Il 15 febbraio 2025, il Teatro Astra ospiterà la prima nazionale di Au Revoir Miroir, la nuova creazione del coreografo Paolo Mohovich, con la drammaturgia di Cosimo Morleo e le musiche originali di Max Fuschetto. Questo spettacolo, che unisce danza, teatro e musica dal vivo, vede in scena sette danzatori, cinque attori e cinque specchi, costruendo un viaggio simbolico che esplora l'eterna ricerca dell’identità, della propria collocazione nel mondo e della felicità.
In un’epoca dominata dalla tecnologia e dall’isolamento, Au Revoir Miroir riflette su quanto sia diventato ancora più complesso il percorso di scoperta personale, spesso offuscato dal riflesso distorto dei dispositivi digitali. Il titolo stesso evoca il gesto di lasciare andare il proprio riflesso, utilizzando lo specchio come metafora del confronto con il passato, le aspettative e le paure che accompagnano ogni esistenza.
Lo spettacolo invita a interrogarsi su quanto l’immagine riflessa sia una rappresentazione autentica dell’identità o, al contrario, un vincolo imposto dalle convenzioni sociali. La narrazione ruota attorno a una protagonista simbolica, impegnata a trovare un equilibrio tra il passato e il futuro, ponendo al centro il tema dell’autodeterminazione e della libertà di scegliere chi essere.
La storia prende il via in uno spazio senza tempo, dove due figure parentali (Sara Mozzi Zangari e Davide Sardella) compiono un rituale di vestizione che simboleggia la nascita. Questo atto iniziale introduce il pubblico in un percorso esistenziale scandito da tre manifestazioni dell’amore: il primo amore (Marco Greco), l’amore da attraversare (Davide Bombardelli) e l’amore incondizionato (Andrea Carozzi). Mentre i primi due personaggi si esprimono con la parola, il terzo utilizza esclusivamente il linguaggio del corpo, evidenziando la potenza della danza come mezzo espressivo universale.
Attraverso una sapiente fusione tra prosa e danza, Paolo Mohovich crea un’opera che mescola i diversi linguaggi artistici in un'esperienza sensoriale intensa. La musica originale di Max Fuschetto, eseguita anche dal vivo, amplifica la dimensione onirica dello spettacolo, in cui movimento, suono e parola si intrecciano per dare vita a un viaggio di trasformazione non solo per la protagonista, ma per ogni spettatore.
Lungo il cammino, le figure genitoriali, i maestri, gli amori e gli amici si trasformano in ombre fugaci, presenze che, davanti allo specchio della vita, rivelano il loro influsso. Nel finale, fa la sua comparsa un segugio (interpretato da Andrea Car), simbolo delle domande più profonde e scomode che ci perseguitano, evocando i leggendari cani di Atteone, che costringono a guardarsi dentro senza filtri.
In un’epoca in cui il bisogno di autenticità si fa sempre più urgente, Au Revoir Miroir si propone come una riflessione potente sulla consapevolezza di sé e sulla ricerca della felicità, oltre le illusioni dello specchio. Il cast, interamente composto da artisti under 35, include i danzatori della EkoDance Project, diretti da Pompea Santoro, con la produzione curata dal Teatro dell’Altro.