L'Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) promuove nella Giornata mondiale del libro, in programma mercoledì 23 aprile alle 18.00, presso lo Spazio MoMag (Corso Palermo 93/G, Torino) la presentazione del libro Plasmare le coscienze. Cinema e infanzia nell’Italia fascista (1923-1943) di Stefano Campagna, Carocci editore; l'ingresso è libero fino a esaurimento posti.
Popolare forma di intrattenimento e al tempo stesso strumento di propaganda asservito ai progetti di pedagogia di massa del regime fascista, il cinema giocò un ruolo di primo piano nella formazione delle giovani generazioni cresciute in Italia a cavallo tra gli anni ‘20 e ‘40. Il volume fa luce sul contributo di questo mezzo di comunicazione all’educazione etica e politica dei bambini e degli adolescenti nel corso del Ventennio, interrogandosi sulle modalità attraverso cui fu integrato nella vita della scuola e tra le attività culturali promosse dalle organizzazioni giovanili fasciste.
Intervengono l’autore Stefano Campagna, Micaela Veronesi dell’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, Silvio Alovisio dell’Università degli Studi di Torino, Claudio Panella dell’Unione culturale Franco Antonicelli e Andrea Lupi della Fondazione Montessori; modera Edoardo Peretti dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema. L'appuntamento è inserito sia nel programma Torino che legge che nell'ambito delle iniziative promosse dalla Città di Torino per celebrare l'80° anniversario della Liberazione.Nel corso della presentazione sarà possibile acquistare la pubblicazione grazie alla Libreria Arlette.
«Durante l’incontro – dichiara Andrea Lupi della Fondazione Montessori – discuteremo non solo del cinema fascista per l’infanzia, ma anche del ruolo che i media audiovisivi giocano oggi nella formazione degli stili di vita, dei modelli di pensiero e dei valori dei più giovani. Particolare attenzione sarà rivolta al rapporto tra educazione, infanzia e schermi, nella consapevolezza che il potere formativo delle immagini non è mai neutro e che, ancora oggi, assistiamo a fenomeni diffusi di propaganda, più o meno esplicita, che influenzano profondamente l’immaginario collettivo».