Da mercoledì 1 a domenica 5 novembre a Torino appuntamento con Radici, il Festival dell'Identità.
Radici chiama grandi artisti e voci a interrogarsi pirandellianamente su una, nessuna, centomila identità: individuale e collettiva, di nazione e di popolo, l’identità come idea che una persona ha di sé nel contesto di una società sempre più complessa e allo stesso tempo sempre più omologata, complice la trasformazione antropologica dovuta all’avvento del consumismo che ha cambiato stili di vita e modelli culturali, come denunciò per primo Pier Paolo Pasolini negli anni del Boom.
In parallelo, Radici indaga anche il tema di chi a un certo punto della sua esistenza ha deciso di espatriare e di costruire il proprio futuro altrove, venendosi a trovare come in sospeso tra due mondi e due identità. Oggi che i social media amplificano, condizionano e distorcono l’identità e che l’Intelligenza Artificiale la mette in discussione, Radici allarga il più possibile il discorso, aprendolo a idee e contenuti diversi, ponendo domande capaci di risvegliare la nostra consapevolezza. (Giuseppe Culicchia)
Il Programma
MERCOLEDÌ 1 NOVEMBRE
h 17.00
VIVA LA PAMPA GRINGA!
con Eugenio Goria, Albina Malerba, Giovanni Tesio e, in
collegamento da Santa Fe per la FAPA – Federazione delle
Associazioni Piemontesi d’Argentina, Hernan
Trossero, Alejandra Gaido e Laura Moro
Quanti sono i Piemontesi d’Argentina? Tantissimi, e generazione
dopo generazione hanno saputo mantenere nel corso del tempo un
fortissimo legame con la terra d’origine, a cominciare dall’uso del
dialetto, che naturalmente non è rimasto immutato una volta
sbarcato al di là dell’Atlantico. Quando le radici e l’identità di
una comunità si rinnovano innanzitutto attraverso la lingua.
h 19.00
GIORDANO BRUNO GUERRI
Gabriele D’Annunzio e la Carta del Carnaro
con Giuseppe Culicchia
Per un breve periodo all’alba degli anni Venti del Novecento, Fiume
diventa uno stato libero nel cuore dell’Europa, nel quale il
poeta-soldato Gabriele D’Annunzio riesce a dare vita alla prima
T.A.Z. – o Zona Temporaneamente Liberata – della Storia. La Carta
del Carnaro è la sua avanzatissima costituzione, senza eguali nel
mondo.
h 21.00
MARIA GRAZIA CALANDRONE
Vite in sospeso tra genitori adottivi e genitori biologici
con Simonetta Sciandivasci
Nel romanzo Dove non mi hai portata (Einaudi), finalista
del Premio Strega 2023, l’autrice racconta la storia autobiografica
della sua indagine sul proprio passato, quello di una bambina di
appena otto mesi abbandonata nel parco di Villa Borghese da parte
dei genitori poi suicidi. E costruisce allo stesso tempo il
ritratto dell’Italia da cui tutti noi proveniamo.
h 24.00, Cinema Centrale | RADICI DI
MEZZANOTTE
L’ODIO DI MATHIEU KASSOVITZ
presentato da Giuseppe Culicchia ed Enrico Verra
in collaborazione con Aiace Torino
Prima prova d’autore per Mathieu Kassovitz, L’odio segnò
l’esordio sul grande schermo di Vincent Cassel e all’uscita in
patria scatenò feroci polemiche per la crudezza con cui raccontava
le banlieues parigine, le rivolte che vedevano protagonisti i figli
degli immigrati dal Nordafrica e il fallimento delle politiche di
integrazione.
GIOVEDì 2 NOVEMBRE
h 17.30
ENZO BIANCHI
Identità e Comunità
con Francesco Antonioli
Quando l’individuo trova se stesso nella condivisione, nella
meditazione e nel dialogo, aprendosi all’Altro da sé. Il
Cristianesimo delle origini, oggi, e l’idea di comunità in un mondo
ridotto a semplice sfondo dei nostri selfie, in cui a prevalere è
sempre più l’egoismo narcisista del singolo, che nel frattempo da
cittadino è diventato consumatore.
h 19.00
PAOLA AGOSTI
Dal Piemonte al Rio de la Plata
con Elena Loewenthal
Da sempre interessata al tema dell’emigrazione, Paola Agosti si è
imbattuta già più di quarant’anni fa – lavorando alla trascrizione
visiva de Il mondo dei vinti di Nuto Revelli – nelle
testimonianze dei Piemontesi che lasciarono la loro terra per le
Americhe, e in particolare per l’Argentina. Nel corso dei decenni
ha compiuto più viaggi in quel Paese, la “Pampa gringa” che è
diventata una seconda patria per quegli Italiani. E ce la racconta
attraverso la sua testimonianza e le sue fotografie.
