Dal 19 febbraio al 18 maggio 2025, la Fondazione Merz di Torino ospita la mostra DEADHEAD, un progetto espositivo di Yto Barrada curato da Davide Quadrio con Giulia Turconi e realizzato in collaborazione con il MAO Museo d’Arte Orientale di Torino.
Il titolo DEADHEAD richiama una pratica agricola che consiste nel rimuovere le parti appassite di una pianta per stimolarne la crescita. Questa metafora del ritorno all’essenziale guida la mostra, che raccoglie una selezione delle opere più significative di Barrada: film, sculture, installazioni, tessuti e stampe, alcune create appositamente per l’esposizione.
Il progetto esplora temi come la natura, la memoria e il rapporto tra passato e presente. Tra le ispirazioni dell’artista spiccano le teorie del colore di Emily Noyes Vanderpoel (1842–1939), descritte nel libro Color Problems (1902). Vanderpoel trasformava immagini di oggetti in griglie geometriche, creando armonie cromatiche definite “la musica della luce”.
Barrada reinterpreta questa tradizione con gesti contemporanei:
La mostra è arricchita da un catalogo edito da hopefulmonster e consolida il dialogo tra la Fondazione Merz e il MAO, dove Barrada ha già presentato lavori nella collettiva Trad u/i zioni d’Eurasia (2023-24).
Barrada è la quarta artista a ricevere il Mario Merz Prize, riconoscimento internazionale biennale dedicato a celebrare Mario Merz. Il premio prevede la realizzazione di un progetto espositivo e uno musicale. La stessa edizione ha premiato per la sezione musicale Füsun Köksal, il cui concerto si terrà il 2 luglio 2025 negli spazi della Fondazione Merz.
La quinta edizione del premio prosegue con la selezione di cinque finalisti per la sezione arte:
I loro lavori saranno protagonisti di una mostra collettiva a giugno 2025 alla Fondazione Merz.