Torino, al via la pulizia straordinaria dei monumenti: via scritte e vernici, parte il restauro urbano 2025

Torino, 24/04/2025.

Martedì 22 aprile ha preso il via un intervento tanto delicato quanto simbolico: la pulizia straordinaria di alcuni monumenti storici di Torino, spesso presi di mira da scritte e vernici durante manifestazioni e proteste. Un’operazione da migliaia di euro, affidata a professionisti del restauro conservativo, che segna l’inizio di un più ampio piano di manutenzione urbana previsto per il 2025.

Non si tratta della normale pulizia dell’Amiat, ma di un lavoro tecnico e altamente specializzato, svolto sotto la supervisione della Soprintendenza. “Restaurare non è imbiancare”, sottolineano dal Comune: ogni intervento richiede tempi tecnici, cura dei materiali originali e il massimo rispetto per la storia del bene.

Il primo a essere ripulito è stato l’obelisco di Piazza Savoia, seguito dalla statua equestre del Caval ’d Brons in Piazza San Carlo, imbrattata nei mesi scorsi con la scritta “Rami” in memoria del giovane morto a Milano durante un inseguimento. Nei prossimi giorni toccherà anche ad altri simboli della città:

  • il monumento al Carabiniere in viale I Maggio,

  • il monumento al Fante d’Italia davanti al Politecnico,

  • la lapide al Grande Torino a Superga.

  • In programma anche interventi su due fontane storiche: quella di via Santa Chiara e la Fontana Angelica di Piazza Solferino, che saranno oggetto di lavori più complessi per risolvere infiltrazioni e problemi strutturali.

    La decisione nasce da un’urgenza concreta: troppi atti vandalici stanno compromettendo il volto di Torino. Il Comune ribadisce il rispetto per il diritto alla protesta, ma condanna con fermezza ogni sfregio ai beni culturali: “Colpire un monumento non è un gesto di ribellione, è un danno alla memoria collettiva”.

    Oltre all’aspetto estetico, c’è un tema di educazione civica e di identità: Torino è una città con una storia importante, che merita cura e attenzione. Per questo si valutano anche soluzioni protettive, come pellicole anti-imbrattamento già testate in altre città italiane, da applicare – se compatibili – anche a edifici tutelati.

    Quello appena iniziato è un percorso concreto di tutela urbana, che unisce bellezza, responsabilità e memoria. Un passo alla volta, Torino si riprende i suoi monumenti.

    Di Giulia De Sanctis

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