h 21.00
PAOLO DI PAOLO
PPP e la mutazione antropologica degli
Italiani
con Giuseppe Culicchia
Nel solco del Giacomo Leopardi che nel suo Discorso sopra lo
stato presente dei costumi degl’Italiani individuò i tratti
della nostra identità nazionale, Pier Paolo Pasolini ha saputo
intercettare in anticipo sui tempi i segnali di quel mutamento
antropologico che con l’avvento del consumismo ha cambiato per
sempre l’Italia e gli Italiani.
h 24.00, Cinema Centrale | RADICI DI
MEZZANOTTE
IL SORPASSO DI DINO RISI
presentato da Enrico Verra
in collaborazione con Aiace Torino
Girato da Dino Risi nell’estate del 1961, in pieno Boom, Il
sorpasso racconta attraverso l’indimenticabile viaggio in auto
lungo l’Aurelia di Bruno (Vittorio Gassman) e Roberto (Jean-Louis
Trintignant) il mutamento antropologico degli Italiani, colto nel
passaggio dell’Italia da Paese agricolo a consumista.
VENERDì 3 NOVEMBRE
h 18.00
ROBERTO ALAJMO
Mediterraneo Culture Club
con Giuseppe Culicchia
Come scrisse Goethe nel suo Viaggio in Italia, «la Sicilia
è la chiave di tutto». Già parte della Magna Grecia, porta
d’accesso all’Europa e collegamento tra questa e il mondo arabo,
l’isola che isola non è ha una storia unica fatta di conquiste,
contaminazioni e migrazioni, che molto dice sulle nostre
radici.
h 19.00
MARCELLO VENEZIANI
Identità, tradizione e negazione
con Giuseppe Culicchia
Quand’è che i concetti di identità e tradizione sono diventati, se
riferiti all’Occidente, politicamente scorretti? E perché? Che
senso ha cancellare pezzi di storia e di cultura anziché studiarli
e, a seconda dei casi, trarne insegnamento o criticarli? Dai campus
delle università americane, la “cancel culture” è arrivata fino a
noi. E a un tratto, rieccoci a Salem.
h 21.00
EMIR KUSTURICA
Da Underground all’Angelo ribelle
con Pietro
Negri Scaglione
Il regista serbo due volte Palma d’Oro a Cannes, che
con Underground ha raccontato la guerra civile che ha
insanguinato l’ex Jugoslavia, rende omaggio nel suo ultimo libro al
Premio Nobel per la Letteratura Peter Handke, andando alle radici
dell’odio che ha lacerato quel lembo d’Europa sul finire del
Novecento.
h 24.00, Cinema Centrale | RADICI DI
MEZZANOTTE
GATTO NERO GATTO BIANCO DI EMIR
KUSTURICA
presentato da Enrico Verra e Giuseppe Culicchia
in collaborazione con Aiace Torino
Girato da Kusturica lungo il Danubio, nei pressi del confine
serbo-bulgaro, doveva essere un documentario sulla musica gitana
intitolato Musika Akrobatika, ma poi il regista (e
musicista, oggi anche scrittore) decise di cambiare progetto in
corsa e ne fece un film che, prendendo lo spunto dal desiderio di
quattro giovani di sfuggire al matrimonio, mette in scena un
popolo.
SABATO 4 NOVEMBRE
h 11.00
FARIAN SABAHI
Due Paesi, una storia
con Alessandra Coppola
L’autrice di Non legare il cuore. La mia storia persiana tra
due Paesi e tre religioni (Solferino) racconta con l’ausilio
di preziose immagini di famiglia una storia di identità sospesa, le
cui radici si ramificano tra la Persia e il Piemonte.
h 15.00
ILIDE CARMIGNANI
Un caffè con l’alter-ego
con Giuseppe Culicchia
Il mestiere di chi traduce comporta la necessità di calarsi
completamente nell’opera altrui: chi traduce si trasforma in sosia,
cerca nella sua lingua le parole che non sempre possono restituire
con esattezza l’originale. Si tratta di mettere da parte la propria
identità e di assumerne un’altra, non sulla scena come succede agli
attori, ma tra le pagine di un romanzo. E Ilide Carmignani,
traduttrice di scrittori come Gabriel García Márquez, Roberto
Bolaño e Luis Sepúlveda, ne sa qualcosa.
