Alfred Eisenstaedt in mostra da Camera

DA Venerdì13Giugno2025
A Domenica21Settembre2025

Il 2025 di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia prosegue con un’importante mostra monografica dedicata ad Alfred Eisenstaedt, uno dei maestri assoluti del fotogiornalismo del Novecento. Dal 13 giugno al 21 settembre, il centro torinese accoglie per la prima volta in Italia – dopo oltre quarant’anni – un’ampia retrospettiva sull’autore della celebre immagine del "V-J Day in Times Square", in cui un marinaio bacia un'infermiera nel cuore di New York, al termine della Seconda Guerra Mondiale.

A trent’anni dalla sua scomparsa e ottanta da quello scatto iconico, la curatrice Monica Poggi propone un percorso che attraversa l’intera carriera di Eisenstaedt, con 150 fotografie, molte delle quali mai esposte prima. Si parte dai suoi esordi nella Germania degli anni Trenta, dove ritrasse anche figure del regime nazista – celebre lo scatto a Joseph Goebbels – fino agli anni trascorsi negli Stati Uniti in pieno boom economico, passando per il Giappone del dopoguerra e arrivando ai lavori più maturi degli anni Ottanta.

Non mancano i ritratti ai grandi protagonisti del secolo: Sophia Loren, Marlene Dietrich, Marilyn Monroe, Albert Einstein, J. Robert Oppenheimer sono solo alcuni dei volti passati davanti al suo obiettivo, sempre attento, empatico e mai invadente.

Due sezioni speciali dell’esposizione sono dedicate ai reportage europei pre-bellici e al lavoro svolto in Italia nel dopoguerra, dove Eisenstaedt documenta un paese in trasformazione, tra cambiamenti urbani e nuovi simboli della modernità come i cartelloni pubblicitari.

Il suo stile si colloca nella grande corrente della fotografia documentaria americana, ma si distingue per un approccio unico, che mescola rigore giornalistico e sensibilità poetica. In alcune immagini si percepisce l’influenza della pittura dell’Ottocento, in particolare nelle scene di ballerine che evocano il mondo di Degas; in altre, l’autore gioca con prospettive insolite e dettagli surreali, ispirandosi all’estetica del surrealismo europeo.
Come lui stesso dichiarava: «Quando scatto una fotografia, cerco di catturare non solo l'immagine, ma l’essenza stessa di quel momento».

Nato nel 1898 a Dirschau (oggi Polonia), Eisenstaedt si appassiona alla fotografia già da ragazzo grazie a una Eastman Kodak Nr. 3 regalatagli da uno zio. Dopo gli studi e un primo lavoro all’Associated Press, pubblica nel 1929 sulla rivista “Berliner Illustrirte Zeitung”. Nel 1935 emigra negli Stati Uniti per sfuggire alle persecuzioni razziali e, l’anno successivo, inizia una lunga collaborazione con la rivista “Life”, diventando uno dei suoi fotografi di punta. Muore nel 1995, a 97 anni, nella casa di vacanza sull’amata Martha’s Vineyard.

Una mostra che è insieme racconto, storia e memoria, e che porta a Torino lo sguardo lucido, umano e ironico di uno dei fotografi più influenti del secolo scorso.

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