Dal 17 al 22 dicembre 2024, il TPE Teatro Astra di Torino ospiterà "La Signora delle Camelie", uno spettacolo liberamente tratto dal celebre romanzo di Alexandre Dumas figlio e diretto da Giovanni Ortoleva, giovane promessa della regia contemporanea.
La messa in scena rielabora il classico ottocentesco, ponendo al centro non solo il dramma personale di Marguerite Gautier, ma anche una riflessione sul peso di una società patriarcale che continua a gravare sul corpo e sulla vita delle donne. Marguerite diventa così un simbolo universale, un fantasma che incarna le tensioni sociali e le dinamiche di potere ancora attuali.
Con una durata di 90 minuti, lo spettacolo fonde elementi classici e contemporanei, grazie alla drammaturgia di Federico Bellini, alle musiche di Pietro Guarracino e alle scene firmate da Federico Biancalani. La cura dei costumi, affidata a Daniela De Blasio, e i movimenti di scena diretti da Anna Manella contribuiscono a creare un’atmosfera evocativa, mentre le luci di Davide Bellavia aggiungono profondità emotiva e visiva.
Il cast, composto da Gabriele Benedetti, Anna Manella, Alberto Marcello, Nika Perrone e Vito Vicino, offre una performance corale che intreccia intensità drammatica e delicatezza narrativa, portando in scena una storia che parla direttamente alla sensibilità del pubblico di oggi.
La Signora delle Camelie si inserisce nella stagione 2024/25 del TPE, intitolata "Fantasmi". Questa rassegna teatrale indaga il nostro rapporto con verità sfuggenti, interiori ed esteriori. Dai conflitti personali ai fenomeni globali come la violenza e la crisi climatica, fino ai personaggi della letteratura che permangono come spettri nell’immaginario collettivo, ogni spettacolo esplora le ombre che influenzano il nostro presente.
Marguerite Gautier è uno di questi fantasmi, un’eroina senza tempo che si confronta con i limiti imposti dalla società e con il desiderio di libertà. In questa versione, il lavoro di Ortoleva porta una luce critica e contemporanea su un classico, rendendo la storia di Marguerite e Armand una metafora potente delle lotte e delle disuguaglianze ancora radicate nel nostro tempo.
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