mozione Gli dèi ci tengono nascosto ciò che ci tiene in vita. La natura è matrigna e ostile all’uomo (h 10.30).
A seguire, la lezione introduttiva del prof. Matteo Saudino in arte @Barbasophia dal titolo I filosofi greci di fronte alla meraviglia della Natura inaugura gli incontri di Cosmo. La natura e i viventi. Nel pomeriggio, sempre al Circolo, ha luogo la Seconda disputa classica, con una nuova mozione ispirata a Cicerone: Finché ciò non minaccia direttamente la nostra sopravvivenza, non ci devono essere limiti alla manipolazione della natura (h 15). Segue la lezione di Simone Regazzoni sulla cosmologia di Talete, con la quale esplorare la visione oceanica della physis, principio di tutte le cose.A inaugurare ufficialmente il Festival l’intervento del curatore Ugo Cardinale dal tema La natura tra essere e divenire (Circolo dei lettori, h 18), a cui segue la lectio del professore e fondatore del festival Luciano Canfora che presenta Dall’età dell’oro alla natura matrigna, una riflessione sull’idea di progresso nel mondo antico. Conclude la giornata lo scrittore Erri De Luca, che ci guida nel mondo della vecchiaia come età sperimentale (h 21).
Venerdì 29 novembre il Festival del Classico inizia in mattinata con l’appuntamento Leggilo e raccontalo per giovani creativi, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte, nel corso del quale giovani studenti presentano in modo originale le proprie letture sul tema del Festival; in palio un corso di scrittura alla Scuola Holden (h 10, Aula Magna del Liceo D’Azeglio). Nel pomeriggio, gli incontri nelle sale del Circolo dei lettori iniziano con la lectio del filologo Maurizio Bettini sul mito di Erisittone e il tema della deforestazione (h. 15). Ugo Cardinale torna con una riflessione sull’impatto della tradizione aristotelica sulle attuali questioni di genere (h 16), mentre il matematico e saggista Piergiorgio Odifreddi parla del valore dei miti antichi nella scienza moderna (h 17). In contemporanea, lo scrittore e grecista Andrea Capra affronta il mito ambivalente di Prometeo con un intervento a proposito del conflitto fra tecnica e natura (h 17.30). La giornata del festival prosegue con il dialogo tra la giornalista già direttrice editoriale della RAI e del Tg1 Monica Maggioni e il direttore de La Stampa Andrea Malaguti sui volti degli incubi che attraversano la contemporaneità a partire dall’ultimo saggio della giornalista Spettri, Longanesi (h 18). La giornata si conclude in poesia con un eccezionale rito sonoro di Mariangela Gualtieri: in Naturale sconosciuto, diretto da Cesare Ronconi, la poetessa si domanda Chi è Natura? una potente fonte di gioia e anche di spavento, a volte, col suo buio popolato, con la sua violenza che schianta, col suo eros traboccante (h 21).
La terza giornata del Festival del Classico, sabato 30 novembre, ha inizio alle 10 nella Sala dei Mappamondi dell’Accademia delle Scienze, con la Finale della disputa classica: la mozione è tratta da Ovidio, che invita a riflettere sul rapporto tra arte e natura. La scrittrice e professoressa Viola Ardone introduce la sfida di retorica con una lezione sui limiti della natura e sui suoi doni. In contemporanea, nella sala grande del Circolo dei lettori, il professor Max Bergamo e il filosofo Sergio Givone discutono l’intreccio di logos e mito, dove la riflessione sul vivente e la meditazione sull’uomo s’incontrano (h 10). Il programma prosegue con lo scrittore e filosofo Mauro Bonazzi e lo storico di filosofia antica Bruno Centrone che affrontano il tema della giustizia nella città di Atene (h 11); a proposito di piante, animali e uomini nel mondo antico il botanico Stefano Mancuso discute con il filosofo Gennaro Carillo (h 12). Il pomeriggio offre un ampio spettro di incontri: la scrittrice e docente Silvia Romani esplora l’universo poetico di Saffo in dialogo con Viola Ardone (h 14.30), mentre il filologo Luciano Bossina discute l’assenza della physis nella Bibbia (h 15.30). A seguire, il filosofo Gennaro Carillo tiene la lezione a proposito del deinon, il tremendo dell’uomo, il tremendo della natura (h 16), mentre lo scrittore Matteo Nucci discute con il professor Mauro Bonazzi il concetto di vivere secondo natura (h 16.30). Nel tardo pomeriggio, lo psichiatra e psicoanalista Vittorio Lingiardi presenta il nuovo saggio Corpo, umano (Einaudi), una riflessione sulla nostra fisicità e sul segreto che rivela (h 17.30). In serata il professor Luciano Canfora affronta il tema dello sfruttamento delle miniere nel mondo antico (h 18.30), mentre il filosofo Telmo Pievani interviene con una lectio su Lucrezio e la sua idea di natura (h 21).
