Torino, 05/07/2019.
La Presidenza, la Direzione, il Consiglio di
Amministrazione e i Dipendenti del Teatro Stabile di
Torino – Teatro Nazionale nel giorno della scomparsa di Ugo
Gregoretti partecipano con profonda commozione al dolore
dei suoi famigliari e del mondo dello spettacolo per la perdita di
uno dei più significativi protagonisti della cultura italiana del
Novecento. Regista cine-televisivo e teatrale, uomo di spirito,
ricercatore acuto e arguto Ugo Gregoretti diresse il Teatro
Stabile di Torino dal 1985 al 1989.
Il suo spettacolo d’esordio fu quasi un biglietto da visita o una
dichiarazione d’intenti: portò in scena I figli di Iorio,
versione satirica della tragedia in versi dannunziana scritta “a
caldo” da Eduardo Scarpetta. Nella stagione successiva (1986-87)
Gregoretti diresse Il critico di Sheridan e affidò la
parte del protagonista a Walter Chiari. Il grande comico entrò a
far parte della squadra del TST con tutto il suo carico di talento
e di inquietudine umana che esplose nell’88-89, quando Walter venne
chiamato ad interpretare Re Ubù di Jarry con la regia di
Gregoretti e Franco Gervasio (Chiari diede forfait alla vigilia del
debutto e il personaggio del Padre Ubù fu interpretato dallo stesso
Gregoretti a Torino e in tournée).
Nel 1987-88 Gregoretti programmò al Carignano Le Miserie ‘d
monssù Travèt, che aveva come protagonista Paolo Bonacelli, un
attore non piemontese che, per prepararsi alla parte, fu costretto
a studiare con un ripetitore di dialetto. Ne derivò una sommossa
popolare. I puristi e, soprattutto, gli attori di radice piemontese
insorsero suscitando una bagarre senza precedenti.
La direzione di Gregoretti ebbe anche il merito di affidare a Luca
Ronconi l’arduo compito di mettere in scena Mirra di
Vittorio Alfieri, interpretato dalla giovane rivelazione Galatea
Ranzi, affiancata da Ottavia Piccolo e Remo Girone, quasi
preparando un passaggio di testimone che avverrà nella stagione
1989-90.