Dopo il successo della scorsa stagione, torna in scena Tavola tavola, chiodo chiodo, uno spettacolo scritto, diretto e interpretato da Lino Musella, uno dei più talentuosi attori della sua generazione e vincitore del Premio Ubu 2019 come miglior attore.
Andrà in scena mercoledì 20 novembre al Teatro Civico di Vercelli, giovedì 21 novembre al Teatro Civico Oleggio (NO) e domenica 24 novembre al Teatro Toselli di Cuneo.
Il progetto, prodotto da Elledieffe e dal Teatro di Napoli-Teatro Nazionale, nasce dalle riflessioni maturate durante la pandemia sul futuro dello spettacolo dal vivo. Musella ha trovato ispirazione nelle parole dei grandi autori, tra cui Eduardo De Filippo, per costruire un ritratto dell’artista che non si limita al suo talento, ma ne racconta anche le battaglie contro le difficoltà istituzionali e sociali.
Grazie alla collaborazione con Tommaso De Filippo, custode dell’eredità culturale della famiglia, Musella ha potuto attingere alle lettere, discorsi al Senato, appunti e carteggi di Eduardo. In scena, l’attore dà voce alle parole di Eduardo, ricostruendo il suo instancabile impegno per il Teatro San Ferdinando di Napoli, distrutto dai bombardamenti del 1943 e poi ricostruito pezzo dopo pezzo.
Ad accompagnarlo, il maestro Marco Vidino, che esegue dal vivo musiche originali composte appositamente per lo spettacolo, arricchendo l’atmosfera con sonorità evocative.
Il titolo Tavola tavola, chiodo chiodo richiama le parole incise da Eduardo su una lapide del Teatro San Ferdinando, in memoria del macchinista Peppino Mercurio, simbolo di una dedizione instancabile al teatro.
Secondo Musella, questo spirito di resistenza e costruzione è un invito a reagire alle difficoltà del presente, trasformando le macerie in nuove opportunità. "Eduardo è un esempio di impegno per smuovere le Istituzioni e la politica, un artista che non ha mai smesso di alzare la voce, anche per noi di questa generazione."
Tavola tavola, chiodo chiodo non è solo un omaggio a Eduardo De Filippo, ma una riflessione sulle sfide del teatro e dell’arte oggi, un dialogo tra generazioni che invita il pubblico a guardare avanti, con la stessa energia e continuità che caratterizzava il grande maestro.