Una sorta di teatro dell'assurdo dove i protagonisti sono oggetti, porte di ogni dimensione che interagiscono con i due attori e a volte anche con il pubblico. Tutto interpretato con impassibilità alla Buster Keaton e con un umorismo sottile che non perde mai di vista il ritmo dello spettacolo, incalzante e preciso. E con una manipolazione davvero eccellente che imbroglia lo sguardo dei piccoli e dei grandi spettatori. 2 porte. Niente muri, divisioni. Porte che si aprono sul futuro e sul passato, o forse solo sul presente. Grandi interrogativi: come si porta una porta? Cosa c'è dietro una porta? Uno spettacolo che affronta tutti questi temi, tra chiavi disperse, maniglie magiche e giochi assurdi che ostacoleranno due clowns in un semplice ma non scontato montaggio di porte.