Nel corso della giornata conclusiva, domenica 1 dicembre, il festival attraverso autori e autrici, studiosi e studiose esplora i temi della diversità, della creazione e del conflitto interiore e sociale. Aprono il grecista Giorgio Ieranò, autore di Labirinto, Einaudi, e Paola Mastrocola, autrice di Il dio del fuoco, Einaudi, che raccontano le storie di Dedalo e Efesto, due reietti della mitologia greca che svelano il potere trasformativo dell’emarginazione e della diversità, dimostrando come il confine tra lo stigma e il prodigio creativo sia sottile (h 10). A seguire il filosofo Vito Mancuso apre il percorso di Sei un mito affrontando un tema affascinante e attuale: una riflessione sul narcisismo e sul rapporto con noi stessi, ispirandosi al mito di Narciso e ai pensieri di vari filosofi (h 11, Teatro Gobetti). Luciano Canfora e il giornalista Dario Fabbri guidano il pubblico in un’analisi profonda del mondo contemporaneo, sulla crescente instabilità globale e sull’importanza di comprendere le diverse culture, lingue e storie per costruire una visione più consapevole delle complesse dinamiche internazionali (h. 12). Nel pomeriggio, Luciano Bossina con il giornalista Giorgio Zanchini affronta il tema dell’intelligenza artificiale esplorando il ruolo dell’IA nella trasformazione dell’informazione e della libertà di pensiero e ponendo l’accento su come la saggezza dell’antichità possa offrire prospettive nuove di fronte ai cambiamenti tecnologici odierni (h 15). Successivamente Federica Pedriali, direttrice del dipartimento di Lingua e Letteratura italiana all’Università di Edimburgo, e il filosofo Davide Tarizzo propongono un’analisi che intreccia filosofia e biopolitica attorno al concetto di vita a partire da La vita, un’invenzione recente, Laterza (h 15:30). Il professore Guido Barbujani illustra la straordinaria intuizione degli atomisti e, attraverso un parallelo con il clinamen di Lucrezio, spiega come la deviazione casuale dei corpi immaginata dagli antichi possa essere paragonata alle mutazioni del DNA, che guidano i processi evolutivi e influenzano le caratteristiche umane (h 16:30). Piero Genovesi, responsabile del Servizio per il coordinamento della fauna selvatica per ISPRA e il professore Pietro Li Causi con il filologo Tommaso Braccini guidano un’esplorazione del fantastico nel tempo raccontando l’immaginario zoologico degli antichi e confrontando le creature mitologiche con gli alieni e mostri moderni, esaminando la persistenza della meraviglia nel nostro immaginario (h 17). A seguire il corrispondente RAI dagli Stati Uniti Claudio Pagliara in dialogo con la vicedirettrice de Il Foglio Paola Peduzzi offre un’analisi del futuro degli USA e del mondo, alla luce della recente scelta elettorale e delle nuove sfide geopolitiche in un contesto multipolare (h 17.30). A chiudere la 7. edizione del Festival del Classico è il suo ideatore Luciano Canfora, che guida il dibattito conclusivo sul rapporto tra sovranità della legge e sovranità popolare, con una riflessione che affonda le radici nell’Atene classica e si estende fino alla Costituzione italiana (h 18.30).