Ispirato al balletto romantico per antonomasia, Gisellə viene reinterpretato dal coreografo Nyko Piscopo per esaltare il tema dell’amore oltre il genere, il pregiudizio e l’inganno in un tempo attuale ancora stigmatizzato. I danzatori e le danzatrici della compagnia Cornelia ballano tra reale e virtuale questo capolavoro intramontabile che trova qui una nuova narrazione e dimensione contemporanea anche grazie alle musiche rielaborate dal compositore Luca Canciello.
Insieme al codice coreutico, la seconda parte dello spettacolo si sviluppa anche in una dimensione digitale con l’inserimento del progetto video La Danza delle Villi realizzato nell’ambito del Festival AstiTeatro46, esito di un laboratorio con danzatori, ex-danzatori e/o amatori della danza Over50. Le Villi che, secondo le antiche leggende slave sono spiriti di donne morte prima di convolare a nozze che di notte popolano i boschi dove si vendicano con qualunque uomo facendolo danzare fino allo stremo, appaiono in Gisellə inermi e inafferrabili. Solo quando il loro sguardo si posa su Albrecht riescono a entrare in contatto con la realtà per compiere la loro missione vendicativa. La relazione tra virtuale e reale, ideata dal coreografo, vuole simbolicamente sottolineare come il digitale benché sia uno strumento straordinario per la condivisione, la memoria e l’accesso alle informazioni, può trasformarsi in una prigione invisibile, in cui intere generazioni rischiano di rimanere intrappolate.