La storia di Dora Pais, con il suo intreccio tra ironia e tragedia, prende vita sul palco del Teatro Bellarte di Torino con lo spettacolo Dora Pais Show, una produzione di Tedacà in collaborazione con l’associazione Airots di Napoli. L’opera, scritta e diretta da Giuliana Pisano, vede in scena Salvatore D’Onofrio, attore che ha collaborato con artisti del calibro di Emma Dante, Paolo Virzì, Gabriele Vacis e Paolo Sorrentino.
La pièce racconta la vita di Dora Pais, una donna segnata da soprusi e difficoltà domestiche. In un’atmosfera apparentemente leggera, la protagonista si ritrova a raccontare il proprio passato nel corso di una festa privata, trasformando un imprevisto in un’opportunità per intrattenere gli ospiti. Ma dietro il tono brillante e l’umorismo pungente, emerge una realtà fatta di violenze e misteri irrisolti.
Lo spettacolo andrà in scena in prima regionale nelle seguenti date:
I biglietti sono da 11 Euro (+ €1,10 commissioni) per l'intero, 9 Euro (+ €1 commissioni) e sono acquistabili su Ticket.it
Dora Pais è una cantante d’intrattenimento per feste private. Di solito, la serata segue uno schema preciso: il suo intervento musicale, la cena e una chiusura in musica. Tuttavia, in un’occasione, il catering subisce un ritardo e Dora si trova a dover riempire il vuoto improvvisando un racconto che si trasforma in un viaggio nei ricordi della sua vita.
Con il suo stile brillante, Dora alterna aneddoti spassosi a momenti di cupa riflessione, dando vita a un monologo che tiene il pubblico sospeso tra il divertimento e la tensione. La sua storia, apparentemente leggera, nasconde una realtà inquietante fatta di violenze familiari, delitti e misteri. Gli spettatori vengono così coinvolti in un gioco ambiguo, in cui le parole e i gesti dell’attrice sembrano voler distrarre, evitando domande scomode sulla verità che si cela dietro il racconto.
L’ispirazione per il testo proviene dal romanzo Dolores Claiborne di Stephen King, con la narrazione che si sposta dal Maine al sud Italia. I ricordi di Dora emergono in un ordine non lineare, dal 1950 ai giorni nostri, tra frammenti di vita vissuta e figure evocate solo attraverso la sua voce. Tra queste, spicca il personaggio di Brigù, l’organizzatrice della festa, mai visibile sulla scena ma costantemente presente nel racconto.
Uno degli interrogativi che permeano l’opera è l’identità stessa della protagonista: chi è davvero Dora Pais? Il suo aspetto sembra allontanarsi da quello della donna che dice di essere, e il pubblico resta con il dubbio su quale sia stata realmente la sorte del marito.