Torino, 09/11/2024.
Mancano meno di due mesi al lancio del 12esimo centismento dei Luoghi del Cuore promosso dal Fai, fondo per l'ambiente italiano, in collaborazione con Intesa Sanpaolo e la partecipazione di chi ama il patrimonio di storia, arte e natura dell’Italia e desidera salvaguardarlo è straordinaria.
Già 450.000 voti online e cartacei sono stati raccolti finora (il voto prosegue fino al 10 aprile 2025 su iluoghidelcuore.it
e mediante i moduli cartacei scaricabili dal sito): uno dei migliori risultati iniziali mai registrati in vent’anni di programma.
Una mobilitazione virtuosa e carica di ottimismo, che anima ogni angolo del Paese – la prima regione per numero di voti raccolti finora è la Lombardia, seguita da Puglia e Veneto – e coinvolge adulti e ragazzi, italiani e stranieri, ovvero chiunque abbia a cuore un luogo e voglia fare la propria parte per contribuire a salvarlo, curarlo, valorizzarlo e dargli un futuro.
A oggi il luogo in Piemonte al primo posto della classifica provvisoria (classifica provvisoria completa su è Acqui e l’Acquese, territorio che prende il nome dalla sua“capitale”, Acqui Terme (AL), antico centro termale romano, famoso per le sorgenti di acqua calda.Oltre a questo, la zona è conosciuta grazie al suo patrimonio storico e architettonico: spiccano l'Abbazia cistercense di Tiglieto e quella benedettina di Santa Giustina a Sezzadio, fondata nel 722d.C. Il territorio, dominato da colline e monti dolci, è attraversato dal fiume Bormida e ospita i restidi un antico acquedotto romano. Acqui Terme, con origini che risalgono al Neolitico, custodisceimportanti vestigia del passato romano e medievale, come il Castello dei Paleologi e la Cattedrale diSanta Maria Assunta, al cui interno si ammira il prezioso Trittico della Madonna di Montserrat. Lar accolta voti è promossa dai comitati “Anima Acquese” e “Balestrieri Oriundi genovesi” con l’obiettivo di stimolare la conoscenza del territorio al fine di preservarne le valenze ambientali eculturali.
Segue il Pian della Mussa, situato nel comune di Balme (TO). Si tratta di un vasto pianoro lungo oltre 2 km formatosi dal riempimento di un lago glaciale; da qui nasce il fiume Stura di Lanzo, affluente del Po, mentre il panorama è dominato dalle imponenti cime delle Valli di Lanzo, tra cui la Bessanese e la Ciamarella. Questo luogo è stato tradizionalmente utilizzato come pascolo estivo fin dall'epoca romana e rappresenta uno dei primi siti in cui è stato sperimentato lo sci in Italia. Durantela Resistenza, il Pian della Mussa divenne rifugio per i partigiani, segnato da scontri significativi. Inoltre, il pianoro ospita l'acquedotto omonimo, inaugurato nel 1922 e oggi fonte d’acqua anche per la Stazione Spaziale Internazionale: in particolare, quella di Pian della Mussa è l’acqua destinata agliastronauti americani. Durante l’estate, il pianoro è un paradiso per gli escursionisti, mentre in invernoattrae ciaspolatori e scialpinisti. Non mancano avvistamenti di stambecchi e marmotte, che rendonola zona ancora più affascinante per gli amanti della natura. Il Pian della Mussa viene votato come luogo da conoscere e proteggere.
Torna a essere votata, dopo essersi classificata in terza posizione al censimento 2022, la Chiesa di San Giacomo della Vittoria, parte del patrimonio storico e artistico di Alessandria. La sua costruzione è legata a un fatto d’arme glorioso: la vittoria riportata il 25 luglio 1391 - giorno di San Giacomo - dagli alessandrini e dalle truppe viscontee contro l';esercito francese guidato da GiovanniIII d'Armagnac alle porte della città. Il bottino fu utilizzato, in parte, per la costruzione della chiesa che fu per questo chiamata “della Vittoria”. L’edificio originario subì molti interventi nei secoli successivi e fu destinato anche a diversi utilizzi (caserma, magazzino, ospedale). Oggi si presenta ad aula unica con volta a botte, ricca di motivi decorativi e cornici in stucco dorato riconducibili agli anni '59.-'60 dell’Ottocento. Il comitato attivo nella promozione di questo luogo nell’ambito della XIIedizione de “I Luoghi del Cuore” è “Associazione Spazioidea”: l’obiettivo principale della raccolt avoti è continuare il complesso lavoro di restauro della chiesa, in particolare il recupero pittorico delle volte e dei marmi policromi di rivestimenti.
Ampiamente segnalata anche la Chiesa di San Giovanni al Monte a Quarona, in provincia di Vercelli. Le sue origini affondano in epoche remote: sebbene il nucleo originario sorga su una costruzione tardoromana (IV-V secolo), l’edificio ha assunto la sua conformazione attuale a due navate nel corso dei secoli, influenzata dalle vicende storiche che hanno interessato la Valsesia. La prima modifica riguardò un allungamento del precedente edificio, che ha dato vita alla prima navata della chiesa; in seguito, i due corpi furono uniti in un’unica struttura. Nel XV secolo venne poi aggiunto un campanile, crollato e poi ricostruito nel Settecento. All’interno diverse botteghe dipittori, che si sono susseguite fino al XV secolo e la cui identità è rimasta ignota, hanno lasciato tracce dal loro stile arcaico e bizantineggiante, rendendo la chiesa riccamente affrescata. San Giovanni al Monte ha rivestito nel corso del tempo un’importanza cruciale per gli abitanti della valle perché ospitava, in un tempietto adiacente, il corpo della Beata Panacea, patrona della Valsesia ,originaria di Quarona e martirizzata nel 1383. A sostegno della candidatura al XII censimento de “ILuoghi del Cuore” vi è il comitato “Amici di San Giovanni al Monte”, la cui missione è quella disensibilizzare la comunità e raccogliere il sostegno indispensabile per il restauro degli affreschi,testimonianze della millenaria storia del sito.
Molti voti anche per San Saturnino, chiesa campestre a Susa (TO), situata nel luogo dove, secondo la tradizione, fu martirizzato il santo. Pur non conoscendo la data esatta della sua fondazione, si sac on esattezza che esisteva già nel 1065 una cappella dedicata a San Saturnino, menzionata neldiploma del Vescovo di Torino Cuniberto, quando venne donata alla Prevostura di Oulx. Si stima chel’edificio di culto risalga alla prima metà dell’XI secolo, mentre un testamento del 1231 stabilisce l’erezione di un priorato, che ha trasformato la chiesa in un monastero senza portare però a una significativa prosperità. Dopo la soppressione della Prevostura di Oulx nel 1748, la chiesa cadde inabbandono. I tetti della chiesa e del campanile – i due edifici più significativi, connotati dallo stile romanico – sono stati restaurati nel 2001 e sono ancora in buono stato di conservazione, ma resta necessario un intervento generale, urgente per il priorato e gli antichi locali adiacenti la chiesa, che risultano pericolanti, con crolli evidenti in più parti. Per questo il comitato “San Saturnino – Susa”partecipa al censimento 2024.