Il racconto dell'isola sconosciuta al Mulino di Piossasco

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Sabato29Marzo2025

Il Mulino di Piossasco il 29 marzo ospita Il racconto dell'Isola sconosciuta

Il Racconto dell’Isola Sconosciuta, si inscrive all’interno di un più ampio progetto artistico intorno al  tema del tempo, del suo scorrere e della condizione emotiva e sociale che questa relazione innesca, seguendo la scia del precedente Elegìa delle cose perdute, i cui quadri coreografici declinano la relazione umana con il tempo passato, con ciò che è  abbandonato, perduto, lasciato indietro, restituendo una riflessione su temi quali memoria, nostalgia, appartenenza e esilio.

Questo rapporto, questa percezione spiccatamente umana circa il tempo e il suo scorrere è parte della nostra natura di esseri narrativi, naturalmente predisposti a raccontare e ascoltare storie in cui poterci riconoscere, che affondano le proprie radici nell’esperienza passata e che tornano a vivere nel presente raccontandoci ciò che siamo e di cosa siamo parte per guidarci nel trascorrere dei giorni.

La natura che ci muove vi moltiplica intorno significati e ragioni al solo scopo di mettere a fuoco un senso del vivere. Vi è radicata all’interno la domanda delle domande, luogo misterioso di partenze e ritorni della filosofia e del pensiero umano sin dalla notte dei tempi: io chi sono? Nel persistere della domanda sta la fame di nominare le cose tutte, per conoscerle e per conoscersi e distinguersi: il logos indispensabile a definire un’identità. Ma questo ancora non basta poiché, d’altro canto, noi tutti siamo un più rispetto a questa definizione, un altro, un cambiamento e una contraddizione, un luogo sconosciuto ancora e sempre da scoprire, descrizioni di descrizioni.

Perciò sarà continuamente insufficiente la risposta è incessante e lacerante e inconcludente il viaggio in cerca di sé. Ciò che siamo è nella domanda: non è dato né  certo, è l’uno, il nessuno, il centomila, è la somma dei millimetri del viaggio, è una profondità che dimora sotto la pianta dei nostri piedi. Eppure la vita non è altro che un eterno presente e l’esistere è cosa dell’istante: il Goethiano Augenblick in un’assetata ricerca del senso della vita, in uno spazio liquido che è superficie e fin dove i nostri occhi possono vedere, fluttuante e sospeso sul passato sotto di noi che è sommerso sotto il mare del tempo.

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