Torino, 07/04/2025.
Un angolo di Nichelino si è trasformato in racconto, colore e visione. Lungo via San Francesco d’Assisi, tra le facciate della città quotidiana, è comparsa una nuova opera d’arte che intreccia mito e territorio, sogno e identità. Protagonista, una figura antica e potente: Diana, dea della caccia, affiancata da Atteone, trasformato in cervo, figura chiave nella leggenda e nell’immaginario collettivo. Ma questo cervo, oggi, ha il volto e il passo di Stupinigi, della sua Palazzina di Caccia, del paesaggio che da secoli accompagna chi abita e attraversa la parte sud di Torino.
Dietro il murale, però, c’è molto di più che bellezza: c’è un’idea precisa di città che si racconta e si trasforma, che coinvolge chi la vive ogni giorno. Il progetto ha messo in rete oltre 100 giovani e più di 20 classi scolastiche, diventando un vero laboratorio a cielo aperto. Street art, serigrafia, pittura: ogni pennellata è stata un tassello di partecipazione. Un segno concreto che il cambiamento si può costruire anche con creatività e comunità.
A firmare l’opera è Vesod, artista visionario che ha saputo dare forma a un immaginario sospeso tra il presente e il mito. Il risultato? Un’opera che parla di trasformazione, di luce, di speranza. E che, al tempo stesso, diventa punto di riferimento, mappa emozionale, racconto condiviso.
“Non è solo un murale”, ha detto chi ha creduto nel progetto. “È un gesto d’amore per la nostra città”. E chi ha attraversato quel tratto di strada, anche solo per pochi minuti, ha potuto sentirlo: quel messaggio che non ha bisogno di parole, ma che si legge in ogni sfumatura. È una Nichelino che non si nasconde, che si accende, che osa dire “questa è casa”.
Una città che, muro dopo muro, sta costruendo la sua rivoluzione gentile. A colpi di colore. E di orgoglio.