Il 16 novembre 2024, alle ore 17:30, il Cecchi Point di Torino sarà il palcoscenico per l’evento conclusivo del programma “Heroes. Not just for one day”, dedicato a realtà che affrontano l’esclusione sociale giovanile.
Patrocinato dal Comune di Torino, l’incontro, dal titolo “Comunità imperfette per il cambiamento sociale”, è gratuito e aperto al pubblico. Curato dall’associazione RENA, il progetto è finanziato dalla Missione Diplomatica degli Stati Uniti in Italia e supportato da enti come UNAR, ANCI, e AIG.
“Heroes” è un percorso di formazione e accompagnamento per organizzazioni che lavorano con giovani marginalizzati, aiutandole a sviluppare competenze, rafforzare relazioni e accedere a risorse economiche. Con il claim “Not just for one day”, ispirato a David Bowie, il progetto vuole rendere gli under 35 protagonisti attivi della propria storia ogni giorno.
Durante la seconda edizione, sono state selezionate 18 realtà su 190 candidature per ricevere formazione, contributi economici e borse di studio. Tra le attività principali:
Torino è stata scelta per chiudere il programma grazie al suo forte tessuto sociale e al ruolo centrale nel terzo settore. Secondo il presidente di RENA, Matteo Cadeddu, «Torino è uno spazio fertile per il cambiamento sociale, con oltre il 10% delle candidature arrivate dalla città.»
L’evento del 16 novembre sarà un’occasione per riflettere sul concetto di “comunità imperfette” e discutere come le organizzazioni possono superare modelli limitanti per generare un reale cambiamento.
>> 17:30: Saluti istituzionali e presentazione del programma “Heroes”
>> 18:30: Talk “L’arte di fallire bene”
>> 19:45: Talk “Oltre il progettificio”
>> 21:00: Apericena offerto – momento di networking.
L’accesso è gratuito, ma la pre-registrazione è obbligatoria.
L’86% dei partecipanti ritiene che il programma sia stato cruciale per migliorare la propria realtà. Una partecipante ha commentato: «Questa esperienza mi ha aiutata a capire gli errori fatti come leader e a migliorare il mio impatto.»
Questo evento non è solo una chiusura, ma un nuovo punto di partenza per costruire comunità più inclusive e consapevoli, capaci di affrontare le sfide del cambiamento sociale.