Torino, 10/04/2019.
Due anniversari importanti per la comunità lgbt saranno al centro dell’inaugurazione del 34° Lovers Film Festival, in programma al Cinema Massimo dal 24 al 28 aprile. Un doppio cinquantenario, quello dalla prematura scomparsa dell’attrice Judy Garland (considerata un’icona gay) e dei «Moti di Stonewall», rivolta contro l’irruzione della polizia newyorchese nell’omonimo bar di Manhattan. Un evento al quale si fa risalire la nascita del movimento di liberazione lgbt nel mondo.
La serata di apertura vedrà sul palco della Sala Soldati l’attore Giancarlo Giannini, ospite d’onore, che dialogherà con Pino Strabioli. Poi toccherà a Samuel, frontman dei Subsonica, prima della performance teatrale e canora di Drusilla. Seguirà il film Plaire, aimer et couvrir vite, diretto da Christophe Honoré, sul rapporto intergenerazionale di una coppia nel contesto storico degli anni ’90, segnati dalla paura per l’Aids.
Un’edizione, quella di Lovers, che segna la chiusura dell’esperienza di Irene Dionisio alla direzione. Il suo successore, individuato attraverso una call del Museo Nazionale del Cinema, sarà annunciato in occasione della serata di chiusura. Ma ci saranno, naturalmente le premiazioni, oltre alla presenza di Alba Rohrwacher, madrina della manifestazione. Con lei interverrà anche l’attore Neri Marcoré, che fa anche parte della giuria del concorso lungometraggi, All the Lovers, insieme all’attrice Iaia Forte e alla regista e sceneggiatrice Laura Bispuri.
Ma per la chiusura di questa edizione è attesa anche Monica Guerritore, che sarà una delle voci di In cerca di me, spettacolo conclusivo, scritto da Elsi Perino con Giovanni Minerba, definito un «monologo a più voci». Si chiuderà, poi, con il film Les crevettes pailletées, di Maxime Govare e Cedric Le Gallo, che racconta di una squadra di pallanuoto composta da atleti gay, allenata da un ex campione balzato alle cronache per alcune affermazioni omofobe, che imparerà a conoscere un intero mondo.
Gli ospiti non finiscono qui. Il Museo del Cinema, quest’anno, contribuisce con circa 50.000 euro dal proprio budget per alcuni eventi del festival, la cui disponibilità economica si è invece ridotta da 390.000 a 320.000 euro. E così l’ente presieduto da Sergio Toffetti si farà carico di altri appuntamenti, come l’omaggio a Helmut Berger, uno degli attori prediletti da Luchino Visconti, che sarà al festival. Ma ci sarà anche Asia Argento. L’attrice e regista, il 23 aprile, aprirà la mostra Antologia analogica con 23 suoi scatti, curata da Stefano Iachetti, allestita negli spazi esterni della Mole Antonelliana.
In programma altri film, come Mark’s Diary di Giovanni Coda, nell’ambito del Focus Pride, oppure L’unionte falla forse di Fabio Leli e State of Pride di Robert Epstein e Jeffrey Friedman nell’ambito della sezione For Your Rights, curata da Irene Dionisio e Giovanni Minerba. Sono attesi, però, altri ospiti, come la scrittrice Michela Murgia – per il programma Fronte del corpo – in dialogo con Iaia Forte, oltre a diverse iniziative al Circolo dei Lettori e in collaborazione con il Coordinamento Torino Pride. Si ripropone, infine, il Lovers Goes Industry, seconda edizione dello spazio dedicato all’industria cinematografica lgbtqi, ideato da Salvo Cutaia e Flavio Armone, che quest’anno attiva una collaborazione con la Queer Palm del Festival di Cannes.
Di Paolo Morelli