Torino, 03/07/2019.
Si intitola Turin city break: the best music, restaurants and culture, ed è l'articolo che il The Guardian dedica alla città della Mole il 3 luglio 2019. Torino è infatti la meta di un pubblico internazionale che nel weekend del 6 luglio arriverà in città per l'edizione 2019 del Kappa Futur Festival, uno degli eventi dedicati alla musica elettronica più attesi non solo in città e in tutta Europa.
Non stupisce così che uno sguardo internazionale indaghi la città, esaltandone l'accoglienza non solo per quanto riguarda la vivacità della scena musicale per anche per ristoranti e cultura. Nell'articolo del quotidiano inglese sono infatti citati il Museo Nazionale del Cinema, il Museo Egizio e il Museo dell'Automobile. Per quanto riguarda il cibo, il Guardian pone l'accento sulla tradizione, con la piola più classica, Cianci, e sull'effervescenza dei locali di San Salvario. Non mancano poi luoghi meno turisticamente mainstream come l'imbarchino del Valentino (quest'estate coinvolto in un festival) e la Cavallerizza, occupata da artisti e studenti.
Insomma, uno sguardo che torna a scoprire e riscoprire la città per anni ritenuta grigia e industriale, meravigliandosi del suo potenziale innovativo e artistico, e scoperchiandone una storia secolare targata Savoia. Senza Torino, dice il Guardian, l'Italia sarebbe un paese totalmente diverso. Che l'aspetto di capitale italiana sia disegnato nella stessa architettura sabauda del centro cittadino è forse il fatto che più colpisce i visitatori stranieri in arrivo in città, con qualche eco parigina nelle grandi vie alberate, ma il quotidiano inglese non dimentica l'altro volto di Torino, quello legato all'industria, e alla massiccia immigrazione convogliata durante il boom in città, un fenomeno sociale in grado di trasformare quartieri e angoli della città.
Sebbene nel 2018 Torino e il Piemonte siano state scelte come migliore regione da visitare nel mondo da Lonely Planet, ancora stupisce, allo sguardo straniero, che la capitale sabauda possa rientrare tra le mete oltre alle immortali città d'arte del Bel Paese, quarta città italiana più vicina alle Alpi, il cui profilo è ben visibile dal centro, nelle giornate serene. Merito delle ormai mitologiche olimpiadi invernali del 2006? A giudicare dal Guardian, si direbbe di sì: l'evento sportivo internazionale è stato infatti in grado di ridisegnare l'identità urbana della città della Mole, facendone una città aperta, vivace, che guarda al futuro.
Come, infatti, traspare con orgoglio discretamente sabaudo dalle parole del Guardian e dai suggerimenti per un soggiorno nella città italiana del gianduiotto.