h 18.00
JAVIER CHIABRANDO
Piemontesi d’Argentina
con Giorgio Ballario
La comunità dei Piemontesi d’Argentina è notoriamente assai
numerosa e ha saputo mantenere nel corso dei decenni un rapporto
unico con le proprie radici. E Javier Chiabrando, acclamato
scrittore di noir discendente da genitori originari della nostra
regione, vi appartiene a pieno titolo.
a seguire
La Cricca dij Mes-cià
IL CONCERTO
con Maurizio Bongioanni, fisarmonica, Daniele Ronco, voce, Matteo
Ternavasio, chitarra, Simone Chiappalone, basso, Emanuele Bevione,
fiati e Davide Barbero, percussioni
La Cricca dij mes-cià è un gruppo di musica folk popolare nato nel
2013. Alterna canti della tradizione rivisti in chiave ballabile
con canzoni di proprio pugno. Cantano l’amore e le tradizioni, lo
spopolamento dei paesi, il consumo di suolo, l’importanza di
possedere un orto. Il ritmo trainante si mischia al piemontese, il
genere folk è contaminato. Dalla tournée in Argentina, presso le
comunità piemontesi, ne è nato il
documentario Réis-Raìz.
h 21.00
PAOLO NORI
A cosa servono i Russi
introduce Giuseppe Culicchia
Lo scrittore e traduttore porta a Torino il suo
reading-spettacolo A cosa servono i Russi. Perché passo la mia
vita con in mano dei libri scritti in una città, Pietroburgo,
lontana tremila chilometri da dove abito io? Un monologo per
immagini con la musica di Modest Musorgskij, le voci originali di
Lev Tolstoj, Anna Achmátova e Iosif Brodskij e le immagini di
Claudio Sforza.
h 24.00, Cinema Centrale | RADICI DI
MEZZANOTTE
GOOD BYE, LENIN! DI WOLFGANG BECKER
presentato da Giuseppe Culicchia
in collaborazione con Aiace Torino
La pellicola di Wolfgang Becker racconta in modo scanzonato e a
tratti surreale la perdita di identità di un popolo, e la storia
della protagonista interpretata da Katrin Sass è la metafora di un
Paese che con la caduta del Muro ha dovuto letteralmente
reinventarsi, perché da un giorno all’altro era finito non solo un
regime ma un intero sistema di valori.
DOMENICA 5 NOVEMBRE
h 11.00
RUTH DUREGHELLO
Quando le radici sono di fronte e il futuro sta dietro le
spalle
con Elena Loewenthal
Quando le radici sono di fronte e il futuro sta dietro le spalle: o
dell’unicità di un popolo capace di conservare la propria identità
rinnovandola nel corso del tempo in ogni dove. L’ex presidente
della Comunità Ebraica di Roma dialoga con la direttrice della
Fondazione Circolo dei lettori Elena Loewenthal.
h 12.00
FRANCO CARDINI
Un secolo dopo Il tramonto dell’Occidente di Spengler: a
che punto è la notte?
introduce Giuseppe Culicchia
Il filosofo, storico e scrittore tedesco Oswald Spengler
scrisse Il tramonto dell’Occidente tra il 1918 e il 1922.
A un secolo di distanza, Franco Cardini si interroga nel suo La
deriva dell’Occidente (Laterza) sull’identità di questa parte
di mondo anche alla luce del rinnovato conflitto geopolitico con un
Oriente nuovamente accusato di barbarie nel contesto della guerra
che sta sconvolgendo l’Ucraina.
h 17.00
INGO SCHULZE
E oplà, il mondo si capovolse
con Giuseppe Culicchia
Nato e cresciuto nell’ex Repubblica Democratica Tedesca o DDR, Ingo
Schulze – autore per Feltrinelli del recente La rettitudine
degli assassini – ha visto sgretolarsi alla pari dei suoi
connazionali non solo il Muro di Berlino ma anche l’identità di un
popolo, ritrovandosi a doverne costruire un’altra, e nei suoi libri
ha saputo raccontarlo come pochi.
h 21.00
STEFANIA ROCCA
L’Italia è il Paese in cui sono accampati gli Italiani
reading da Diario Notturno e La solitudine del
Satiro di Ennio Flaiano
introduce Giuseppe Culicchia
Ennio Flaiano, scrittore, giornalista e sceneggiatore nella Roma
della Dolce Vita portata sul grande schermo da Federico Fellini ha
saputo raccontare come pochi l’Italia e i suoi abitanti da un punto
di vista antropologico. Il reading ricostruisce, attraverso le sue
pagine, l’identità di un popolo e di un Paese andando alle radici
di La grande bellezza di Paolo Sorrentino.
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero fino a
esaurimento posti.
Gli incontri si svolgono presso il Circolo dei lettori (via Bogino
9), le proiezioni presso il Cinema Centrale (via Carlo Alberto
27).