Torino, 19/06/2017.
Dopo le discussioni dei giorni scorsi sul fatto di celebrare o meno la festa di San Giovanni con un grande evento di piazza e con i fuochi artificiali, a seguito dei fatti di piazza San Carlo, dal Comune arrivano le prime notizie sulla festa del patrono torinese.
I fuochi artificiali si faranno. Saranno però ad impatto limitato rispetto al 2016 e dureranno complessivamente 32 minuti. Così la Giunta comunale ha dato il via libera e ha approvato il programma delle manifestazioni per il Santo Patrono del capoluogo piemontese.
Successivamente la Sindaca Chiara Appendino ha comunicato la decisione al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che si è riunito in Prefettura, dove sono state definite le misure in tema di sicurezza da adottare, in particolare, in piazza Vittorio Veneto e nelle aree circostanti durante il pomeriggio e la serata del 24 giugno, in occasione dello spettacolo pirotecnico in riva al Po.
La validazione definitiva sarà approvata il 20 giugno in Questura alla presenza di tutti i soggetti coinvolti.
Sulla decisione di autorizzare lo svolgimento degli eventi per la tradizionale festa di San Giovanni, la Sindaca
Chiara Appendino ha dichiarato: «In questi giorni si è dibattuto molto a riguardo delle celebrazioni di San Giovanni. Abbiamo letto e ascoltato tanti pareri e opinioni, favorevoli e contrari. Un sindaco, però, ha il dovere di tracciare un percorso e per questo, insieme alla Giunta, abbiamo deciso che le celebrazioni di San Giovanni si svolgeranno nel modo tradizionale e rappresenteranno per la città un nuovo inizio. Durante il tradizionale farò del 23, dedicheremo un momento di raccoglimento a Erika. Il direttore del Salone del Libro, Nicola Lagioia, leggerà un brano, ricordando la sfortunata ragazza. Il 24, invece, in piazza Vittorio saranno garantiti i massimi standard di sicurezza per tutte le persone che vorranno assistere ai fuochi d’artificio».
E ancora: «Torino è una città che ha sempre saputo reagire alle difficoltà, conservando la memoria del passato ma con lo sguardo rivolto al futuro. Così, quest’anno, San Giovanni sarà lo spartiacque tra ciò che è stato e ciò che sarà, perché, se è vero che non possiamo tornare indietro e cambiare il passato, è altrettanto vero che possiamo tutti iniziare - ora - a costruire un nuovo futuro.
Torino continuerà a vivere suoi eventi, a vivere le proprie piazze, ma lo farà in modo diverso, forte della dura lezione appresa in queste ultime settimane».