Sfumature d'oro nelle arti giapponesi: la mostra al Castello Della Rovere di Vinovo

Shōjō e sakè, paravento a sei ante firmato Hakugasai Momoyama hitsu, legno, carta, pigmenti, foglia d’oro, seta, Giappone, inizio XVIII secolo
Castello della Rovere, Vinovo (TO) Cerca sulla mappa
DA Sabato29Marzo2025
A Domenica08Giugno2025

L’antico e maestoso Castello Della Rovere di Vinovo, situato nel cuore del Piemonte e costruito tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo per volere del cardinale Domenico Della Rovere, apre le sue prestigiose sale rinascimentali per ospitare una mostra dal fascino unico, in essere dal 29 marzo all'8 giugno 2025, dedicata alla simbologia e all’uso artistico dell’oro nella cultura giapponese.

L’edificio, recentemente restaurato, è rinomato per i suoi eleganti stucchi e dipinti a grottesca della scuola del Pinturicchio, oltre che per il suo suggestivo chiostro con decorazioni in cotto. Questo sfondo storico diventa il palcoscenico ideale per una mostra che esplora il ruolo dell’oro nelle arti giapponesi, sia tradizionali che contemporanee.

L’esposizione, intitolata KIN 金 - Sfumature d’oro nelle arti giapponesi, è curata dalla yamatologa Roberta Vergagni ed è organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Vinovo, con la collaborazione dell’Associazione I.N.T.K. - Associazione Italiana per la Spada Giapponese e dell’Associazione Interculturale Italia-Giappone Sakura di Torino. La mostra gode inoltre del patrocinio del Consolato Generale del Giappone a Milano.

Nella tradizione giapponese, l’oro è considerato molto più di un metallo prezioso o un semplice colore. Nel Buddhismo, l’oro rappresenta la luce divina del Buddha, una purezza che illumina il mondo spirituale e ne simboleggia l’essenza trascendente. Nel teatro Nō, la luce dorata è utilizzata per conferire sacralità e autorità agli attori che incarnano divinità o esseri soprannaturali, ponendoli su un piano diverso e superiore rispetto agli esseri umani.

Con il passare dei secoli e l’avvento dell’arte moderna, l’uso dell’oro evolve. Pur mantenendo il suo significato spirituale e simbolico, viene adottato anche come elemento decorativo ed estetico, diventando simbolo di luce, lusso e bellezza. L’oro non è più solo la luce sacra del divino, ma anche quella splendente e affascinante della realtà mondana, ammirata e celebrata dagli artisti contemporanei.

L’esposizione è strutturata in tre sezioni distinte, che accompagnano il visitatore in un viaggio esplorativo attraverso secoli di arte giapponese, mostrando come l’oro sia stato utilizzato e reinterpretato nel corso del tempo.

La prima sezione è dedicata all’arte tradizionale giapponese e comprende opere che spaziano dalla metà del periodo Edo (1603-1868) fino ai giorni nostri. Tra i manufatti esposti, si trova una katana del XV secolo, ornata con iscrizioni dorate che dimostrano la straordinaria abilità tecnica degli artigiani dell’epoca. L’esposizione continua con un’ampia collezione di oggetti laccati e dorati, noti come nurimono, che comprendono eleganti scatole e contenitori decorati con la tecnica del maki-e, in cui la polvere d’oro viene sapientemente integrata nella lacca per creare raffinati motivi decorativi.

In mostra anche tessuti tradizionali come kimono e haori, impreziositi da fili dorati e sofisticate cinture obi, che testimoniano come l’oro sia stato utilizzato per arricchire gli abiti cerimoniali e di alta moda giapponese. L’allestimento si completa con un magnifico paravento byōbu a sei ante, decorato con paesaggi dorati e figure mitologiche, un chiaro riferimento all’arte decorativa sviluppata dai maestri del periodo Edo.

La seconda sezione esplora il tema dell’oro nell’arte moderna e contemporanea, analizzando come questo elemento sia stato reinterpretato dagli artisti per esprimere concetti sia spirituali che mondani. Tra le opere più rappresentative, si distingue la litografia “The Golden Age: Hokkyo Takashi” (2016) del celebre Takashi Murakami, fondatore del movimento Superflat. In questo lavoro, Murakami unisce elementi della tradizione artistica Edo con la cultura pop moderna, attraverso una composizione visivamente esplosiva in cui teschi e fiori sorridenti emergono su uno sfondo dorato.

La terza e ultima sezione è dedicata alle arti del kintsugi e della calligrafia giapponese. I dipinti calligrafici della maestra Kazuko Hiraoka combinano la delicatezza della foglia d’oro con la potenza espressiva dello shodō, l’arte giapponese della calligrafia, creando opere in cui la luce e il gesto si fondono in un equilibrio perfetto.

Le opere di kintsugi della maestra Aiko Zushi celebrano l’arte di riparare oggetti rotti con lacca urushi e polvere d’oro. Questa tecnica, che eleva la ceramica riparata a un nuovo stato di bellezza e unicità, rappresenta simbolicamente il concetto di rinascita e trasformazione.

Attività e laboratori didattici

La mostra offre anche un ricco programma di attività per il pubblico. Sabato 10 maggio alle 16:30 si terrà un laboratorio gratuito di manga con Haider Bucar, mentre sabato 25 maggio, sempre alle 16:30, sarà dedicato alle letture animate con kamishibai, a cura di Eva Gomiero. Inoltre, sabato 5 aprile alle 15:30, la maestra Aiko Zushi terrà un workshop di kintsugi, permettendo ai partecipanti di apprendere le tecniche di restauro con l’uso della polvere d’oro (costo: 50€).

La curatrice Roberta Vergagni accompagnerà il pubblico in visite guidate gratuite il 13 aprile, il 26 aprile, il 10 maggio, il 24 maggio e il 7 giugno, tutte con inizio alle ore 16:00.

Informazioni pratiche

La mostra è visitabile ogni sabato dalle 15:00 alle 18:30 e ogni domenica dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 18:30. Aperture straordinarie sono previste per il 21 aprile, il 25 aprile, il 1° maggio e il 2 giugno.

I biglietti costano 7€ (intero) e 5€ (ridotto). L’ingresso è gratuito per minori di 18 anni, persone con disabilità certificate, scolaresche e giornalisti accreditati.

Argomenti trattati

Newsletter EventiResta aggiornato su tutti gli eventi a Torino e dintorni, iscriviti gratis alla newsletter