Torino, 20/11/2019.
Ritorna a Torino l’impegno civico contro la qualità dell’aria che, come raccontano numerosi dati tra cui il dossier Mal D’aria 2019 di Legambiente, vede Torino come una delle capitali dell’inquinamento. La campagna Che Aria Tira, promossa per la sua prima edizione dal Comitato Torino Respira riparte per il suo secondo anno di rilevamenti, e guarda a Torino e alla sua cintura.
Dopo l’ampio riscontro della prima edizione, che aveva coinvolto circa 300 cittadini in un autunno e inverno 2019 segnati da svariati blocchi del traffico segnalando poi, dopo le opportune analisi, ina situazione critica per la città della Mole, Torino respira ripartirà a gennaio 2020 con una nuova campagna di rilevamento degli inquinanti tramite installazione di provette che saranno poi analizzate.
Torino Respira coinvolgerà non solo il comune di Torino, ma anche i comuni limitrofi, della prima e seconda cintura. L'obiettivo di #cheariatira2020 è infatti quello di ampliare l’area di analisi in modo da poter confrontare i dati ottenuti in questa seconda edizione con quelli della precedente e aumentare così l’affidabilità scientifica dei risultati.
Come l'anno scorso, si chiederà il coinvolgimento diretto dei cittadini nell’acquisto e nell’installazione dei campionatori che rilevano la concentrazione di biossido di azoto, uno degli inquinanti dell’aria che può provocare seri effetti negativi sulla salute. La presentazione della campagna e la raccolta delle sottoscrizioni da parte dei cittadini che vogliono aderire e contribuire all’azione sarà giovedì 21 novembre, ore 19.30, presso la Casa del Quartiere di San Salvario, via Morgari 14, Torino.
I kit per il rilevamento degli inquinanti sono provette in plastica, che possono essere facilmente installate dalle persone presso la propria abitazione, le scuole, il posto di lavoro o altro luogo pubblico. Il contributo che viene chiesto ai cittadini per la partecipazione alla campagna è di 20 euro. Il kit può essere acquistato anche online.
Una volta raccolte le adesioni, verranno acquistati i campionatori e poi distribuiti nel mese di gennaio 2020 affinché vengano installati nel mese di febbraio. Passato il mese, i campionatori dovranno essere ritirati e riportati al Comitato che si occuperà di inviarli a un laboratorio per le analisi e di curare l’interpretazione, la presentazione e la diffusione dei risultati (aprile 2020).
«Quest'anno abbiamo deciso di ampliare l’area di intervento, anche su richiesta degli stessi cittadini dei comuni limitrofi e di prestare particolare attenzione alle scuole torinesi, nelle quali installeremo 200 provette - spiega Roberto Mezzalama, presidente del Comitato Torino Respira -. La prima campagna di rilevamento Che aria tira aveva infatti mostrato le scuole torinesi tra i luoghi in cui l’aria è più inquinata». L’aria rilevata di fronte a tutte le scuole campionate nella prima edizione di Che aria tira superava i limiti di legge e presentava valori tra 2 e 3 volte più elevati del valore raccomandato dall’OMS (20 ug/m3). In un caso, quello del Liceo Alfieri, in corso Dante, il valore misurato era tra i 10 più alti in città.
Tutte le informazioni sulla campagna e sulle attività di Torino Respira sono disponibili online.