Torino, 19/03/2020.
«La calma è la virtù dei forti», questo il motto comparso da quando è iniziata la crisi sanitaria in Italia sull’immagine di copertina della pagina facebook del Museo Egizio di Torino. La grande istituzione culturale torinese, con la sua collezione di cinquantamila pezzi, la seconda più grande al mondo sull’antichità egizia, è riuscita infatti, con un attento e originale lavoro di comunicazione, a trasformare la peggiore delle situazioni – la chiusura forzata al pubblico – in un’occasione di coinvolgimento dei tanti cittadini e appassionati che, convogliati dalle sale di via Accademia delle Scienze, nel centro di Torino, al mondo virtuale, stanno “popolando” il Museo, fruendo di storie e cultura anche a distanza, senza la visita diretta ai reperti.
Una vera forza, che ha già fatto registrare un’impennata dei follower, con la speranza che, alla riapertura, tornino tutti nel Museo. Un Museo che è presieduto dal suo direttore Christian Greco, un “capitano” che, indefesso, non ha mai chiuso le porte di quella che definisce «la casa di tutti». Una politica illuminata, quella del direttore, che già a Mentelocale aveva raccontato la sua visione del Museo nella relazione con i diversi pubblici ai quali cerca di raccontarsi e aprirsi.
Una pratica che, infatti, prosegue online con filmati, spiegazioni, format per i più piccoli. Una delle visite speciali più apprezzate del Museo Egizio sono le “passeggiate del Direttore”, un appuntamento mensile per un gruppo di 30 persone che, su prenotazione, possono visitare la collezione guidati dal direttore Christian Greco che, ogni volta, sceglie a sorpresa un differente approfondimento tematico. Ora, con forzata chiusura delle sue sale, il Museo Egizio apre a tutti questa ambita opportunità riproponendo la formula in versione digitale: da giovedì 19 marzo sarà sufficiente collegarsi online per scoprire i reperti dell’antico Egitto in compagnia del Direttore attraverso una serie di video fruibili dal proprio device. Con due puntate settimanali di circa 8 minuti, messe a disposizione sul canale YouTube del Museo ogni giovedì e sabato, nel corso dei prossimi mesi di marzo e aprile si andrà così a comporre una narrazione completa delle sale condotta da Christian Greco.
«È un momento che serve tanto anche me – ci aveva spiegato Greco parlando delle passeggiate che è solito condurre – per ricordarmi perché sono qui, per mettermi in discussione e andare dietro le quinte». Oggi aggiorna quel commento così: «Da sempre ritengo che il Museo Egizio debba essere un patrimonio condiviso e appartenente a tutti e in questo momento, in cui siamo chiusi al pubblico e costretti a rimanere nelle nostre case, è per noi doveroso renderci comunque accessibili e metterci a disposizione della comunità. Questo è lo spirito e l’obiettivo di questa operazione: un regalo, a chiunque ne abbia voglia, per conoscere insieme a me la nostra collezione, capire la storia dei reperti che qui sono arrivati e che da quasi 200 anni il Museo conserva».
In attesa di riavere il suo pubblico, il direttore ha deciso di accompagnarlo, per ora virtualmente, sala per sala alla scoperta della collezione, tra i reperti più significativi e la ricostruzione dei contesti archeologici. Il tutto con un’attenzione sempre viva al contesto attuale e all’emergenza, riadattando temi e situazioni all’attualità. Un esempio? Lo scambio di lettere tra scribi che coinvolge padre e figlio, l’unico in cerca di notizie sull’altro.
Tutti a casa, dunque, senza perdere preziose occasioni per scoprire storie dell’antico Egitto. Un invito valido anche per i più piccoli. Ai bambini è infatti dedicata la Stelevisione, episodi in video dove gli egittologi rispondono a domande e curiosità dei visitatori in età scolare.
E che dire delle mostre? Archeologia invisibile, la grande mostra dedicata alle innovazioni scientifiche sulla ricerca in ambito egittologico, non potendo proseguire per il pubblico nelle sale del Museo si fa virtuale, con l’intero percorso di visita disponibile online.
Insomma, tra risorse social e sito internet, il Museo Egizio continua a raccontare la storia di una civiltà millenaria adattandosi ai tempi e alle nuove forme di comunicazione: un esempio prezioso per tutto il settore dei beni culturali, e al contempo una delle tante voci dei musei di Torino che non hanno smesso di dialogare con i relativi pubblici e con tutti i curiosi. Avete per esempio già scoperto le proposte web dei Musei Reali e quelle dei musei della Fondazione Torino Musei?