Il MAO Museo d’Arte Orientale di Torino presenta la nuova mostra Hanauri. Il Giappone dei venditori di fiori, un progetto espositivo che rientra nel programma di riallestimento della galleria giapponese dedicata alle collezioni permanenti. La mostra, aperta dal 5 dicembre 2024 al 4 maggio 2025, si concentra sulla pratica dell’artista Linda Fregni Nagler, già ospite del museo con la performance Things that Death Cannot Destroy.
L’esposizione esplora il meticoloso lavoro di raccolta, rielaborazione e reinterpretazione dell’artista, dedicato alle fotografie giapponesi della scuola di Yokohama (Yokohama Shashin). Linda Fregni Nagler, che ha collezionato queste immagini per oltre vent’anni, espone per la prima volta al MAO le fotografie originali accanto alle proprie opere, create rifotografando le albumine dell’epoca (1860-1910), stampandole in camera oscura e colorandole a mano con tecniche tradizionali.
Questo intervento non solo ridona nuova vita alle immagini, ma ne arricchisce i significati, offrendo uno sguardo inedito su come l’esotismo e l’alterità venivano rappresentati nell’epoca Meiji ed Edo.
Il tema centrale della mostra sono gli hanauri, i venditori ambulanti di fiori, una figura apprezzata e iconica della vita quotidiana nel Giappone dei secoli passati. Attraverso una selezione di opere, la mostra mette in evidenza il legame tra le fotografie della scuola Yokohama e le stampe ukiyo-e, che influenzarono profondamente questa corrente fotografica.
In esposizione:
L’esposizione si arricchisce di preziosi manufatti legati al tema floreale e vegetale, tra cui:
Il riallestimento della galleria giapponese si inserisce nel progetto #MAOtempopresente, che utilizza l’arte contemporanea per valorizzare e interpretare le collezioni tradizionali. Attraverso prestiti da collezioni pubbliche e private, sia nazionali che internazionali, il MAO mira a stimolare riflessioni inedite sul patrimonio esposto.
Parallelamente alla mostra, le tre armature giapponesi della collezione del MAO, risalenti alla fine del XVII e alla prima metà del XIX secolo, saranno riallestite nel Salone Mazzonis. A partire da gennaio 2025, queste straordinarie opere d’arte saranno sottoposte a un restauro conservativo aperto al pubblico, offrendo ai visitatori l’opportunità di osservare da vicino il processo di preservazione del patrimonio culturale.