Dopo il successo della mostra alla Promotrice delle Belle Arti a giugno, l’artista Ciro Palumbo torna a Torino con una nuova esposizione dal titolo Nulla è perduto nonostante l’oblio, visitabile dal 24 gennaio al 27 aprile 2025 presso la Tait Gallery.
Questo spazio espositivo, inaugurato nel maggio 2024 da Lorenzo Palumbo e Simone Lo Iudice, si prepara ad accogliere un dialogo artistico tra le opere di Palumbo e due lavori del grande maestro del Novecento, Mario Sironi.
La mostra esplora il tema del tempo e della memoria, sottolineando come l’arte possa cristallizzare l’essenza del passato e renderla eterna. Palumbo, con una serie di circa 20 opere, indaga le città e le periferie, offrendo una visione che si contrappone e al tempo stesso si armonizza con le architetture monumentali e desolate di Sironi.
Le città di Palumbo appaiono silenziose, spigolose, illuminate da una luce artificiale e timida, quasi sospese in un’atmosfera che invita al volo verso una dimensione metafisica. Sironi, d’altro canto, con il suo classicismo enigmatico e i paesaggi "metafisici", cattura la desolazione e l’isolamento delle periferie, restituendo un senso di monumentalità dolorosa.
La poetica di Palumbo, fortemente influenzata dalla scuola Metafisica di Giorgio de Chirico e Alberto Savinio, si distingue per una reinterpretazione originale che lo rende unico nel panorama contemporaneo. Questa esposizione si propone come un dialogo tra Palumbo e Sironi, evidenziando i punti di contatto e le differenze tra due artisti che hanno cercato di dare forma al senso di sospensione e isolamento insito nell’esperienza umana.
Nulla è perduto nonostante l’oblio non è solo un confronto artistico, ma una riflessione più ampia sull’inafferrabilità del tempo, sulla solitudine dell’individuo e sulla necessità di creare spazi immaginari dove ritrovare un senso di appartenenza. Mentre Sironi si nutre di un classicismo rigoroso, Palumbo si lascia affascinare dal silenzio e dalla tensione emotiva, rappresentando un vuoto carico di significati.
Curata dalla Tait Gallery e accompagnata dai testi critici di Roberto Mastroianni, la mostra rappresenta un punto di incontro tra passato e presente, evidenziando come l’arte possa evolversi e contaminarsi pur mantenendo una necessità artistica condivisa: rappresentare un mondo dove la solitudine e l’incertezza spingono l’essere umano a trovare nuove realtà e prospettive.
Ingresso gratuito: un’occasione imperdibile per immergersi in un percorso artistico ricco di emozioni e riflessioni.