Quest’anno, il tradizionale concerto di Natale al Castello di Miradolo, giunto alla sua quindicesima edizione, chiude idealmente la mostra, lunga un anno, “Giorgio Griffa. Una linea, Montale e qualcos’altro”. L’esecuzione è in programma mercoledì 25 dicembre alle ore 21.30 e giovedì 26 dicembre alle 18.30 nella Serra Neogotica, i cui 36 metri sono scanditi dalle 18 tele di un “Canone aureo”, numero irrazionale, infinito per sua natura, metafora per l’artista del compito destinato all’arte figurativa, alla poesia e alla musica fin dai tempi di Orfeo: sondare l’inconoscibile e dire l’indicibile.
Questo duetto ideale tra noto e ignoto, tra Orfeo e Euridice, verrà interpretato dal progetto Avant-dernière pensée con la creazione di due quartetti d’archi opposti nello spazio, in cui un violino e un violoncello, dal vivo, dialogheranno tra loro e con un secondo violino e una viola “virtuali”. La distanza tra gli strumentisti, la relazione col suono, che ripercorre l’esperienza dei cori battenti della cattedrale di San Marco a Venezia di Andrea e Giovanni Gabrieli tra Cinquecento e Seicento, porterà il pubblico, grazie a un inedito sistema di ripresa e di diffusione del suono, a trovarsi al centro dell’esecuzione, in una esperienza immersiva in cui lo spazio sarà protagonista dell’esperienza d’ascolto.
Verranno eseguite composizioni di Philip Glass, di Arvo Pärt, di Steve Reich, di John Cage: questi brani, che costituiscono l’installazione sonora che ha accompagnato le differenti sezioni della mostra di Giorgio Griffa, riflettono, ciascuno secondo differenti declinazioni, nuove possibilità e ricerche del linguaggio musicale nella seconda metà del Novecento, dal silenzio a una nuova relazione con la musica.
Prima del concerto è in programma una guida all’ascolto curata da Roberto Galimberti, ideatore del progetto artistico.